Ultima giornata di lavori per il Consiglio Grande e Generale che dopo avere affrontato in prima lettura la legge di bilancio ha esaminato le nuove regole della carriera diplomatica, ha approvato, con procedura d'urgenza, le modifiche alla disposizioni per l'accesso all'insegnamento. Adesso il confronto è tutto dedicato alla legge quadro sull'università che arriva in Aula in prima lettura. Il provvedimento del Segretario di Stato Giuseppe Morganti riscuote consensi bipartisan, così come sono trasversali le critiche indirizzate al Rettore e alla sua improvvisa scelta di dimettersi. Tra i più duri Marco Podeschi dell'Upr. E' stato inelegante, ha detto, presentare le dimissioni poco prima dell'inizio anno accademico e chiedo quanto ha speso l'università per organizzare un'inaugurazione che ci si è trovati a dover disdire. Podeschi chiede, nell'individuazione del nuovo Rettore, una figura di assoluta garanzia per l'università e per la Repubblica, visto che dovrà affrontare la riforma, i danni di immagine causati dal suo predecessore e gestire l'ateneo in spending review. Valutazioni positive da Sinistra Unita e Civico 10, mentre per Grazia Zafferani di Rete, la prima cosa che salta agli occhi nel nuovo provvedimento sono gli organi centrali di governo e la creazione della figura del direttore generale. Una figura poco chiara, dice, a partire dalle modalità di reclutamento. La formulazione della nuova legge quadro dell' Università, sottolinea Morganti, è affiancata da altri atti quali lo Statuto, il codice etico, i regolamenti di funzionamento, prodotti in maniera autonoma dagli organi di governo dell'Ateneo e ratificati dal congresso di Stato tramite decreti delegati e regolamenti. Si risponde così a due esigenze: quella di affermare il principio di autonomia dell'Università e adattare la normativa alle esigenze in continuo cambiamento. L'attuale corpo normativo, ricorda, ha mostrato alcune criticità per la mancanza di strumenti di separazione e di equilibrio tra le funzioni di indirizzo, pianificazione e controllo rispetto agli organi di governo e le funzioni di attuazione amministrativa. L'estrema debolezza della struttura ha determinato un eccessivo carico di funzioni di gestione e uno svuotamento delle funzioni di indirizzo strategico in capo all'attuale consiglio di amministrazione. La nuova struttura di governance prevede quindi un consiglio dell'Università. Il senato accademico contribuisce alla determinazione degli obiettivi strategici; il rettore svolge ruolo di garante, di impulso e di coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi, la nuova figura di direttore generale rappresenta il vertice dell'apparato tecnico amministrativo e costituisce l'anello di congiunzione tra gli organi di governo e la struttura amministrativa.
Sonia Tura
Sonia Tura
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