E’ stato un colloquio sereno, nonostante i segnali manifestati venerdì scorso alla riunione sulle riforme istituzionali, non facessero sperare nulla di buono. Le due delegazioni della maggioranza si sono ritrovate, come concordato, per sondare fino in fondo le possibili convergenze, le intese sull’intervento in materia istituzionale, l’opportunità di sciogliere quei nodi considerati irrisolti.
Lo scoglio principale resta quello del ruolo della Reggenza in Congresso di Stato, la possibilità che lasci la presidenza dell’esecutivo e il coordinamento dei suoi lavori, in favore di uno dei Segretari di Stato a turno. Sul tavolo poi altri punti della riforma istituzionale, sempre legati al congresso di Stato e alla Reggenza, come l’incompatibilità fra il ruolo di Segretario e quello di Consigliere, la sostituzione dei Capitani Reggenti in Consiglio durante il semestre. Si sta lavorando ad una soluzione di mediazione, un compromesso fra le posizioni più conservatrici della DC e quelle più innovatrici del PSD e qualche piccolo spiraglio sembrerebbe manifestarsi. Soluzioni che il Segretario democristiano, Pier Marino Menicucci, accoglie con la massima cautela: 'ne discuteremo attentamente – dichiara – nell’ambito del partito. Nessuna soluzione – aggiunge – verrà presa senza la necessaria valutazione interna. Presto verrà convocata una direzione, allargata al gruppo consigliare e poi – spiega Menicucci – sentiremo il parere del nostro Consiglio Centrale”.
Positivo il giudizio del Presidente del PSD, Giuseppe Morganti, che registra una disponibilità maggiore rispetto a quella che appariva venerdì scorso, almeno su due dei tre punti in questione. Morganti però non si sbottona più di tanto e rimanda ogni giudizio limitandosi a sottolineare la posizione delicata della maggioranza su uno dei punti fondamentali del programma che si è data con la costituzione del governo straordinario.
Lo scoglio principale resta quello del ruolo della Reggenza in Congresso di Stato, la possibilità che lasci la presidenza dell’esecutivo e il coordinamento dei suoi lavori, in favore di uno dei Segretari di Stato a turno. Sul tavolo poi altri punti della riforma istituzionale, sempre legati al congresso di Stato e alla Reggenza, come l’incompatibilità fra il ruolo di Segretario e quello di Consigliere, la sostituzione dei Capitani Reggenti in Consiglio durante il semestre. Si sta lavorando ad una soluzione di mediazione, un compromesso fra le posizioni più conservatrici della DC e quelle più innovatrici del PSD e qualche piccolo spiraglio sembrerebbe manifestarsi. Soluzioni che il Segretario democristiano, Pier Marino Menicucci, accoglie con la massima cautela: 'ne discuteremo attentamente – dichiara – nell’ambito del partito. Nessuna soluzione – aggiunge – verrà presa senza la necessaria valutazione interna. Presto verrà convocata una direzione, allargata al gruppo consigliare e poi – spiega Menicucci – sentiremo il parere del nostro Consiglio Centrale”.
Positivo il giudizio del Presidente del PSD, Giuseppe Morganti, che registra una disponibilità maggiore rispetto a quella che appariva venerdì scorso, almeno su due dei tre punti in questione. Morganti però non si sbottona più di tanto e rimanda ogni giudizio limitandosi a sottolineare la posizione delicata della maggioranza su uno dei punti fondamentali del programma che si è data con la costituzione del governo straordinario.
Riproduzione riservata ©