Movimenti Civici ai ferri corti dopo il duro attacco sferrato da Rete a Governo e maggioranza. Ciavatta e i suoi, lo ricordiamo, avevano accusato Sinistra Unita e Civico10 di essersi appiattiti sugli alleati, rinnegando storiche posizioni su piazza finanziaria e indebitamento estero. Nel mirino anche i due Segretari di Stato dipendenti di Banca Centrale, ritenuti agli ordini del loro datore di lavoro.
Il coordinatore di Civico Luca Boschi e Matteo Ciacci rispondono su Facebook. Si rivolgono a Rete. “Se si tocca la persona – dice Boschi - significa che non si ha più niente da dire”. Ciacci rivendica l'impegno quotidiano nel rilancio dell'economia reale per attirare investitori sani. “Stiamo lavorando con sacrifico, sudore e passione”. E' un fiume in piena: “ci siamo stufati, Rete ha perso l'onestà intellettuale, quindi ha perso tutto”. Sottolinea poi che mentre Civico lavora per l'efficienza delle telecomunicazioni, l'avversario raccoglie firme per non far funzionare i telefoni. Si coglie un certo rammarico per una strada che poteva essere comune ma che si è divisa: “eravamo dalla stessa parte quando parlavamo di economia reale, di trasparenza e puntavamo il dito contro vecchi management che hanno creato la piazza finanziaria. Come mai – chiede - ha cambiato idea? Mette in guardia da un movimento “che sembra voler difendere altri tipi di interesse, crea il caos per tutelare lo status quo”. Tra le battaglie comuni Ciacci ricorda anche quella contro i pianisti in Consiglio. "Recentemente qualcuno dell'opposizione ha votato per chi era assente ma Rete è stata zitta. La grande sfida – afferma - era di andare a governare insieme. C'è chi però ha voluto massimizzare il proprio consenso elettorale. Ora tocca a noi". Infine, uno sguardo al futuro. "Abbiamo avuto la possibilità di cambiare il paese, se non ce la faremo andremo a casa".
Monica Fabbri
Il coordinatore di Civico Luca Boschi e Matteo Ciacci rispondono su Facebook. Si rivolgono a Rete. “Se si tocca la persona – dice Boschi - significa che non si ha più niente da dire”. Ciacci rivendica l'impegno quotidiano nel rilancio dell'economia reale per attirare investitori sani. “Stiamo lavorando con sacrifico, sudore e passione”. E' un fiume in piena: “ci siamo stufati, Rete ha perso l'onestà intellettuale, quindi ha perso tutto”. Sottolinea poi che mentre Civico lavora per l'efficienza delle telecomunicazioni, l'avversario raccoglie firme per non far funzionare i telefoni. Si coglie un certo rammarico per una strada che poteva essere comune ma che si è divisa: “eravamo dalla stessa parte quando parlavamo di economia reale, di trasparenza e puntavamo il dito contro vecchi management che hanno creato la piazza finanziaria. Come mai – chiede - ha cambiato idea? Mette in guardia da un movimento “che sembra voler difendere altri tipi di interesse, crea il caos per tutelare lo status quo”. Tra le battaglie comuni Ciacci ricorda anche quella contro i pianisti in Consiglio. "Recentemente qualcuno dell'opposizione ha votato per chi era assente ma Rete è stata zitta. La grande sfida – afferma - era di andare a governare insieme. C'è chi però ha voluto massimizzare il proprio consenso elettorale. Ora tocca a noi". Infine, uno sguardo al futuro. "Abbiamo avuto la possibilità di cambiare il paese, se non ce la faremo andremo a casa".
Monica Fabbri
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