Il Consiglio saluta il nuovo anno con i duri attacchi di Rete al Governo, in particolare ai Segretari Mularoni e Belluzzi, e con le dimissioni Simone Celli dal gruppo consiliare socialista, con ricadute sugli equilibri politici. Insomma, già dal comma comunicazioni si respira una forte tensione. Rete parte all'attacco, e presenta cinque ordini del giorno che vogliono – dice – lasciarsi alle spalle il passato. Fa riferimento al 17 ottobre 2015, giorno dell'arresto di Gabriele Gatti, spartiacque fra un “prima” caratterizzato da 30 anni di golpe morbido e un “dopo”, segnato però anche da chi vuole frenare il cambiamento. Ciavatta chiede di istituire il 17 ottobre festa della rinascita; di lavorare ad una serie di progetti di legge per definire nel dettaglio i conflitti di interesse, per modificare termini di prescrizione dei reati contro il patrimonio e per istituire una commissione straordinaria che verifichi chi, nella PA, abbia ottenuto ruoli di rilievo in maniera indebita a partire dal 1980. Durissimo l'attacco di Zeppa a Belluzzi, a cui chiede dati certi sull'occupazione. “La sfido – dice - a parlare di lavoro alla prima seduta pubblica, se ne ha la capacità.” A preoccupare le opposizioni anche gli ultimi avvenimenti in seno alla sanità, dai trasferimenti degli uffici pubblici – che qualcuno vede come speculazione immobiliare per saldare i debiti dell'Azzurro - fino alla fuga dei medici dall'ospedale di Stato. Belluzzi risponde ricordando le cose fatte: dalla ristrutturazione delle norme all'uscita dalla black list, passaggi propedeutici – dice - per rilanciare il paese. Certo – ammette - ci sono lentezze e tante cose che vanno riviste a partire dal regolamento consigliare che tanto tempo ha fatto perdere in inutili discussioni. Non si tira indietro sui dati dell'occupazione, ma rimanda a quando riceverà dagli organi competenti i numeri aggiornati. Sull'emorragia di medici, invece, domanda all'Aula: ve lo siete domandati il motivo? E fa riferimento all'impossibilita di svolgere la libera professione. Fa entrare quindi nella questione lo strumento del referendum, utilizzato in certi casi in maniera strumentale. Anche Mussoni interviene sulla sanità, parlando del trasferimento all'Azzurro come temporaneo e come unica soluzione possibile.
Sul debito del centro commerciale conferma che sono partite che vanno chiuse e che ci sono a tal proposito accordi in essere con l'azienda dei servizi.
Attenzione viene dedicata anche al percorso di associazione all'Unione Europea. Il Segretario agli Esteri tira le somme dell'attività svolta e parla delle problematiche del negoziato. Ci sono ritardi nella tabella di marcia a causa di nuovi responsabili nella commissione.
La trattativa – spiega Valentini - è incentrata sulla definizione del quadro istituzionale entro cui dovrà inserirsi l'accordo e l'illustrazione tecnica sulla circolazione delle merci, una delle quattro libertà fondamentali oggetto dei negoziati. San Marino condivide l'iter con altri due paesi, ma non sempre le posizioni sono concordi. Siamo più vicini ad Andorra rispetto che a Monaco. Ora siamo in attesa dell' elaborato con le posizioni di ciascuno, elaborato che però non è ancora stato trasmesso alla commissione dei tre paesi. E' stata fissata una riunione nella prima settimana di febbraio e Valentini spiega che si sta spingendo per avere il testo quanto prima. Alla fase tecnica si affianca quella politica. Si lavora per fissare un incontro con il Presidente della Commissione europea Junker e l'alto rappresentante Federica Mogherini, per verificare le prospettive e le incidenze politiche dell'accordo e per avere rassicurazioni sulle direttive dell'unione. Un altro degli aspetti da affrontare sono gli accordi in essere con vari paesi fra cui l'Italia, accordi che in taluni casi potranno essere superati da quello – superiore - di associazione. Occorre imprimere nuovo slancio alla contrattazione – invita Valentini - difendendo le nostre peculiarità, evidenziando le criticità per ridurre al minimo gli scompensi. Il Consiglio è ora alle prese con la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne.
MF
Sul debito del centro commerciale conferma che sono partite che vanno chiuse e che ci sono a tal proposito accordi in essere con l'azienda dei servizi.
Attenzione viene dedicata anche al percorso di associazione all'Unione Europea. Il Segretario agli Esteri tira le somme dell'attività svolta e parla delle problematiche del negoziato. Ci sono ritardi nella tabella di marcia a causa di nuovi responsabili nella commissione.
La trattativa – spiega Valentini - è incentrata sulla definizione del quadro istituzionale entro cui dovrà inserirsi l'accordo e l'illustrazione tecnica sulla circolazione delle merci, una delle quattro libertà fondamentali oggetto dei negoziati. San Marino condivide l'iter con altri due paesi, ma non sempre le posizioni sono concordi. Siamo più vicini ad Andorra rispetto che a Monaco. Ora siamo in attesa dell' elaborato con le posizioni di ciascuno, elaborato che però non è ancora stato trasmesso alla commissione dei tre paesi. E' stata fissata una riunione nella prima settimana di febbraio e Valentini spiega che si sta spingendo per avere il testo quanto prima. Alla fase tecnica si affianca quella politica. Si lavora per fissare un incontro con il Presidente della Commissione europea Junker e l'alto rappresentante Federica Mogherini, per verificare le prospettive e le incidenze politiche dell'accordo e per avere rassicurazioni sulle direttive dell'unione. Un altro degli aspetti da affrontare sono gli accordi in essere con vari paesi fra cui l'Italia, accordi che in taluni casi potranno essere superati da quello – superiore - di associazione. Occorre imprimere nuovo slancio alla contrattazione – invita Valentini - difendendo le nostre peculiarità, evidenziando le criticità per ridurre al minimo gli scompensi. Il Consiglio è ora alle prese con la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne.
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