Nell dibattito in Commissione Consiliare Permanente Affari Costituzionali di ieri si è proseguito con l'esame dell'articolato del progetto di legge sul trattamento dei dati personali.
Il Segretario di Stato Guerino Zanotti ha spiegato nel suo intervento che fosse necessario intervenire sulla materia, di natura estremamente tecnica, in particolare alla luce di un Regolamento dell'Ue, applicabile dallo scorso 25 maggio, “relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati”. Tale regolamento ha infatti “impatti inevitabili e diretti nel nostro Paese”, sottolinea Zanotti. Perchè “banalmente- spiega- una qualunque impresa o qualunque libero professionista sammarinese che offra beni o presti servizi a un cittadino italiano o di qualunque altro Stato Ue è tenuto ad osservare le norme del Regolamento Ue, ed è soggetto a tutti gli obblighi che esso comporta in materia di dati personali che questi raccoglie e tratta, a pena di consistenti sanzioni amministrative”.
Il Regolamento prevede che i trasferimenti di dati personali da parte di un Paese membro ad un Paese terzo- tra cui San Marino- possa avvenire “qualora la Commissione europea abbia deciso che il Paese in questione garantisca un livello di protezione adeguato”. La Commissione per valutare il livello di protezione prende in considerazione “le norme in materia di protezione dei dati e le misure di sicurezze, l'esistenza e l'effettivo funzionamento di una Autorità di controllo indipendente con competenza per garantire e controllare il rispetto delle norme in materia di protezione dei dati”. Da qui la necessità di intervenire in materia per il Segretario di Stato
Fra le novità introdotte il Pdl prevede l'istituzione dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, “incaricata di sorvegliare l'applicazione della presente legge al fine di tutelare i diritti e le libertà fondamentali delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali”. Il dibattito in aula prevede la discussione di 128 articoli, ieri si è ripartiti dal n. 33 riguardante la "sicurezza del trattamento", in cui sono stati respinti due emendamenti presentati da Rete. Nel dibattito in aula gli articoli sono stati per lo più approvati senza voti contrari, con alcuni emendamenti e osservazioni tecniche della minoranza accolti o concordati con il governo.
Nell'analisi dell'articolo 37, riguardante la "Consultazione preventiva" intervengono i consiglieri di minoranza, esprimendo perplessità che il parere dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali durante l'elaborazione di un atto legislativo relativo al trattamento di dati personali da parte del congresso di Stato e del Consiglio grande e generale sia previsto come "non vincolante". Davide Forcellini di Rete ha quindi presentato un emendamento per aggiungere che Consiglio e Congresso “siano tenuti” a consultare l'Autorità garante per tali pareri. Zanotti accoglie la proposta, così come quella di eliminare il "parere non vincolante" e sostituirlo con "parere preventivo".
Accolto anche l'emendamento di Rete sull'Articolo 39 che chiede la “formazione idonea a continua” del responsabile della protezione dati. I lavori sono proseguiti in seduta notturna fino a mezzanotte.
Il Segretario di Stato Guerino Zanotti ha spiegato nel suo intervento che fosse necessario intervenire sulla materia, di natura estremamente tecnica, in particolare alla luce di un Regolamento dell'Ue, applicabile dallo scorso 25 maggio, “relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati”. Tale regolamento ha infatti “impatti inevitabili e diretti nel nostro Paese”, sottolinea Zanotti. Perchè “banalmente- spiega- una qualunque impresa o qualunque libero professionista sammarinese che offra beni o presti servizi a un cittadino italiano o di qualunque altro Stato Ue è tenuto ad osservare le norme del Regolamento Ue, ed è soggetto a tutti gli obblighi che esso comporta in materia di dati personali che questi raccoglie e tratta, a pena di consistenti sanzioni amministrative”.
Il Regolamento prevede che i trasferimenti di dati personali da parte di un Paese membro ad un Paese terzo- tra cui San Marino- possa avvenire “qualora la Commissione europea abbia deciso che il Paese in questione garantisca un livello di protezione adeguato”. La Commissione per valutare il livello di protezione prende in considerazione “le norme in materia di protezione dei dati e le misure di sicurezze, l'esistenza e l'effettivo funzionamento di una Autorità di controllo indipendente con competenza per garantire e controllare il rispetto delle norme in materia di protezione dei dati”. Da qui la necessità di intervenire in materia per il Segretario di Stato
Fra le novità introdotte il Pdl prevede l'istituzione dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, “incaricata di sorvegliare l'applicazione della presente legge al fine di tutelare i diritti e le libertà fondamentali delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali”. Il dibattito in aula prevede la discussione di 128 articoli, ieri si è ripartiti dal n. 33 riguardante la "sicurezza del trattamento", in cui sono stati respinti due emendamenti presentati da Rete. Nel dibattito in aula gli articoli sono stati per lo più approvati senza voti contrari, con alcuni emendamenti e osservazioni tecniche della minoranza accolti o concordati con il governo.
Nell'analisi dell'articolo 37, riguardante la "Consultazione preventiva" intervengono i consiglieri di minoranza, esprimendo perplessità che il parere dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali durante l'elaborazione di un atto legislativo relativo al trattamento di dati personali da parte del congresso di Stato e del Consiglio grande e generale sia previsto come "non vincolante". Davide Forcellini di Rete ha quindi presentato un emendamento per aggiungere che Consiglio e Congresso “siano tenuti” a consultare l'Autorità garante per tali pareri. Zanotti accoglie la proposta, così come quella di eliminare il "parere non vincolante" e sostituirlo con "parere preventivo".
Accolto anche l'emendamento di Rete sull'Articolo 39 che chiede la “formazione idonea a continua” del responsabile della protezione dati. I lavori sono proseguiti in seduta notturna fino a mezzanotte.
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