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Consiglio: in Aula caos targhe e nei corridoi presunte ispezioni in una banca

16 gen 2019
Eva Guidi
Eva Guidi
Il 2019 non stempera gli animi. Nella prima sessione consiliare dell'anno entra nel mirino dell'opposizione il Segretario Nicola Renzi per la questione questione targhe estere. Mariella Mularoni lo accusa di non aver agito tempestivamente.

Se davvero i rapporti bilaterali sono ottimi come in più occasioni ha sostenuto il Segretario – sostiene la minoranza – le soluzioni andavano trovate. Renzi non nasconde la preoccupazione e spiega di essersi attivato fin da subito, contattando l'ambasciatore d'Italia presso San Marino. Ricostruisce quanto fatto a partire da novembre, le rassicurazioni sulla volontà di risolvere in tempi rapidi, confermata da una circolare delle autorità centrali italiane. Nel frattempo – dice – non è vero che non sia successo niente. Spiega che sebbene la norma sia in vigore c'è sensibilità delle forze dell'ordine sulla sua applicazione.

San Marino sta monitorando le casistiche e ad oggi, - afferma Renzi - “proprio per questa volontà italiana, stiamo parlando di casi estremamente ridotti”. Federico Pedini Amati porta però all'attenzione i numeri, tutt'altro che bassi, delle radiazioni di targhe sammarinesi.
2000 autoveicoli – dice – sono stati reimmatricolati in Italia per un mancato incasso in tassa di circolazione di 200.000 euro” . La vicenda sta creando problemi a persone ed economia e per Denise Bronzetti, Renzi non può risolverla dicendo che confidiamo, in attesa che il provvedimento venga corretto, nel buon cuore delle forze dell'ordine italiane. E' una questione bilaterale e le istituzioni, Segreteria Esteri in primis, devono farsene carico.

Anche la maggioranza spinge per una soluzione nell'ambito dei rapporti bilaterali che al di là delle ironie – commenta Lorenzo Lonfernini - sono buoni, come più volte ribadito dai vertici della diplomazia italiana”. “Non è un problema di relazioni ma di posizionamento” - dice Marco Podeschi, ricordando che siamo cittadini di un paese non membro dell'Unione Europea e che dobbiamo relazionarci con un altro paese in cui vigono altre norme.
“ Se i rapporti fossero stati davvero buoni – replica Roberto Ciavatta – Renzi non avrebbe scritto a Salvini e al Ministero degli Affari Esteri ma sarebbe andato a Roma e avrebbe chiesto un anno di deroga per sedersi al tavolo”. Per Dalibor Riccardi “viviamo in un embargo silenzioso, perché non sappiamo cosa accade fuori i nostri confini e quello che Renzi fa con la vicina Italia e in contesto europeo. Non lesina critiche al Segretario, dicendosi dispiaciuto che gli sia stata rinnovata la fiducia. “Dovrebbe essere uno dei primi ad andare a casa”.

Sotto i riflettori dell'opposizione anche il tema rifiuti, l'accordo con l'Europa, la fatturazione elettronica, la pronuncia del Collegio Garanti che ha respinto l'esposto sull'incompatibilità del Professor Guzzetta. “Mentre faceva parte del collegio – torna ad attaccare Marco Gatti - ha accettato un incarico non compatibile con il suo ruolo e non l'ha comunicato ai colleghi. E noi l'abbiamo premiato affidandogli la dirigenza del tribunale”. Esce invece come elemento positivo il Natale delle Meraviglie. Il plauso arriva non solo da Fabrizio Perotto e Matteo Ciacci ma anche dal membro di opposizione Marco Nicolini. Un evento riuscito che sposta l'attenzione sul rilancio del comparto turistico. Per Ciacci la strategia vincente sono proprio le sinergie concrete fra pubblico e privato e la qualità delle iniziative. “Ci battiamo da sempre per fare poche cose ma bene”. Ma è una breve parentesi. Anzi, c'è chi come Matteo Zeppa riporta l'attenzione su altre questioni accusando la maggioranza di parlare per spot solo su certe tematiche, evitando di parlare “di uno stato in recessione morale e finanziaria”. Paragona poi la crisi greca con quella sammarinese facendo un parallelismo fra la stagione della verità di Adesso.sm e le politiche di Papandreou, con cui è iniziata la crisi ellenica. Alessandro Bevitori risponde a quello che definisce il “catastrofismo delle opposizioni”. Bilancia con buone notizie: “Oggi San Marino ha raggiunto il massimo storico dell'occupazione, superando anche i risultati dei tempi d'oro”. Parla anche di aziende in crescita. "Lo dimostrano i 28.100 codici operatore economico”.
"State andate fuori tema", afferma Francesco Mussoni. Per il Consigliere Dc la maggioranza evita valutazioni politiche preferendo parlare di crescita e di Natale delle meraviglie sebbene il momento richieda soluzioni urgenti e risposte su temi come i crediti Delta, sentenze del tribunale. "Bisogna creare un'alternativa se non c'è capacità della maggioranza di affrontarli. O chiedete aiuto o alzate bandiera bianca". Giuseppe Morganti, a chi chiede dell'imminente visita del Fondo Monetario, ricorda che San Marino gioca una partita importante e si presenta senza le necessarie riforme più volte sollecitate dagli organismi internazionale. Invoca unità d'intenti lasciando perdere le polemiche. “Qui si tratta di lavorare per il paese, non per le singole forze politiche”. Ricorda che non è stato chiesto al Fondo assistenza finanziaria, che non è nelle intenzioni di governo e maggioranza chiederlo, è invece vero che al fondo viene chiesto assistenza tecnica per certificare un percorso che la repubblica vuole fare.
Per arrivare ad unità d'intenti – risponde Alessandro Mancini - occorre analizzare cosa è successo in questi due anni di legislatura. Ricorda che la spaccatura con categorie economiche e forze sociali è avvenuta perché c'era una regia politica che dava un indirizzo e procedeva su quella strada strada senza confronto. Così come rileva che non è stata analizzata la decisione dell'opposizione di uscire l'aula e non votare la legge di bilancio. “Se non c'è la capacità di fare passo indietro, il sogno di Morganti rimarrà nel cassetto”. E quando viene detto che bisogna lavorare in una certa direzione per ricevere un rating positivo di Fitch -aggiunge - è chiaro che si vuole chiedere un finanziamento.

Si torna anche sugli NPL Delta. Giancarlo Venturini chiede conferma sulla cessione da parte di Cerberus del pacchetto al gruppo City Bank. “Forse siamo arrivati al punto finale dove tutti ci guadagnano, Cerberus, avvocati, CityBank. Forse gli unici a rimetterci sono Cassa di Risparmio e i cittadini sammarinesi”. “ Non ci risulta che il pacchetto venduto a Cerberus sia stato rivenduto ad un'altra società”, chiarisce Morganti. “Citybank non è acquirente dei crediti ma è partner finanziario di Cerberus e gestisce insieme il pacchetto. Non c'è stata nessuna transazione né tanto meno qualcuno che ci ha lucrato”.

Il clima è teso, l'Aula attende il riferimento del Segretario alle Finanze su Asset, alla luce della sentenza con la quale il giudice Pasini ha accolto i ricorsi di illegittimità dell’amministrazione straordinaria e della liquidazione coatta. Su quella sentenza – dice Teodoro Lonfernini – è imbarazzante il silenzio assordante di maggioranza e governo”. C'è però anche un'altra notizia che aleggia in Consiglio sotto forma di rumors. Gira da questa mattina, rimbalzando nelle stanze della politica, cambiando forma, in cerca di conferme. In Aula l'unico a sollevare la questione è Pedini Amati. Chiede lumi riguardo a voci su un'ulteriore indagine con relative ispezioni in una banca sammarinese. Pare – dice il consigliere di Dim – che un imprenditore sia agli arresti domiciliari”.


MF

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