“La ragione dell’incontro di oggi è oggettiva: mettere a punto una manovra che sia seria, rigorosa, coraggiosa”. Così il Presidente del Consiglio ha aperto l'incontro con i giornalisti. Giuseppe Conte si è detto certo che la leva per la crescita del Paese siano le riforme strutturali. Decisivo, tuttavia, sarà l'atteggiamento di Bruxelles. “Abbiamo anticipato le linee della programmazione economica alla Commissione – ha detto il Premier -; ma non ho mai chiesto concessioni o favori". Sul tema vaccini, le parole di Conte sono state chiare: “mi sono confrontato con il Ministro Grillo – ha detto -, e non ci sarà nessuna specifica circolare; l'obiettivo è garantire la massima tutela della salute e il diritto all'istruzione”. E poi un argomento divisivo, all'interno della Maggioranza: quello delle grandi opere, a partire dalla TAV. “Stiamo valutando tutti gli aspetti – ha confermato -; all'esito di questa verifica trarremo le nostre conclusioni”. Atteso il capitolo migranti. Il Presidente del Consiglio ha difeso la linea di Salvini, ricordando la riduzione – tra l'80 e l'85% - degli sbarchi. E non è mancato – a poche ore dalla riunione del CdA - un cenno alla querelle estiva della Presidenza RAI. “Foa – ha affermato il Premier – è un profilo assolutamente adeguato”; “ma non c'è stato consenso su di lui; valuteremo nel rispetto di tutti”. Giornata caratterizzata anche dalla polemica del PD per il possibile “congelamento” fino al 2020 – dopo un emendamento della Maggioranza al Milleproroghe - del cosiddetto “Bando periferie”: un piano, dei precedenti Governi Renzi e Gentiloni, che avrebbe dovuto mobilitare ingenti risorse pubbliche per cofinanziare un centinaio di progetti in tutto il Paese. Sul piede di guerra Andrea Gnassi, che contava su 18 milioni di euro per la riqualificazione di Rimini Nord. Dal Sindaco romagnolo, allora, una provocazione: sospendere per 2 anni la quota a parte dello Stato dell'IMU. Dura la replica del senatore riminese 5Stelle Marco Croatti; secondo il quale, l'emendamento, ha piuttosto liberato un miliardo per gli investimenti ai Comuni. Croatti ha definito “interventi spot, senza risultati tangibili”, quelli attuati dai Governi PD negli ultimi anni; ottenuti – ha aggiunto – prosciugando le “casse degli Enti locali”, e “costringendoli a tagliare servizi essenziali per i cittadini”.
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