Angelo della Valle è il nuovo segretario di Rifondazione Comunista. Una elezione avvenuta alla seconda votazione, dopo il testa a testa con Luca Lazzari, con 9 voti a 8.
Presidente è Natalina Sapigni. Nomine giunte a fine assise, dopo l’approvazione della mozione conclusiva.
Un congresso caratterizzato dal dilemma: meglio al governo, accettando inevitabilmente qualche compromesso, oppure all’opposizione, quando si facevano battaglie per i diritti e barricate? C’è chi chiede di non restare nella maggioranza, se si deve scendere a compromessi e rimpiange un ruolo di minoranza.
In una sorta di mediazione si pone Floriano Sciutti: “Rc, insieme a Zona Franca, deve affermare la propria identità e sapersi smarcare dalle azioni della maggioranza che non convincono”.
Da altri l’invito a restare al governo, pur dovendo ingoiare qualche rospo. Gianluca Della Valle propone di cercare, un passo alla volta, il miglioramento delle condizioni dei lavoratori.
"Inutile lamentarsi" - per Giovanna Gobbi le critiche non vanno trascurate "ma si deve restare al governo dicendo si alla madiazione e no al compromesso".
Silvano Ceccoli, della comunità di Genova, ha chiesto più attenzione ai cittadini esteri, criticando la consulta.
Luca Lazzari sulla scelta di restare al governo si chiede il perché, "sapendo che il Psd non è certo il peggior nemico dei potentati economici e che ha introdotto leggi contestate come quella sul lavoro e quella previdenziale". Chiede di aprire una fase costituente, per verificare che soggetto politico dovrà essere SU.
Mentre Angelo Della Valle preferisce un soggetto politico più incisivo, ma mantenendo ognuno le proprie posizioni.
Il dilemma sul restare al governo non si pone per Ivan Foschi e Vanessa Muratori: "Non credo che governare sia una sciagura bensì una opportunità" - per il segretario alla giustizia. “Abbiamo raggiunto un buon compromesso sui giochi, così come una buona legge di Bilancio", dice la Muratori. Per entrambi, la poca partecipazione non va sottovalutata: “Bisogna imparare a dialogare con gli iscritti - dice Foschi - e il dissenso espresso dalla poca presenza al congresso è tangibile".
Sui rapporti con i partiti di maggioranza dice che Rifondazione non ha cambiato idee e valori, ma li esprime in modo diverso. Chiede poi al suo partito di farsi promotore di una spinta con Psd e Ap per la revisione della legge sul mercato del lavoro, mentre sui diritti civili la sensibilità è aumentata dopo l’incontro con Vanessa: "Non vogliamo togliere qualcosa – dice Foschi – ma aggiungere diritti e tutele a chi non ne ha”.
Sul rapporto con Zona Franca ammette che il partito unico non è una priorità.
Presidente è Natalina Sapigni. Nomine giunte a fine assise, dopo l’approvazione della mozione conclusiva.
Un congresso caratterizzato dal dilemma: meglio al governo, accettando inevitabilmente qualche compromesso, oppure all’opposizione, quando si facevano battaglie per i diritti e barricate? C’è chi chiede di non restare nella maggioranza, se si deve scendere a compromessi e rimpiange un ruolo di minoranza.
In una sorta di mediazione si pone Floriano Sciutti: “Rc, insieme a Zona Franca, deve affermare la propria identità e sapersi smarcare dalle azioni della maggioranza che non convincono”.
Da altri l’invito a restare al governo, pur dovendo ingoiare qualche rospo. Gianluca Della Valle propone di cercare, un passo alla volta, il miglioramento delle condizioni dei lavoratori.
"Inutile lamentarsi" - per Giovanna Gobbi le critiche non vanno trascurate "ma si deve restare al governo dicendo si alla madiazione e no al compromesso".
Silvano Ceccoli, della comunità di Genova, ha chiesto più attenzione ai cittadini esteri, criticando la consulta.
Luca Lazzari sulla scelta di restare al governo si chiede il perché, "sapendo che il Psd non è certo il peggior nemico dei potentati economici e che ha introdotto leggi contestate come quella sul lavoro e quella previdenziale". Chiede di aprire una fase costituente, per verificare che soggetto politico dovrà essere SU.
Mentre Angelo Della Valle preferisce un soggetto politico più incisivo, ma mantenendo ognuno le proprie posizioni.
Il dilemma sul restare al governo non si pone per Ivan Foschi e Vanessa Muratori: "Non credo che governare sia una sciagura bensì una opportunità" - per il segretario alla giustizia. “Abbiamo raggiunto un buon compromesso sui giochi, così come una buona legge di Bilancio", dice la Muratori. Per entrambi, la poca partecipazione non va sottovalutata: “Bisogna imparare a dialogare con gli iscritti - dice Foschi - e il dissenso espresso dalla poca presenza al congresso è tangibile".
Sui rapporti con i partiti di maggioranza dice che Rifondazione non ha cambiato idee e valori, ma li esprime in modo diverso. Chiede poi al suo partito di farsi promotore di una spinta con Psd e Ap per la revisione della legge sul mercato del lavoro, mentre sui diritti civili la sensibilità è aumentata dopo l’incontro con Vanessa: "Non vogliamo togliere qualcosa – dice Foschi – ma aggiungere diritti e tutele a chi non ne ha”.
Sul rapporto con Zona Franca ammette che il partito unico non è una priorità.
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