Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra… la filastrocca che tutti i nonni di San Marino cantano ai nipotini contiene un messaggio potente, se la si legge con gli occhi di un adulto. Quando si gioca tutti assieme, si gira tutti assieme, tenendosi per mano per non cadere, e la terra sotto i piedi viene a mancare, si cade, e lo si fa tutti assieme.
Democrazia Cristiana e Partito Socialista, oggi spaccato in due (o più pezzi), hanno giocato assieme per più di 40 anni. Si sono spartiti Governi, Banche, Aziende di Stato, dirigenze, a quanto pare pure tangenti. Girando in cerchio, tenendosi per mano da buoni amici, nonostante nei comizi elettorali le dirigenze di una o dell’altra ideologia aizzassero i rispettivi aderenti, molti in buona fede, e i rispettivi elettorati, facendo leva su contrapposizioni ideologiche nate molto lontano da questo Paese. Un Paese che ha storicamente visto l’unica e sola divisione “nostrana” fra i suoi cittadini della Città, e quelli della Campagna.
Oggi che finalmente la magistratura sta facendo emergere il sottobosco affaristico, tangentizio e clientelare che ha sempre unito trasversalmente i due universi falsamente ideologici di questo Paese, trasformando le chiacchiere da bar in fatti da Tribunale, cosa succede?
Invece di cadere tutti per terra, come si converrebbe a chi ha girato fino ad ora in cerchio tenendosi per mano, qualcuno inizia a lasciare la mano del compagno. La letterina scritta alla Reggenza da due Segretari di Stato, che hanno scoperto dai giornali quanto sono brutti e cattivi quei colleghi che fino a due giorni fa difendevano a spada tratta da quei “demagoghi” dell’opposizione, è un tentativo paradossale di pulirsi la coscienza davanti al Paese.
Fa specie che sia proprio una parte della DC ad alzare gli scudi, prima con Gabriele Gatti che va in TV a ripulirsi l’immagine ormai sfocata, poi il Segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, ha avuto fino ad ora una carriera non proprio politicamente illibata. Voti sestuplicati alle elezioni senza alcun apparente motivo, telefonate sconvenienti con un faccendiere come Valter Lavitola, leggi portate avanti a colpi di Governo bocciate sonoramente con referendum dai numeri bulgari, a cui non sono seguite dimissioni in Consiglio, imposizione di nomine di persone a lui vicine nel comitato di Bioetica, vicenda Bianchi… tutto scordato grazie ad una letterina? Eh no. Così non vale.
Quello che succedeva dentro quei due partiti, PSD e DC (perché Poggiali era il presidente della DC quando ha ricevuto l’avviso di Garanzia per riciclaggio, perché Podeschi ha compiuto i fatti contestati mentre era Segretario di Stato e uomo di spicco della DC, perché il Gabriele Gatti coinvolto nel report della Commissione Antimafia, che oggi cerca di rifarsi una verginità, è stato uno dei Boss della DC per anni, perché Marco Gatti, attuale Segretario del Partito, ha ancora molto da spiegare sulla questione Evox venuta fuori dalla GdF di Novara) non poteva NON essere conosciuto da chi aveva ruoli di primo piano nel Partito.
Questo Governo, i due partiti principali che lo compongono, a fronte di quello che sta emergendo attorno al filone Conto Mazzini ma non solo (ricordiamo Sopaf, su cui sta lavorando una Commissione di Inchiesta), non hanno più nessuna autorità né credibilità, indipendentemente dai rimpasti che possono inventarsi. E non sarà sicuramente qualche espressione di sconforto a favore di telecamera a ridargliele.
Democrazia Cristiana e Partito Socialista, oggi spaccato in due (o più pezzi), hanno giocato assieme per più di 40 anni. Si sono spartiti Governi, Banche, Aziende di Stato, dirigenze, a quanto pare pure tangenti. Girando in cerchio, tenendosi per mano da buoni amici, nonostante nei comizi elettorali le dirigenze di una o dell’altra ideologia aizzassero i rispettivi aderenti, molti in buona fede, e i rispettivi elettorati, facendo leva su contrapposizioni ideologiche nate molto lontano da questo Paese. Un Paese che ha storicamente visto l’unica e sola divisione “nostrana” fra i suoi cittadini della Città, e quelli della Campagna.
Oggi che finalmente la magistratura sta facendo emergere il sottobosco affaristico, tangentizio e clientelare che ha sempre unito trasversalmente i due universi falsamente ideologici di questo Paese, trasformando le chiacchiere da bar in fatti da Tribunale, cosa succede?
Invece di cadere tutti per terra, come si converrebbe a chi ha girato fino ad ora in cerchio tenendosi per mano, qualcuno inizia a lasciare la mano del compagno. La letterina scritta alla Reggenza da due Segretari di Stato, che hanno scoperto dai giornali quanto sono brutti e cattivi quei colleghi che fino a due giorni fa difendevano a spada tratta da quei “demagoghi” dell’opposizione, è un tentativo paradossale di pulirsi la coscienza davanti al Paese.
Fa specie che sia proprio una parte della DC ad alzare gli scudi, prima con Gabriele Gatti che va in TV a ripulirsi l’immagine ormai sfocata, poi il Segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, ha avuto fino ad ora una carriera non proprio politicamente illibata. Voti sestuplicati alle elezioni senza alcun apparente motivo, telefonate sconvenienti con un faccendiere come Valter Lavitola, leggi portate avanti a colpi di Governo bocciate sonoramente con referendum dai numeri bulgari, a cui non sono seguite dimissioni in Consiglio, imposizione di nomine di persone a lui vicine nel comitato di Bioetica, vicenda Bianchi… tutto scordato grazie ad una letterina? Eh no. Così non vale.
Quello che succedeva dentro quei due partiti, PSD e DC (perché Poggiali era il presidente della DC quando ha ricevuto l’avviso di Garanzia per riciclaggio, perché Podeschi ha compiuto i fatti contestati mentre era Segretario di Stato e uomo di spicco della DC, perché il Gabriele Gatti coinvolto nel report della Commissione Antimafia, che oggi cerca di rifarsi una verginità, è stato uno dei Boss della DC per anni, perché Marco Gatti, attuale Segretario del Partito, ha ancora molto da spiegare sulla questione Evox venuta fuori dalla GdF di Novara) non poteva NON essere conosciuto da chi aveva ruoli di primo piano nel Partito.
Questo Governo, i due partiti principali che lo compongono, a fronte di quello che sta emergendo attorno al filone Conto Mazzini ma non solo (ricordiamo Sopaf, su cui sta lavorando una Commissione di Inchiesta), non hanno più nessuna autorità né credibilità, indipendentemente dai rimpasti che possono inventarsi. E non sarà sicuramente qualche espressione di sconforto a favore di telecamera a ridargliele.
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