Sarà il governo delle riforme, con tutte le Segreterie di Stato impegnate a fare presto e bene. Lo dicono Marco Arzilli, Matteo Fiorini, Iro Belluzzi e Giuseppe Morganti, protagonisti della conferenza stampa che ha concluso i lavori dell'Esecutivo. Nella seduta di fine febbraio del Consiglio Grande e Generale, il Segretario all'industria presenterà un progetto di legge sul commercio elettronico. Ma si lavora anche dare piena attuazione all'accordo con l'Italia sull'aeroporto di Rimini. E manca anche una legge sul consumo, sottolinea Arzilli dopo l'ultimo servizio realizzata da Le Iene sulla pubblicita' ingannevole della Dmc di Rovereta. La segnalazione, sottolinea, è stata fatta e la Polizia civile ha ispezionato la società, già oggetto di sanzioni in passato. Matteo Fiorini comincia dal territorio: dovrà essere una risorsa al servizio dell'economia e non, come in passato, oggetto di speculazioni e di scarsa lungimiranza. Bisogna intervenire sulla rete viaria, oggi insufficiente e sui servizi. Si devono varare riforme fondamentali come il catasto e il testo unico delle legge in materia urbanistica ed edilizia. Tra gli obiettivi anche un riordino delle convenzioni telefoniche. Il lavoro resta una delle criticità maggiori. Iro Belluzzi anticipa una serie di incontri per discutere la riforma del mercato e i diritti dei lavoratori. Essenziale, sottolinea, dare regole certe a chi viene a investire in Repubblica, ad iniziare dalla residenza. Non dobbiamo avere paura ad aprirci, dice il Segretario al lavoro, se non vogliamo costruire riforme solo sulla carta. Senza cultura non si fa sviluppo economico, ricorda Giuseppe Morganti che punta a creare un distretto culturale, in grado anche di produrre musica, teatro, cinema, guardando anche all'enogastronomia. Intanto vuole separare la funzione amministrativa da quella didattica, all'interno dell'Università. Oggi i due ruoli vengono svolti dal Rettore e questo, sottolinea il Segretario alla cultura, non va bene. Ma si vogliono anche rinnovare gli organici, varare nuovi corsi, potenziare quelli già in essere, sviluppare i master. Prima di tutto però, occorre sciogliere il nodo del riconoscimento dei titoli di studio. L'accordo in ratifica il 28 gennaio infatti riguarda la sola mobilità degli studenti. E' un primo passo sottolinea, ma non è sufficiente. La nostra Università deve essere prima di tutto certificata.
Sonia Tura
Sonia Tura
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