12 voti favorevoli, zero contrari e zero astenuti: passa all'unanimità in Commissione Territorio il Pdl “Legge dei semi”. Accolto anche l'Ordine del giorno della maggioranza (con 10 voti a favore) che impegna il congresso di Stato a sottoscrivere il Trattato internazionale sulle risorse fito-genetiche della Fao. Il progetto di legge di iniziativa popolare avviato ora alla seconda lettura consiliare, chiama il Paese a garantire la tutela della biodiversità sul proprio territorio, contrastando in particolare la perdita di “democrazia” di fronte all'oligopolio delle grandi multinazionali produttrici di sementi. Ribadito, con apposito articolo, anche il divieto della coltivazione di Ogm, sostanze geneticamente modificate. Ulteriore tutela verrà inoltre fornita agli agricoltori professionali e non, in termini di facilitazione all'utilizzo, allo scambio e alla commercializzazione dei semi. Sostegno incondizionato al Pdl da parte del governo, per voce del segretario di Stato al Territorio, Michelotti: “Può rientrare – ha detto - nel nostro obiettivo di creare un Paese completamente biologico”. Soddisfatta la maggioranza: “San Marino – sottolinea Adesso.sm - si dota di una normativa moderna, all'avanguardia, in pieno accordo con le disposizioni vigenti in Italia e in Europa, ma con particolare riguardo e protezione delle risorse vegetali appartenenti alla collettività e a tutela del consumatore finale”. Plaude all'approvazione anche Rete rivolgendo il primo ringraziamento ai cittadini che hanno sostenuto l'iniziativa nella raccolta firme legata al progetto “Fondazione Banca della Vita”, idea ispirata proprio dal movimento. “La tutela della biodiversità – rimarcano - può diventare una risorsa fondamentale in un paese che, per evidenti limitazioni territoriali e produttive, non può parlare di quantità e di mercato globale, ma di qualità, sfruttando una condizione per cui “locale" e "sovrano” coincidono; questo – osserva Rete - permette di aprire collaborazioni sia con le Marche e l'Emilia Romagna, sia con enti internazionali che possono riconoscere in San Marino un modello economico ed un esempio”.
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