Approda in Aula il bilancio dello Stato per il 2010. Uno strumento di rilancio, dice il Governo. Si torna al passato, accusa la minoranza.
“La strada per il rilancio del nostro sistema finanziario è ancora lunga e tortuosa”. Lo dice il Segretario di Stato, concludendo la relazione politica al bilancio 2010. “Mentre nel mondo era in corso una vera rivoluzione delle regole - afferma Gatti - il nostro Paese si è arroccato sui pilastri della propria competitività, senza promuovere una piazza finanziaria più qualificata, in grado di competere con quelle degli altri paesi”. Lo scudo, che Gatti chiama “l’amnistia fiscale” italiana, sta mettendo a dura prova la raccolta delle nostre banche che devono potere avere gli strumenti per reagire alla fuori uscita di capitali. Di qui l’articolo 51 della Legge finanziaria che da mandato al Governo ed alla Banca Centrale di individuare forme di protezione dei depositi bancari mirate a riportare capitali a San Marino. “Per anni - sottolinea Gatti - il nostro Paese è stato etichettato come paradiso fiscale soprattutto per la tassazione del risparmio”. Oggi grazie all’applicazione dell’accordo Ecofin da una parte ed alle legislazioni dei paesi esteri la situazione si è paradossalmente invertita. La legge di Bilancio ripropone anche la costituzione di un Fondo di Garanzia dei depositanti, intervento che compare ormai nelle finanziarie degli ultimi 5 anni ma che non è mai stato attuato. “Vogliamo metterlo in campo - assicura il Segretario alle Finanze - affinché nel futuro non si debbano più ripetere gestioni improvvisate di crisi delle imprese del settore. Ma il vero punto di svolta - dice Gatti - sarà dato dalla firma degli accordi con l’Italia che apriranno la strada a nuove relazioni economiche. Il rapporto con l’Italia - ribadisce - è fondamentale”. “Il risentimento per le vicende che negli ultimi mesi hanno creato difficoltà nei rapporti bilaterali è comprensibile ma - aggiunge - non dobbiamo dimenticare che anche solo per un fatto culturale, sammarinesi ed italiani sono e saranno sempre legati”. I primi commenti dell’opposizione sono tutti negativi, ad iniziare dalla struttura tecnica della legge di bilancio. “Siamo tornati ai vecchi metodi” dice la minoranza. “Le cifre non sono chiare e l’annunciata riduzione delle spese per le Segreterie di Stato - afferma Ivan Foschi di Sinistra Unita - è una bufala. Sono solo mascherate meglio”.
Sonia Tura
“La strada per il rilancio del nostro sistema finanziario è ancora lunga e tortuosa”. Lo dice il Segretario di Stato, concludendo la relazione politica al bilancio 2010. “Mentre nel mondo era in corso una vera rivoluzione delle regole - afferma Gatti - il nostro Paese si è arroccato sui pilastri della propria competitività, senza promuovere una piazza finanziaria più qualificata, in grado di competere con quelle degli altri paesi”. Lo scudo, che Gatti chiama “l’amnistia fiscale” italiana, sta mettendo a dura prova la raccolta delle nostre banche che devono potere avere gli strumenti per reagire alla fuori uscita di capitali. Di qui l’articolo 51 della Legge finanziaria che da mandato al Governo ed alla Banca Centrale di individuare forme di protezione dei depositi bancari mirate a riportare capitali a San Marino. “Per anni - sottolinea Gatti - il nostro Paese è stato etichettato come paradiso fiscale soprattutto per la tassazione del risparmio”. Oggi grazie all’applicazione dell’accordo Ecofin da una parte ed alle legislazioni dei paesi esteri la situazione si è paradossalmente invertita. La legge di Bilancio ripropone anche la costituzione di un Fondo di Garanzia dei depositanti, intervento che compare ormai nelle finanziarie degli ultimi 5 anni ma che non è mai stato attuato. “Vogliamo metterlo in campo - assicura il Segretario alle Finanze - affinché nel futuro non si debbano più ripetere gestioni improvvisate di crisi delle imprese del settore. Ma il vero punto di svolta - dice Gatti - sarà dato dalla firma degli accordi con l’Italia che apriranno la strada a nuove relazioni economiche. Il rapporto con l’Italia - ribadisce - è fondamentale”. “Il risentimento per le vicende che negli ultimi mesi hanno creato difficoltà nei rapporti bilaterali è comprensibile ma - aggiunge - non dobbiamo dimenticare che anche solo per un fatto culturale, sammarinesi ed italiani sono e saranno sempre legati”. I primi commenti dell’opposizione sono tutti negativi, ad iniziare dalla struttura tecnica della legge di bilancio. “Siamo tornati ai vecchi metodi” dice la minoranza. “Le cifre non sono chiare e l’annunciata riduzione delle spese per le Segreterie di Stato - afferma Ivan Foschi di Sinistra Unita - è una bufala. Sono solo mascherate meglio”.
Sonia Tura
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