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Conferenza stampa dell'opposizione sulla questione giochi

16 mar 2007
Conferenza stampa dell'opposizione sulla questione giochi
Non si arresta la polemica dell’opposizione sulla questione giochi, dopo quanto avvenuto al termine dell’ultima sessione consiliare, con l’uscita dall’aula dei parlamentari di minoranza. Nella sede del Nuovo Partito Socialista, i rappresentanti di Nps, Dc, Popolari, Sammarinesi per la Libertà, Noi Sammarinesi e Alleanza Nazionale, hanno ribadito le perplessità e le critiche alle decisioni del governo su questo delicato tema.
Dito puntato, innanzitutto sulla Cogetech, il cosiddetto partner tecnologico privato che insieme alla Camera di Commercio e allo Stato, subentrerà alla Giochi San Marino nella conduzione della sala Bingo di Rovereta. I consiglieri di opposizione, carte alla mano, hanno sostenuto che la Cogetech ha i conti in rosso: nel bilancio 2006, chiuso al 30 giugno, le perdite erano vicine al milione e 300 mila euro e i debiti ammontavano a circa 26 milioni di euro, a fronte di ricavi di 16 milioni e 700mila euro.
Non solo. La società aveva nel suo pacchetto azionario una partecipazione da parte di un’altra società che produceva macchinette e questo è in violazione della legge in materia. Poco importa – è stato detto durante la conferenza stampa – se ad ottobre la società che produce macchinette è uscita, perché chi può sapere chi subentrerà nel pacchetto azionario, visto che la Cogetech è anche quotata, in parte, in borsa? San marino – è stato detto – non è in grado di effettuare controlli per evitare brutte sorprese, sempre dietro l’angolo, nella pericolosa logica delle scatole cinesi.
Ma i partiti d’opposizione hanno contestato anche il metodo con cui la maggioranza ha affrontato la questione in consiglio. Prima è stato negato l’inserimento di un comma specifico all’ordine del giorno, poi quando è stato esaminato l’Odg dell’opposizione in materia, non è stata rispettata la prassi delle dichiarazioni di voto, consentendo al Segretario Masi una replica. Una forzatura del regolamento – secondo l’opposizione – ottenuta dalla maggioranza, con grandi pressioni sulla Reggenza. Per questo motivo i consiglieri di opposizione sono rimasti fuori dall’aula e non hanno neppure partecipato al voto finale.

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