Prosegue, in Aula, l'esame della legge di Bilancio in serata. Abrogata la modifica all'indennità di malattia varata un anno fa. Nel pomeriggio protagonisti gli emendamenti dell'Upr sulle multe. Il primo non passa per un voto, il secondo viene accolto nonostate il no del governo.
La questione delle multe, elevate da San Marino alle auto italiane e non pagate, a fronte invece delle contravvenzioni che i sammarinesi pagano anche se il bollettino arriva dall'Italia - con tanto di notifica del nostro Tribunale - divide l'Aula. L'Upr presenta un emendamento che delega a Banca Centrale la riscossione delle multe comminate ai forensi e nonostante il parere contrario del governo la proposta non passa per un soffio: 21 i voti a favore, 22 i no. Non è vero, comunica al Consiglio il Segretario agli esteri, che noi paghiamo le multe e gli altri no. Caso mai, afferma, è vero il contrario. La percezione, replicano da maggioranza e opposizione, è del tutto diversa. Se i sammarinesi non pagano una contravvenzione elevata dalla Polizia Civile rischiano il sequestro dell'auto. Così non è per chi vive fuori territorio. I malumori per la disparità di trattamento trovano conferma con l'approvazione di un altro emendamento, sempre dell'Upr, sulle spese amministrative per il recupero delle sanzioni. Gli uffici pubblici, in sostanza, non incassano un euro dall'iter di notifica e riscossione delle sanzioni elevate dalle amministrazioni italiane. Upr ha chiesto di prevedere un costo per questo servizio e l'Aula dice si con 25 voti a favore e 20 contrari, nonostante il parere contrario del Segretario alle finanze che si è appellato agli accordi tra i due Stati. L'emendamento è stato concordato fra tutte le forze politiche. Alla fine la modifica dell'indennità di malattia, varata dall'Aula un anno fa, registra 42 voti a favore, 10 contrari e 2 astenuti. Si torna alle vecchie regole invece per l'indennità di malattia, con qualche malumore tutto interno alla maggioranza. Non sono convinta che sia un bene abrogare l’articolo, lo farò perché c’è un accordo in maggioranza, dice Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi. L’obiettivo era colpire i furbetti, ma per una delibera del Comitato Esecutivo dell'Iss c’è stato uno stravolgimento della ratio del disposto normativo. Anticipa il proprio no Gian Nicola Berti: la finalità della norma era positiva. Si trattava di dissuadere chi è in malafede e dare sostegno a chi ha difficoltà, malati particolari e oncologici. Si eliminato un provvedimento ma il problema rimane, commenta il capogruppo della Dc Luigi Mazza che propone di non pagare il primo giorno di malattia e confluire il denaro in un fondo a favore di chi ha malattie rare. La norma avrà causato casi ingiusti, ma anche di maggior favore, commenta Matteo Fiorini di Ap. Ve lo garantisco per esperienza personale, sottolinea. Alla fine il Segretario alla sanità attacca Guerrino Zanotti. Per il consigliere del Psd la legge che regolava l’indennità di malattia aveva dato buoni risultati per 28 anni. Non si fà un passo indietro in termini di diritti, ma si torna solo a quella regola. Zanotti con eleganza mi ha dato dell’irresponsabile, afferma Mussoni, ed era con me agli incontri che per 8 mesi ho avuto con il sindacato. Anche di recente il Psd ha garantito la ratifica del protocollo d’intesa. Lui assieme ad altri ha fatto saltare quell’accordo. Anche questa, accusa, è mancanza di responsabilità.
A scaldare il clima anche l'emendamento del governo per ampliare le competenze dell'Authority Sanitaria fino alla verifica della sostenibilità economico-finanziaria delle imprese e dei professionisti che operano in ambito sanitario. Fuori luogo lo definisce Maria Luisa Berti. Milena Gasperoni del Psd ne chiede il ritiro. Non è compito dell'Authority ripete tutta l'opposizione. E Mussoni decide di ritirare l'emendamento.
Sonia Tura
La questione delle multe, elevate da San Marino alle auto italiane e non pagate, a fronte invece delle contravvenzioni che i sammarinesi pagano anche se il bollettino arriva dall'Italia - con tanto di notifica del nostro Tribunale - divide l'Aula. L'Upr presenta un emendamento che delega a Banca Centrale la riscossione delle multe comminate ai forensi e nonostante il parere contrario del governo la proposta non passa per un soffio: 21 i voti a favore, 22 i no. Non è vero, comunica al Consiglio il Segretario agli esteri, che noi paghiamo le multe e gli altri no. Caso mai, afferma, è vero il contrario. La percezione, replicano da maggioranza e opposizione, è del tutto diversa. Se i sammarinesi non pagano una contravvenzione elevata dalla Polizia Civile rischiano il sequestro dell'auto. Così non è per chi vive fuori territorio. I malumori per la disparità di trattamento trovano conferma con l'approvazione di un altro emendamento, sempre dell'Upr, sulle spese amministrative per il recupero delle sanzioni. Gli uffici pubblici, in sostanza, non incassano un euro dall'iter di notifica e riscossione delle sanzioni elevate dalle amministrazioni italiane. Upr ha chiesto di prevedere un costo per questo servizio e l'Aula dice si con 25 voti a favore e 20 contrari, nonostante il parere contrario del Segretario alle finanze che si è appellato agli accordi tra i due Stati. L'emendamento è stato concordato fra tutte le forze politiche. Alla fine la modifica dell'indennità di malattia, varata dall'Aula un anno fa, registra 42 voti a favore, 10 contrari e 2 astenuti. Si torna alle vecchie regole invece per l'indennità di malattia, con qualche malumore tutto interno alla maggioranza. Non sono convinta che sia un bene abrogare l’articolo, lo farò perché c’è un accordo in maggioranza, dice Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi. L’obiettivo era colpire i furbetti, ma per una delibera del Comitato Esecutivo dell'Iss c’è stato uno stravolgimento della ratio del disposto normativo. Anticipa il proprio no Gian Nicola Berti: la finalità della norma era positiva. Si trattava di dissuadere chi è in malafede e dare sostegno a chi ha difficoltà, malati particolari e oncologici. Si eliminato un provvedimento ma il problema rimane, commenta il capogruppo della Dc Luigi Mazza che propone di non pagare il primo giorno di malattia e confluire il denaro in un fondo a favore di chi ha malattie rare. La norma avrà causato casi ingiusti, ma anche di maggior favore, commenta Matteo Fiorini di Ap. Ve lo garantisco per esperienza personale, sottolinea. Alla fine il Segretario alla sanità attacca Guerrino Zanotti. Per il consigliere del Psd la legge che regolava l’indennità di malattia aveva dato buoni risultati per 28 anni. Non si fà un passo indietro in termini di diritti, ma si torna solo a quella regola. Zanotti con eleganza mi ha dato dell’irresponsabile, afferma Mussoni, ed era con me agli incontri che per 8 mesi ho avuto con il sindacato. Anche di recente il Psd ha garantito la ratifica del protocollo d’intesa. Lui assieme ad altri ha fatto saltare quell’accordo. Anche questa, accusa, è mancanza di responsabilità.
A scaldare il clima anche l'emendamento del governo per ampliare le competenze dell'Authority Sanitaria fino alla verifica della sostenibilità economico-finanziaria delle imprese e dei professionisti che operano in ambito sanitario. Fuori luogo lo definisce Maria Luisa Berti. Milena Gasperoni del Psd ne chiede il ritiro. Non è compito dell'Authority ripete tutta l'opposizione. E Mussoni decide di ritirare l'emendamento.
Sonia Tura
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