Il fatto: giovedì 20 dicembre 2012 in Consiglio si discute la Legge di Bilancio 2013, Sinistra Unita e Civico 10 della Coalizione Cittadinanza Attiva presentano un emendamento denominato ‘Gruppo interufficio per recupero crediti’. In sintesi si chiedeva di formare un gruppo di lavoro tra gli uffici dello Stato con lo scopo di censire i crediti (soldi, edifici, terreni, opere pubbliche e altri beni materiali mobili e immobili) che lo Stato deve riscuotere e che non ha mai incassato.
In particolare si trattava di esaminare tutte quelle convenzioni, edilizie e non, che lo Stato ha sottoscritto con privati cittadini per la concessione di diritti di costruzione in cambio di un corrispettivo in danaro, parti di edificato, oppure impegni a realizzare opere pubbliche.
Troppo spesso infatti è successo che, mentre lo Stato ha assolto diligentemente e tempestivamente ai propri impegni, il privato non ottempera con la stessa sollecitudine. Anzi, non ottempera affatto, fiducioso nella tolleranza di un sistema clientelare che per ragioni opportunistiche non chiede mai conto del dovuto a favore dello Stato.
Si chiedeva pertanto di censire e recuperare tutti i crediti e in questo senso ben tre segretari di Stato si erano spesi per giungere ad un buon compromesso, limare il testo opportunamente e mettere così tutti d’accordo.
Si passa ai voti. La Reggenza propone il voto palese, qualcuno comincia a votare alzando il braccio quando, dai banchi della maggioranza, viene richiesto il voto segreto.
Parte la votazione elettronica e zac, come un fulmine a ciel sereno, l’agognato emendamento milionario (una volta tanto milioni di euro a favore dello Stato) viene bocciato con trentuno voti contrari, ventidue favorevoli e due astenuti. Il voto segreto ha impedito che i difensori in Consiglio dei privilegi di casta mostrassero apertamente la loro identità.
Amarezza dall’opposizione e sconcerto in alcune frange della maggioranza che avevano appoggiato l’iniziativa dei tre Segretari di Stato. La tensione post voto era palpabile perché la trattativa aveva creato un clima di serena collaborazione come auspicato da tutti i gruppi politici all’inizio di legislatura.
Tutto è crollato in un attimo. Lo spettro di passate gestioni del potere si è riaffacciato su questa nuova maggioranza nella quale, evidentemente, sopravvive il retaggio dei poteri forti sul territorio, in particolare quelli che maggiormente si sono esercitati nella spoliazione delle risorse collettive.
E tutto questo, ancora una volta, a svantaggio dello Stato e dell’interesse generale.
Comunicato stampa CITTADINANZA ATTIVA Civico 10 – Sinistra Unita
In particolare si trattava di esaminare tutte quelle convenzioni, edilizie e non, che lo Stato ha sottoscritto con privati cittadini per la concessione di diritti di costruzione in cambio di un corrispettivo in danaro, parti di edificato, oppure impegni a realizzare opere pubbliche.
Troppo spesso infatti è successo che, mentre lo Stato ha assolto diligentemente e tempestivamente ai propri impegni, il privato non ottempera con la stessa sollecitudine. Anzi, non ottempera affatto, fiducioso nella tolleranza di un sistema clientelare che per ragioni opportunistiche non chiede mai conto del dovuto a favore dello Stato.
Si chiedeva pertanto di censire e recuperare tutti i crediti e in questo senso ben tre segretari di Stato si erano spesi per giungere ad un buon compromesso, limare il testo opportunamente e mettere così tutti d’accordo.
Si passa ai voti. La Reggenza propone il voto palese, qualcuno comincia a votare alzando il braccio quando, dai banchi della maggioranza, viene richiesto il voto segreto.
Parte la votazione elettronica e zac, come un fulmine a ciel sereno, l’agognato emendamento milionario (una volta tanto milioni di euro a favore dello Stato) viene bocciato con trentuno voti contrari, ventidue favorevoli e due astenuti. Il voto segreto ha impedito che i difensori in Consiglio dei privilegi di casta mostrassero apertamente la loro identità.
Amarezza dall’opposizione e sconcerto in alcune frange della maggioranza che avevano appoggiato l’iniziativa dei tre Segretari di Stato. La tensione post voto era palpabile perché la trattativa aveva creato un clima di serena collaborazione come auspicato da tutti i gruppi politici all’inizio di legislatura.
Tutto è crollato in un attimo. Lo spettro di passate gestioni del potere si è riaffacciato su questa nuova maggioranza nella quale, evidentemente, sopravvive il retaggio dei poteri forti sul territorio, in particolare quelli che maggiormente si sono esercitati nella spoliazione delle risorse collettive.
E tutto questo, ancora una volta, a svantaggio dello Stato e dell’interesse generale.
Comunicato stampa CITTADINANZA ATTIVA Civico 10 – Sinistra Unita
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