Giovedì scorso 24 luglio 2014, è stato bocciato in commissione un progetto di legge presentato ancora una volta dal movimento civico10 a maggio 2013, illustrato in prima lettura ad ottobre 2013 ed avente ad oggetto il tema dell'occupazione dei lavoratori sammarinesi e residenti.
Questo è il canonico epilogo dei progetti dell’opposizione: qualche generica disponibilità al dialogo seguita da una bocciatura senza appello in commissione, senza nemmeno un emendamento. Così il progetto non potrà nemmeno arrivare al Consiglio Grande e Generale per la discussione in seconda lettura.
Il progetto si inseriva in un contesto ed in un periodo storico estremamente difficile per la nostra Repubblica. I dati sulla disoccupazione un anno fa erano allarmanti ed oggi, nonostante una lievissima ripresa, non sono da meno.
Il progetto mirava ad incentivare l'occupazione dei lavoratori sammarinesi e residenti attraverso una serie di politiche fiscali e contributive, ad esempio, tramite sconti nell’aliquota IGR che potevano andare dall’1% al 5%, a seconda dei lavoratori interni occupati.
Il progetto si concentrava ed incentivava l’assunzione di lavoratori sammarinesi e residenti perché' crediamo logico che il nostro paese metta in piedi una serie di politiche normative, fiscali, contributive e formative per permettere alla forza lavoro interna di essere opportunamente occupata. In modo da far si che l'apporto di risorse non residenti sia utilizzata solo laddove necessario, per incrementare concretamente i livelli di capitale umano del sistema paese, in settori o mansioni dove l'offerta di lavoro interna è scarsa e dove possano essere apportate competenze irreperibili in territorio.
Sarebbe stata un’opportunità per sostituire l'attuale (assolutamente inefficace) meccanismo del “divieto” con quello degli “incentivi”, e per rendere minore il "costo-opportunità” dell'assunzione di un lavoratore residente, rendendolo inferiore a quello di un frontaliere. Questo sarebbe stato possibile attraverso la messa in piedi di un efficace sistema d’incentivi e disincentivi, in modo che da creare una convenienza economica in capo all’impresa che assuma e investa nel tempo su forze lavoro interne.
Questo oggi a San Marino, nei fatti, non avviene: le attuali condizioni normative ed economiche rendono quasi sempre più interessante e conveniente per l'impresa l'assunzione di lavoratori non residenti, anche laddove sarebbe possibile impiegare o formare lavoratori sammarinesi o residenti. Inevitabilmente, infatti, il lavoratore non residente, per tutta una serie di motivi, ha un “costo-opportunità” minore per le aziende rispetto ad un residente. Era nostro obiettivo ribaltare radicalmente questo concetto, senza giocare alla riduzione continua degli stipendi come ha fatto il segretario Belluzzi con la sua recente legge, ma lavorando sugli incentivi e disincentivi per le imprese.
Ovviamente il governo non ha spiegato il perché della bocciatura, l'ha bocciata e basta. Il governo ha idee migliori nel cassetto? Se devono essere costruite sulla falsa riga dell’ultima riforma “Belluzzi”, stendiamo un velo pietoso e non stupiamoci del perché San Marino non riuscirà mai a cambiare. Ma forse, a qualcuno, va bene così….
Comunicato stampa Civico10
Questo è il canonico epilogo dei progetti dell’opposizione: qualche generica disponibilità al dialogo seguita da una bocciatura senza appello in commissione, senza nemmeno un emendamento. Così il progetto non potrà nemmeno arrivare al Consiglio Grande e Generale per la discussione in seconda lettura.
Il progetto si inseriva in un contesto ed in un periodo storico estremamente difficile per la nostra Repubblica. I dati sulla disoccupazione un anno fa erano allarmanti ed oggi, nonostante una lievissima ripresa, non sono da meno.
Il progetto mirava ad incentivare l'occupazione dei lavoratori sammarinesi e residenti attraverso una serie di politiche fiscali e contributive, ad esempio, tramite sconti nell’aliquota IGR che potevano andare dall’1% al 5%, a seconda dei lavoratori interni occupati.
Il progetto si concentrava ed incentivava l’assunzione di lavoratori sammarinesi e residenti perché' crediamo logico che il nostro paese metta in piedi una serie di politiche normative, fiscali, contributive e formative per permettere alla forza lavoro interna di essere opportunamente occupata. In modo da far si che l'apporto di risorse non residenti sia utilizzata solo laddove necessario, per incrementare concretamente i livelli di capitale umano del sistema paese, in settori o mansioni dove l'offerta di lavoro interna è scarsa e dove possano essere apportate competenze irreperibili in territorio.
Sarebbe stata un’opportunità per sostituire l'attuale (assolutamente inefficace) meccanismo del “divieto” con quello degli “incentivi”, e per rendere minore il "costo-opportunità” dell'assunzione di un lavoratore residente, rendendolo inferiore a quello di un frontaliere. Questo sarebbe stato possibile attraverso la messa in piedi di un efficace sistema d’incentivi e disincentivi, in modo che da creare una convenienza economica in capo all’impresa che assuma e investa nel tempo su forze lavoro interne.
Questo oggi a San Marino, nei fatti, non avviene: le attuali condizioni normative ed economiche rendono quasi sempre più interessante e conveniente per l'impresa l'assunzione di lavoratori non residenti, anche laddove sarebbe possibile impiegare o formare lavoratori sammarinesi o residenti. Inevitabilmente, infatti, il lavoratore non residente, per tutta una serie di motivi, ha un “costo-opportunità” minore per le aziende rispetto ad un residente. Era nostro obiettivo ribaltare radicalmente questo concetto, senza giocare alla riduzione continua degli stipendi come ha fatto il segretario Belluzzi con la sua recente legge, ma lavorando sugli incentivi e disincentivi per le imprese.
Ovviamente il governo non ha spiegato il perché della bocciatura, l'ha bocciata e basta. Il governo ha idee migliori nel cassetto? Se devono essere costruite sulla falsa riga dell’ultima riforma “Belluzzi”, stendiamo un velo pietoso e non stupiamoci del perché San Marino non riuscirà mai a cambiare. Ma forse, a qualcuno, va bene così….
Comunicato stampa Civico10
Riproduzione riservata ©