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Commissione esteri congiunta: passo in avanti nei rapporti San Marino-Italia

5 nov 2009
Nella Sala del Consiglio si celebra una riappacificazione tra Italia e San Marino. Lo dimostra il comunicato congiunto al termine della commissione esteri: parla di strategicità del partenariato tra i due paesi e chiede la tempestiva attuazione della dichiarazione congiunta sottoscritta dal ministro Frattini e dal Segretario Mularoni, e la ratifica degli accordi parafati. Gli interventi alternati di consiglieri sammarinesi e onorevoli italiani hanno più volte ricordato le parole reciprocità e amicizia “senza che il nostro paese venga umiliato” dicono i sammarinesi. San Marino, con toni pacati, chiede di superare gli ostacoli nella sottoscrizione degli accordi, invito accolto dal presidente della commissione italiana Stefano Stefani, per il quale le difficoltà nascono da un duplice errore di valutazione: di San Marino nel ritenere di poter operare senza adeguarsi alle norme internazionali, da parte italiana nell’interpretazione unilaterale, quasi giallistica, del sistema finanziario sammarinese.
Quello dello sciacallaggio mediatico contro San Marino viene toccato anche da altri parlamentari italiani. Alcuni di loro riconoscono la solidità del nostro sistema economico.
A margine dei lavori il Presidente Stefani da atto alla Repubblica di aver fatto i passi necessari, ora spetta all’Italia fare quello successivo. In questo senso, preso atto della collaborazione manifestata dal ministro Frattini, chiederà un incontro al Ministro alle Finanze Tremonti per capire il perché della mancata firma. Il capitolo accordi non è chiuso per alcuni consiglieri dell’opposizione che chiedono una azione congiunta per migliorare il testo e arrivare a una rapida definizione.
Durante il dibattito emergono anche le questioni legate ai frontalieri: ambo le parti chiedono una veloce soluzione alla doppia imposizione, così come l’accordo in materia radiotelevisiva, affinchè si arrivi alla rapida ratifica anche da parte italiana per il reciproco interesse e valore. Infine una richiesta bipartisan: la politica dei due paesi deve riappropriarsi del dialogo bilaterale, lasciato nelle mani di funzionari amministrativi.

Giovanna Bartolucci

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