“Misura iniqua e controproducente, che colpisce i redditi interni, contrae la capacità di spesa. Se approvata, abbasserebbe il PIL, peggiorando la crisi”. Pubblico Impiego sul piede di guerra. “Niente riforma IGR, nessuna attività tesa a recuperare le risorse necessarie da chi paga poco o nulla” - dicono ancora, contestando al Governo una attività “riformatrice” impostata su un solo capitolo: i tagli agli stipendi pubblici, “in aggiunta a quelli già vigenti, a fronte di un contratto fermo da 10 anni”, tornando a rilevare come “si possano produrre economia operando su altri fattori di spreco e come quella dei salari sia la parte meno rilevante della spesa pubblica”. Chiedono un confronto sul tema appalti di acquisto per beni e servizi soprattutto sui lavori pubblici, nell'interrogativo se da parte del governo si voglia procedere attraverso emendamenti a sorpresa, solo per evitare al momento la mobilitazione sindacale.
Non ci sta il Governo che con fermezza nega: “Nessun blitz dell'ultimo minuto e l'obiettivo è superare la fase di stallo, dando più qualità alle relazioni con i sindacati”, da un lato, dall'altro “affrontare riforma delle pensioni, interventi sull'IGR e spending review in maniera integrata , facendo una proposta complessiva, nell'invito a superare visioni parziali, andando oltre la difesa degli interessi delle singole categorie”. E' il segretario agli Interni, Guerrino Zanotti a parlare, dettagliando una serie di aggiustamenti fatti alle proposte sul tavolo, proprio accogliendo i suggerimenti dei sindacati.
Pensioni: il confronto sulla riforma proseguirà, allungando i tempi fino a giugno prossimo. L'introduzione del calcolo contributivo non sarà da subito, ma graduale. Rimodulazione della quota “103 anni”, andando incontro a chi abbia carriere lavorative importanti. Ancora, nella necessità di alleggerire la pressione del sistema previdenziale sul bilancio dello Stato, si abbasseranno per un triennio i trasferimenti al Fondo Pensioni: dagli attuali 43 milioni ai 20 milioni di euro annui.
Capitolo IGR: non si procederà all'aumento delle aliquote sulle persone fisiche. Preso l'impegno a dare segni tangibili della volontà di intervenire sull'emersione. Poi la spending review: nel prossimo bilancio, risparmi per 4 milioni e mezzo nel trasferimento agli enti autonomi del settore pubblico. Restano il taglio alle retribuzioni su PA e partecipate, con aliquota progressiva a salvaguardia dei redditi più bassi, nonché altri interventi quali soppressione delle due festività compensative e riduzione nelle percentuali di straordinari e maggiorazioni.
AS
Non ci sta il Governo che con fermezza nega: “Nessun blitz dell'ultimo minuto e l'obiettivo è superare la fase di stallo, dando più qualità alle relazioni con i sindacati”, da un lato, dall'altro “affrontare riforma delle pensioni, interventi sull'IGR e spending review in maniera integrata , facendo una proposta complessiva, nell'invito a superare visioni parziali, andando oltre la difesa degli interessi delle singole categorie”. E' il segretario agli Interni, Guerrino Zanotti a parlare, dettagliando una serie di aggiustamenti fatti alle proposte sul tavolo, proprio accogliendo i suggerimenti dei sindacati.
Pensioni: il confronto sulla riforma proseguirà, allungando i tempi fino a giugno prossimo. L'introduzione del calcolo contributivo non sarà da subito, ma graduale. Rimodulazione della quota “103 anni”, andando incontro a chi abbia carriere lavorative importanti. Ancora, nella necessità di alleggerire la pressione del sistema previdenziale sul bilancio dello Stato, si abbasseranno per un triennio i trasferimenti al Fondo Pensioni: dagli attuali 43 milioni ai 20 milioni di euro annui.
Capitolo IGR: non si procederà all'aumento delle aliquote sulle persone fisiche. Preso l'impegno a dare segni tangibili della volontà di intervenire sull'emersione. Poi la spending review: nel prossimo bilancio, risparmi per 4 milioni e mezzo nel trasferimento agli enti autonomi del settore pubblico. Restano il taglio alle retribuzioni su PA e partecipate, con aliquota progressiva a salvaguardia dei redditi più bassi, nonché altri interventi quali soppressione delle due festività compensative e riduzione nelle percentuali di straordinari e maggiorazioni.
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