Si è riunito questa mattina il Congresso di Stato, così come previsto per attendere il rientro della Reggenza dalla visita ufficiale nel Principato del Liechtenstein. Al centro della riunione, ovviamente, la vicenda di Banca Centrale, dopo le dimissioni del presidente, del direttore generale e di un componente della vigilanza. La Reggenza ha incontrato nella serata di ieri Biagio Bossone e Luca Papi, che hanno consegnato loro la lettera di dimissioni. Un pesante atto d’accusa nei confronti dell’esecutivo nel quale i vertici di via del Voltone della vigilanza denunciano “gravi interferenze e pressioni per condizionare l’azione di vigilanza, per sospendere ispezioni scomode, concedere autorizzazioni in assenza di requisiti, ammorbidire interventi e sanzioni”. Affermazioni decisamente destinate a fare rumore.
Il Corriere della Sera le definisce “il nocciolo della questione: la commistione di interessi – scrive - tra sistema finanziario ed esponenti politici in un piccolo Stato allergico ai controlli”. Anche il Sole 24 ore se ne occupa profetizzando ripercussioni sulla stabilità del quadro politico e dipingendo San Marino come “un Paese ancora privo di contrappesi istituzionali, dove la politica dilaga, costretto a rincorrere la stima della comunità finanziaria internazionale, un po’ riformando controvoglia e un po’ fingendo di farlo”.
Il Corriere della Sera le definisce “il nocciolo della questione: la commistione di interessi – scrive - tra sistema finanziario ed esponenti politici in un piccolo Stato allergico ai controlli”. Anche il Sole 24 ore se ne occupa profetizzando ripercussioni sulla stabilità del quadro politico e dipingendo San Marino come “un Paese ancora privo di contrappesi istituzionali, dove la politica dilaga, costretto a rincorrere la stima della comunità finanziaria internazionale, un po’ riformando controvoglia e un po’ fingendo di farlo”.
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