E’ stato un anno difficilissimo. Sfidiamo qualunque governo, sintetizza Fabio Berardi, ad affrontare quello che ci stiamo lasciando alle spalle. Ai sammarinesi l’Esecutivo chiede di avere fiducia. Abbiamo lavorato molto, sottolinea Pasquale Valentini, e i risultati arriveranno. Ne è convinta Antonella Mularoni. Siamo fiduciosi che nel 2011 anche il nodo più importante, quello con il Ministero italiano dell’economia, possa risolversi, perché ci sono le condizioni per un rapporto di fiducia che prima ci veniva contestato. Marco Arzilli indirizza alle famiglie e alle imprese in difficoltà un messaggio di speranza e anticipa la volontà di riaprire una stagione di confronto con tutti gli attori in campo. Il 2011, assicura il governo, sarà un anno di grandi sfide. Si sono create le condizioni legislative e strutturali per ridisegnare l’economia e, dal prossimo anno, si raccoglieranno i frutti. Ma nulla potrà più essere come prima. Tutto si baserà su pilastri più solidi, quelli dell’economia reale. Il binomio turismo e commercio sarà potenziato e affiancato da percorsi d’arte e progetti per un centro benessere ma anche per tornei di poker. Ai tanti accordi contro le doppie imposizioni se ne aggiungeranno altri con Paesi in grado di offrire opportunità alle nostre imprese. L’Università verrà potenziata e, anticipa Romeo Morri, sul parco scientifico tecnologico ci sono già aziende pronte ad investire. Il governo invita i sammarinesi a puntare sulla professionalità e la competenza. La crisi anche a casa nostra, dice il Segretario alle finanze, non verrà risolta da interventi esterni ma dalla capacità di stare sul mercato. Valentini chiede di alzare il livello del confronto politico. Serve, dice, una rivoluzione culturale perché gioca a sfavore di tutti l’idea di litigiosità, screditamento e delegittimazione reciproca che continuiamo a dare. Il governo tira le somme del 2010 ma si appresta ad iniziare il nuovo anno con una verifica di maggioranza. “Fare chiarezza è fondamentale, sottolinea l’Esecutivo. Non possiamo, ogni volta che portiamo in Aula un provvedimento, chiederci se avremo i voti necessari per adottarlo”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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