Ho letto con attenzione la posizione del Consigliere Indipendente, Luca Lazzari, sulla vicenda della “rafferma” del Comandante della Gendarmeria, Alessandro Gentili, da parte del Congresso di Stato.
Trovo a dir poco inquietante la puntuale ricostruzione – compiuta da Lazzari – dei fatti che hanno caratterizzato l’anno di prova del dottor Gentili alla guida del Corpo della Gendarmeria.
L’incomprensibile insistenza con cui il Comandante ha ostinatamente richiesto il grado di Generale andando contro le tradizioni militari della Repubblica di San Marino; le pesanti frizioni con il Congresso Militare culminate con le dimissioni del Comandante Superiore delle Milizie, Rosolino Martelli; l’assenza di risultati sul principale compito che gli era stato conferito all’inizio del suo mandato, cioè il riordino dei corpi di polizia; i gravissimi comportamenti tenuti nei confronti della Autorità Giudiziaria – verso cui esprimo il mio apprezzamento per il lavoro portato avanti – che, se confermati, aprirebbero un terribile conflitto tra istituzioni di garanzia fondamentali: se soltanto la metà di questi rilievi fossero veri, sarebbe assolutamente evidente – anche ai più accaniti supporter del dottor Gentili – che IL PERIODO DI PROVA HA AVUTO ESITO NEGATIVO.
E’ il caso, quindi, che il Governo chiarisca di fronte al Consiglio Grande e Generale i contorni di una vicenda preoccupante, spiegando quali sono le motivazioni che hanno portato ad una “rafferma” partorita misteriosamente all’insaputa degli stessi partiti di maggioranza con un metodo alquanto discutibile.
Personalmente credo che debba essere proprio il Consiglio Grande e Generale ad esprimersi in modo formale, approvando o respingendo la proposta di “rafferma” del Comandante della Gendarmeria. Non ci sono altre soluzioni e mi auguro che già dalla prossima sessione consiliare – prevista per il mese di febbraio - si possa risolvere la questione, visto che sta gettando ombre sulla credibilità e sull’autorevolezza della Gendarmeria.
In un momento in cui il problema della sicurezza è particolarmente avvertito dai cittadini sammarinesi, tutto ciò è inaccettabile.
Comunicato stampa
Federico Crescentini (Ps)
Trovo a dir poco inquietante la puntuale ricostruzione – compiuta da Lazzari – dei fatti che hanno caratterizzato l’anno di prova del dottor Gentili alla guida del Corpo della Gendarmeria.
L’incomprensibile insistenza con cui il Comandante ha ostinatamente richiesto il grado di Generale andando contro le tradizioni militari della Repubblica di San Marino; le pesanti frizioni con il Congresso Militare culminate con le dimissioni del Comandante Superiore delle Milizie, Rosolino Martelli; l’assenza di risultati sul principale compito che gli era stato conferito all’inizio del suo mandato, cioè il riordino dei corpi di polizia; i gravissimi comportamenti tenuti nei confronti della Autorità Giudiziaria – verso cui esprimo il mio apprezzamento per il lavoro portato avanti – che, se confermati, aprirebbero un terribile conflitto tra istituzioni di garanzia fondamentali: se soltanto la metà di questi rilievi fossero veri, sarebbe assolutamente evidente – anche ai più accaniti supporter del dottor Gentili – che IL PERIODO DI PROVA HA AVUTO ESITO NEGATIVO.
E’ il caso, quindi, che il Governo chiarisca di fronte al Consiglio Grande e Generale i contorni di una vicenda preoccupante, spiegando quali sono le motivazioni che hanno portato ad una “rafferma” partorita misteriosamente all’insaputa degli stessi partiti di maggioranza con un metodo alquanto discutibile.
Personalmente credo che debba essere proprio il Consiglio Grande e Generale ad esprimersi in modo formale, approvando o respingendo la proposta di “rafferma” del Comandante della Gendarmeria. Non ci sono altre soluzioni e mi auguro che già dalla prossima sessione consiliare – prevista per il mese di febbraio - si possa risolvere la questione, visto che sta gettando ombre sulla credibilità e sull’autorevolezza della Gendarmeria.
In un momento in cui il problema della sicurezza è particolarmente avvertito dai cittadini sammarinesi, tutto ciò è inaccettabile.
Comunicato stampa
Federico Crescentini (Ps)
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