Non ha successo il tentativo di mediazione per arrivare ad un ordine del giorno comune e l’assemblea ne mette in votazione due diversi. Accolto il documento della maggioranza, respinto quello delle opposizioni.
Nel primo si impegna il Governo ad intervenire su tre punti: dare maggiore autorevolezza a Banca Centrale nominando al più presto il Presidente; salvaguardare il sistema bancario e finanziario; dare risposte concrete ai rilievi del Moneyval per superare la procedura rafforzata e inserire San Marino nella white list. Questo – conclude il documento – porrà le condizioni per il consolidamento e la crescita del sistema bancario e finanziario.
L’ordine del giorno delle opposizioni chiedeva invece un atto politico forte: un’iniziativa diplomatica nei confronti dell’Italia per ripristinare la piena operatività del sistema bancario sulla base degli accordi del ‘91, e di intraprendere, in sede europea, ogni azione a garanzia del rispetto delle prerogative sovrane. Respinto dall’assemblea.
Poco dopo la seduta pubblica dove la minoranza ha presentato una serie di ordini del giorno e interpellanze. Si va dalle relazioni con l’Italia, con il rinnovo della richiesta di un dibattito specifico, al conflitto sulla Striscia di Gaza, con la proposta di avviare relazioni diplomatiche con lo Stato palestinese. E ancora un ordine del giorno sul processo Biagioli, perché la commissione giustizia impedisca possa cadere in prescrizione. Dilatati i tempi degli interventi dei singoli consiglieri. “Ostruzionismo incomprensibile” sostiene il Patto per San Marino, che critica quella che definisce “una strategia politica fine a sé stessa”. Riforme e Libertà replica: “nessun ostruzionismo, affrontiamo con puntualità gli argomenti che interessano il paese”.
Slittano quindi i tempi previsti per le nomine di importanti organismi, tra i quali l’Ufficio Centrale di Collegamento, lAuthority per le Pari Opportunità, il Presidente e il CdA dell’Azienda di Produzione, i consigli di amministrazione dell’Eras e della San Marino RTV.
Sergio Barducci
Nel primo si impegna il Governo ad intervenire su tre punti: dare maggiore autorevolezza a Banca Centrale nominando al più presto il Presidente; salvaguardare il sistema bancario e finanziario; dare risposte concrete ai rilievi del Moneyval per superare la procedura rafforzata e inserire San Marino nella white list. Questo – conclude il documento – porrà le condizioni per il consolidamento e la crescita del sistema bancario e finanziario.
L’ordine del giorno delle opposizioni chiedeva invece un atto politico forte: un’iniziativa diplomatica nei confronti dell’Italia per ripristinare la piena operatività del sistema bancario sulla base degli accordi del ‘91, e di intraprendere, in sede europea, ogni azione a garanzia del rispetto delle prerogative sovrane. Respinto dall’assemblea.
Poco dopo la seduta pubblica dove la minoranza ha presentato una serie di ordini del giorno e interpellanze. Si va dalle relazioni con l’Italia, con il rinnovo della richiesta di un dibattito specifico, al conflitto sulla Striscia di Gaza, con la proposta di avviare relazioni diplomatiche con lo Stato palestinese. E ancora un ordine del giorno sul processo Biagioli, perché la commissione giustizia impedisca possa cadere in prescrizione. Dilatati i tempi degli interventi dei singoli consiglieri. “Ostruzionismo incomprensibile” sostiene il Patto per San Marino, che critica quella che definisce “una strategia politica fine a sé stessa”. Riforme e Libertà replica: “nessun ostruzionismo, affrontiamo con puntualità gli argomenti che interessano il paese”.
Slittano quindi i tempi previsti per le nomine di importanti organismi, tra i quali l’Ufficio Centrale di Collegamento, lAuthority per le Pari Opportunità, il Presidente e il CdA dell’Azienda di Produzione, i consigli di amministrazione dell’Eras e della San Marino RTV.
Sergio Barducci
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