Non si arresta la polemica dell’opposizione sulla questione giochi, dopo quanto avvenuto al termine dell’ultima sessione consiliare, con l’uscita dall’aula dei parlamentari di minoranza. Nella sede del Nuovo Partito Socialista, i rappresentanti di Nps, Dc, Popolari, Sammarinesi per la Libertà, Noi Sammarinesi e Alleanza Nazionale, hanno ribadito le perplessità e le critiche alle decisioni del governo su questo delicato tema.
Dito puntato, innanzitutto sulla Cogetech, il cosiddetto partner tecnologico privato che insieme alla Camera di Commercio e allo Stato, subentrerà alla Giochi San Marino nella conduzione della sala Bingo di Rovereta. I consiglieri di opposizione, carte alla mano, hanno sostenuto che la Cogetech ha i conti in rosso: nel bilancio 2006, chiuso al 30 giugno, le perdite erano vicine al milione e 300 mila euro e i debiti ammontavano a circa 26 milioni di euro, a fronte di ricavi di 16 milioni e 700mila euro.
Non solo. La società aveva nel suo pacchetto azionario una partecipazione da parte di un’altra società che produceva macchinette e questo è in violazione della legge in materia. Poco importa – è stato detto durante la conferenza stampa – se ad ottobre la società che produce macchinette è uscita, perché chi può sapere chi subentrerà nel pacchetto azionario, visto che la Cogetech è anche quotata, in parte, in borsa? San marino – è stato detto – non è in grado di effettuare controlli per evitare brutte sorprese, sempre dietro l’angolo, nella pericolosa logica delle scatole cinesi.
Ma i partiti d’opposizione hanno contestato anche il metodo con cui la maggioranza ha affrontato la questione in consiglio. Prima è stato negato l’inserimento di un comma specifico all’ordine del giorno, poi quando è stato esaminato l’Odg dell’opposizione in materia, non è stata rispettata la prassi delle dichiarazioni di voto, consentendo al Segretario Masi una replica. Una forzatura del regolamento – secondo l’opposizione – ottenuta dalla maggioranza, con grandi pressioni sulla Reggenza. Per questo motivo i consiglieri di opposizione sono rimasti fuori dall’aula e non hanno neppure partecipato al voto finale.
Dito puntato, innanzitutto sulla Cogetech, il cosiddetto partner tecnologico privato che insieme alla Camera di Commercio e allo Stato, subentrerà alla Giochi San Marino nella conduzione della sala Bingo di Rovereta. I consiglieri di opposizione, carte alla mano, hanno sostenuto che la Cogetech ha i conti in rosso: nel bilancio 2006, chiuso al 30 giugno, le perdite erano vicine al milione e 300 mila euro e i debiti ammontavano a circa 26 milioni di euro, a fronte di ricavi di 16 milioni e 700mila euro.
Non solo. La società aveva nel suo pacchetto azionario una partecipazione da parte di un’altra società che produceva macchinette e questo è in violazione della legge in materia. Poco importa – è stato detto durante la conferenza stampa – se ad ottobre la società che produce macchinette è uscita, perché chi può sapere chi subentrerà nel pacchetto azionario, visto che la Cogetech è anche quotata, in parte, in borsa? San marino – è stato detto – non è in grado di effettuare controlli per evitare brutte sorprese, sempre dietro l’angolo, nella pericolosa logica delle scatole cinesi.
Ma i partiti d’opposizione hanno contestato anche il metodo con cui la maggioranza ha affrontato la questione in consiglio. Prima è stato negato l’inserimento di un comma specifico all’ordine del giorno, poi quando è stato esaminato l’Odg dell’opposizione in materia, non è stata rispettata la prassi delle dichiarazioni di voto, consentendo al Segretario Masi una replica. Una forzatura del regolamento – secondo l’opposizione – ottenuta dalla maggioranza, con grandi pressioni sulla Reggenza. Per questo motivo i consiglieri di opposizione sono rimasti fuori dall’aula e non hanno neppure partecipato al voto finale.
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