Mentre la borsa affonda per le dimissioni del membro tedesco del board della Bce, contrario all’acquisto di titoli di Stato italiani e spagnoli, in commissione alla Camera prosegue l’esame della Manovra. Nel fine settimana andranno votati circa 400 emendamenti, tutti dell’opposizione: la Lega ha infatti ritirato le proprie richieste di modifica del testo, compresa quella per ripristinare i tagli agli stipendi dei parlamentari che il governo aveva annunciato e poi tolto scatenando proteste soprattutto da sinistra. E’ ormai certo che anche alla Camera la Manovra verrà blindata con la fiducia: al voto finale si dovrebbe giungere intorno a giovedì.
La situazione economica resta grave. I mercati continuano a mostrare sfiducia per le misure disposte dal governo e per la presidente di Confindustria Marcegaglia “l’Italia è in pericolo”. “Il problema non è la manovra, ma Berlusconi”, tuona Di Pietro. E il presidente Napolitano sottolinea la necessità di una crescita economica del paese, tema che definisce “stringente e drammatico”.
Intanto infuria la polemica sulle intercettazioni telefoniche in cui Berlusconi invita il faccendiere Lavitola a non rientrare in Italia dove è ricercato. Il Pdl chiede al ministro della Giustizia un'ispezione alla procura di Napoli. Ma l’opposizione insorge: per il Pd l’iniziativa è un “tentativo di ingerenza bello e buono”; una “follia” per il finiano Bocchino. In tanti, compresa la Marcegaglia, auspicano che Berlusconi lasci per un governo di larghe intese; ma Angelino Alfano non ci sta: “se cade il governo si torna alle urne” ammonisce il segretario del Pdl.
Francesco Bongarrà
La situazione economica resta grave. I mercati continuano a mostrare sfiducia per le misure disposte dal governo e per la presidente di Confindustria Marcegaglia “l’Italia è in pericolo”. “Il problema non è la manovra, ma Berlusconi”, tuona Di Pietro. E il presidente Napolitano sottolinea la necessità di una crescita economica del paese, tema che definisce “stringente e drammatico”.
Intanto infuria la polemica sulle intercettazioni telefoniche in cui Berlusconi invita il faccendiere Lavitola a non rientrare in Italia dove è ricercato. Il Pdl chiede al ministro della Giustizia un'ispezione alla procura di Napoli. Ma l’opposizione insorge: per il Pd l’iniziativa è un “tentativo di ingerenza bello e buono”; una “follia” per il finiano Bocchino. In tanti, compresa la Marcegaglia, auspicano che Berlusconi lasci per un governo di larghe intese; ma Angelino Alfano non ci sta: “se cade il governo si torna alle urne” ammonisce il segretario del Pdl.
Francesco Bongarrà
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