Si è chiuso con una giornata di anticipo, rispetto al programma, il Consiglio Grande e Generale in conseguenza della decisione da parte di alcuni firmatari, di ritirare numerosi ordini del giorni in attesa di discussione. Approvato all’unanimità il documento con il quale i Democratici di Centro chiedevano di instaurare rapporti diplomatici con la Bielorussia, voto favorevole per l’ordine del giorno per un progetto integrato di sicurezza stradale, sempre dei DDC, e per quello della Democrazia Cristiana perché San Marino solleciti, in ambito internazionale, la mobilitazione delle istituzioni democratiche di tutto il mondo, a difesa dei cristiani perseguitati e a favore del rispetto, in ogni Stato, della libertà religiosa. Il Consiglio non ha deliberato invece sull’introduzione della giornata internazionale della Famiglia. Qui il voto fra favorevoli e contrari è stato paritario, 25 a 25, si è deciso di non deliberare. Ha lasciato il segno l’esito della votazione sull’ordine del giorno presentato da Popolari, Alleanza Nazionale e Sammarinesi per la libertà per la temporanea sospensione dell’iter sulla legge per il giusto processo. Doveva essere il primo test della maggioranza dopo la chiusura della verifica, avvenuta poche ore prima. Tutti avevano assicurato i loro voti agli atti della coalizione, ma così non è stato. All’ordine del giorno sono mancati 2 voti e questo non è per nulla piaciuto. Il Segretario alla Giustizia si limita ad evidenziare che tra il primo progetto e il secondo ci sono solo precisazioni e chiarimenti, una differenza che riguarda due articoli, che non cambiano la sostanza. Foschi definisce un segno di confusione quello delle opposizioni che prima accusano il governo di ritardare la discussione del provvedimento e poi ne chiedono la sospensione. Per i Popolari l’esito del voto dimostra che le acque in maggioranza non sono ancora del tutto tranquille. Significativo – sottolineano – anche il voto di parità per l’Istituzione della Giornata Internazionale della famiglia e la bocciatura dell’ordine del giorno sulla Televisione di Stato. "Il sintomo – per i Popolari – della mancanza di volontà del Governo di affrontare una serie di problematiche. La maggioranza – commentano i Popolari – tira il fiato ma non è ancora guarita dai grandi mali che ne hanno minato la salute, la tiene in piedi – proseguono in una nota – solo la paura di esporre al giudizio del Paese il bilancio fallimentare di un anno e poco più di Governo".
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