22 milioni di euro il disavanzo patrimoniale della Banca del Titano, per la quale nel marzo dello scorso anno sono intervenuti in aiuto lo Stato e la Banca Centrale. Attraverso una delibera approvata all’apertura della crisi dell’istituto e che di fatto ha ridato fiducia agli operatori, evitando file agli sportelli. Il Congresso ha deciso infatti che per i crediti eventualmente concessi da Banca Centrale, su richiesta del Coordinamento della Vigilanza, venga costituito un vincolo di pari importo sulla cassa di riserva dello Stato depositata presso la Bcsm, per la durata della concessione del credito, esattamente come in altri stati a tutela del sistema bancario. Chiedendo al Segretario alle Finanze di determinare di volta in volta l’entità e la durata di ogni eventuale singolo vincolo, compresa l’eventuale revoca. Di fatto la delibera ha permesso di dare garanzie specifiche, ed è stata a monte di tutte le decisioni successive. Una delle quali è stata l’apertura presso la Bcsm di una linea di credito che la Banca del Titano ha utilizzato per un massimo di 22 milioni di euro. Anche questa su garanzia dello Stato. Per coincidenza la stessa entità del deficit patrimoniale. Un disavanzo che sarà ripianato per circa 8 milioni di euro, dai nuovi acquirenti, un gruppo di imprese estere. Soldi cui si aggiungeranno i 3 milioni e mezzo di credito d’imposta, per cui spetterà allo Stato ripianare i restanti 10 milioni e mezzo euro. Questo attraverso l’accensione di un mutuo presso la Banca Centrale. In ogni caso la strada più probabile porta a provvedimenti urgenti per stanziare i 10 milioni e mezzo di accollo e concedere il credito di imposta. Un progetto sul tavolo dell’esecutivo che in queste ore sta valutando le modalità di intervento migliori, visto che il sistema bancario porta nelle casse dello stato ogni anno 30 milioni di euro e una chiusura della BdT potrebbe portare conseguenze peggiori. Mentre se riparte produrrà nuovi introiti. Decisioni che presumibilmente saranno adottate lunedì prossimo. Al momento – fanno sapere dagli interni - non ci sono stati atti su cui la reggenza sia intervenuta.
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