Il testo è quello concordato il 19 giugno scorso, “e non è andato a compimento – puntualizza il segretario di Stato Stolfi – perché è subentrata la crisi di governo. Il documento ha però ricevuto l’ok dai tecnici italiani ed è stato scambiato tra le parti il 13 ottobre. E’ il frutto del lavoro di questi due anni – aggiunge – che ha trovato l’intesa tecnica, come avvenne nel 2005. Una bozza tra l’altro mutata rispetto ad allora: i famosi articoli 1 e 12, che avevano sollevato critiche e perplessità, sono stati modificati e non c’è più l’impegno, per San Marino, a recepire automaticamente le normative italiane”.
Il Segretario di Stato uscente pensava non ci fosse bisogno di puntualizzare, “ma dopo aver udito alcune affermazioni – spiega – l’ho trovato necessario. Ho sentito Antonella Mularoni dire che è inutile parlare di accordo senza l’ok del ministro Tremonti, ma è una affermazione azzardata e fuori luogo, perché è il ministero degli Esteri a stabilire quali ministeri debbano dare l’ok. Respingo totalmente le critiche che mi sono state mosse, a maggior ragione perché fino a giugno anche Alleanza Popolare ha condiviso ogni nostra scelta e sulla politica estera si è sempre agito col massimo della collegialità. Quanto fatto è per noi soddisfacente ed ho voluto che tutto fosse messo agli atti a garanzia del rispetto della verità. Se il futuro governo non vorrà tenerne conto e ricominciare daccapo penso che i tempi si allungherebbero, ma non è che l’Italia nel frattempo rinuncerebbe a raggiungere i suoi obiettivi: questi temi comparirebbero in qualunque tipo di accordo”.
Francesca Biliotti
Il Segretario di Stato uscente pensava non ci fosse bisogno di puntualizzare, “ma dopo aver udito alcune affermazioni – spiega – l’ho trovato necessario. Ho sentito Antonella Mularoni dire che è inutile parlare di accordo senza l’ok del ministro Tremonti, ma è una affermazione azzardata e fuori luogo, perché è il ministero degli Esteri a stabilire quali ministeri debbano dare l’ok. Respingo totalmente le critiche che mi sono state mosse, a maggior ragione perché fino a giugno anche Alleanza Popolare ha condiviso ogni nostra scelta e sulla politica estera si è sempre agito col massimo della collegialità. Quanto fatto è per noi soddisfacente ed ho voluto che tutto fosse messo agli atti a garanzia del rispetto della verità. Se il futuro governo non vorrà tenerne conto e ricominciare daccapo penso che i tempi si allungherebbero, ma non è che l’Italia nel frattempo rinuncerebbe a raggiungere i suoi obiettivi: questi temi comparirebbero in qualunque tipo di accordo”.
Francesca Biliotti
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