Il Comma Comunicazioni ha impegnato l'Aula per tutta la giornata e oltre. Si riparte dalle nomine. Il Collegio dei sindaci revisori dell'Aass non ha però ancora un suo Presidente. La Reggenza, con rammarico, sollecita i gruppi di minoranza ad identificare un nome per la seduta di aprile. Dopo oltre tre anni di confronto arriva poi in Aula in prima lettura il progetto di legge sul regolamento consiliare. E' frutto di un lavoro condiviso – rimarca il Capogruppo di Repubblica Futura – anche se porta la firma della sola maggioranza.
Si riscrivono le regole del gioco in 104 articoli. Alcune novità – come i tempi contingentati e il Comma Comunicazioni in streaming – sono già applicate. Troviamo anche quelli che Roberto Giorgetti definisce “cambiamenti radicali”, come la prevalenza del voto palese.
Si fissa poi un periodo in cui calendarizzare le riunioni di Consiglio e Commissioni; si prevede che i commi inevasi siano riproposti nella sessione consecutiva in posizione privilegiata dell'odg; si inserisce la disciplina delle commissioni d'inchiesta. Rimane il nodo dei gettoni, fermo restando che tutta l'Aula vuole eliminare le disparità tra lavoratore pubblico e privato senza aumentare i costi. Che la Riforma fosse necessaria ne sono tutti consapevoli, “ne è esempio lampante – dice Teodoro Lonfernini – il lungo Comma Comunicazioni di ieri”, così come viene apprezzata la ricerca di equilibrio. La Dc critica però il metodo. Non farà resistenza, non vuole vanificare il lavoro fatto, ma avrebbe preferito altri incontri per trovare una sintesi. Il progetto di legge è oggetto di valutazione interna al partito. L'augurio è che non sia una forzatura. Il contingentamento dei tempi in Comma Comunicazioni non è cosa da poco – ricorda Elena Tonnini. Rete sottolinea che l'ostruzionismo è politica e strumento democratico dell'opposizione. Ribadisce inoltre la necessità di non pesare sui costi perché è fondamentale – afferma - che la politica invii un messaggio forte in momenti di crisi. Il testo è un buon compromesso – fa notare Civico 10. Nessuna forzatura, non è un atto della maggioranza – rileva Mimma Zavoli – ma la valorizzazione del buon lavoro di tutti i gruppi consiliari. “C'è un'aria diversa in Aula, che ha capacità di confrontarsi”. Ne è convinto anche Guerrino Zanotti: “Il clima di collaborazione – dice - fa ben sperare”. Sui compensi si troverà una sintesi? Se lo augura Robert Carlini, che ricorda che gli svantaggi del lavoratore privato non si limitano al solo permesso non retribuito. Per il Ps occorre vedere l'attività politica come un vero lavoro. “Si aumenterebbero i costi, è vero – dice Giovanna Cecchetti - ma se ne guadagnerebbe in qualità”. Concetto condiviso anche da Iro Belluzzi, che invita a valutare il ritorno in termini di valore di un buon investimento.
Si entra poi del Progetto di legge sull'Ordinamento Penitenziario, con la modifica di una norma di vent'anni fa. L'obiettivo è riqualificare l'attuale sistema detentivo, in attesa dell'arrivo di una nuova struttura. Si guarda ad una pena che sia educativa, che promuova il reinserimento sociale del detenuto, che ne rispetti dignità e diritti. Si istituisce quindi un Gruppo di Osservazione e Trattamento e si promuove il lavoro come mezzo di recupero sociale e umano. Potrà essere non solo interno alla struttura ma anche esterno e retribuito così che le spese non siano più a carico dello Stato. Viene introdotto anche il lavoro estero volontario e gratuito. L'Aula saluta di buon grado la modifica di una legge ormai desueta, anche se l'opposizione guarda oltre e chiede risposte anche su una struttura carceraria oggetto di critica degli organismi internazionali. Non si parte da zero. C'è un progetto di legge del precedente Governo di revisione generale dell'ordinamento. Nessun disconoscimento di quanto fatto in precedenza – spiega il Segretario Nicola Renzi – ma l'esigenza di non rimandare certi interventi. Questione di civiltà. E' il primo passo, poi si lavorerà sulla struttura. In seduta segreta l'Aula esamina le istanze di grazia. Poi si apre il dibattito sulla nomina del nuovo Direttore dell'Authority sanitaria. Il Governo porta in Aula una rosa di quattro nomi: Francesca Masi, Gabriele Rinaldi, Mara Morini e Massimiliano Panella. Professionisti in possesso dei titoli richiesti ma con profili diversi – spiega il Segretario alla Sanità. Ognuno ha punti di forza e criticità. Il nuovo direttore dovrà garantire competenza, esperienza, autorevolezza e terzietà. Nell'opposizione c'è chi si aspettava un'indicazione precisa. “Sarebbe bene emergesse con chiarezza”, dice Mussoni. Uno dei candidati – fa notare la Minoranza - pare abbia problemi giudiziari e invita il Segretario ad opportune verifiche.
Si riscrivono le regole del gioco in 104 articoli. Alcune novità – come i tempi contingentati e il Comma Comunicazioni in streaming – sono già applicate. Troviamo anche quelli che Roberto Giorgetti definisce “cambiamenti radicali”, come la prevalenza del voto palese.
Si fissa poi un periodo in cui calendarizzare le riunioni di Consiglio e Commissioni; si prevede che i commi inevasi siano riproposti nella sessione consecutiva in posizione privilegiata dell'odg; si inserisce la disciplina delle commissioni d'inchiesta. Rimane il nodo dei gettoni, fermo restando che tutta l'Aula vuole eliminare le disparità tra lavoratore pubblico e privato senza aumentare i costi. Che la Riforma fosse necessaria ne sono tutti consapevoli, “ne è esempio lampante – dice Teodoro Lonfernini – il lungo Comma Comunicazioni di ieri”, così come viene apprezzata la ricerca di equilibrio. La Dc critica però il metodo. Non farà resistenza, non vuole vanificare il lavoro fatto, ma avrebbe preferito altri incontri per trovare una sintesi. Il progetto di legge è oggetto di valutazione interna al partito. L'augurio è che non sia una forzatura. Il contingentamento dei tempi in Comma Comunicazioni non è cosa da poco – ricorda Elena Tonnini. Rete sottolinea che l'ostruzionismo è politica e strumento democratico dell'opposizione. Ribadisce inoltre la necessità di non pesare sui costi perché è fondamentale – afferma - che la politica invii un messaggio forte in momenti di crisi. Il testo è un buon compromesso – fa notare Civico 10. Nessuna forzatura, non è un atto della maggioranza – rileva Mimma Zavoli – ma la valorizzazione del buon lavoro di tutti i gruppi consiliari. “C'è un'aria diversa in Aula, che ha capacità di confrontarsi”. Ne è convinto anche Guerrino Zanotti: “Il clima di collaborazione – dice - fa ben sperare”. Sui compensi si troverà una sintesi? Se lo augura Robert Carlini, che ricorda che gli svantaggi del lavoratore privato non si limitano al solo permesso non retribuito. Per il Ps occorre vedere l'attività politica come un vero lavoro. “Si aumenterebbero i costi, è vero – dice Giovanna Cecchetti - ma se ne guadagnerebbe in qualità”. Concetto condiviso anche da Iro Belluzzi, che invita a valutare il ritorno in termini di valore di un buon investimento.
Si entra poi del Progetto di legge sull'Ordinamento Penitenziario, con la modifica di una norma di vent'anni fa. L'obiettivo è riqualificare l'attuale sistema detentivo, in attesa dell'arrivo di una nuova struttura. Si guarda ad una pena che sia educativa, che promuova il reinserimento sociale del detenuto, che ne rispetti dignità e diritti. Si istituisce quindi un Gruppo di Osservazione e Trattamento e si promuove il lavoro come mezzo di recupero sociale e umano. Potrà essere non solo interno alla struttura ma anche esterno e retribuito così che le spese non siano più a carico dello Stato. Viene introdotto anche il lavoro estero volontario e gratuito. L'Aula saluta di buon grado la modifica di una legge ormai desueta, anche se l'opposizione guarda oltre e chiede risposte anche su una struttura carceraria oggetto di critica degli organismi internazionali. Non si parte da zero. C'è un progetto di legge del precedente Governo di revisione generale dell'ordinamento. Nessun disconoscimento di quanto fatto in precedenza – spiega il Segretario Nicola Renzi – ma l'esigenza di non rimandare certi interventi. Questione di civiltà. E' il primo passo, poi si lavorerà sulla struttura. In seduta segreta l'Aula esamina le istanze di grazia. Poi si apre il dibattito sulla nomina del nuovo Direttore dell'Authority sanitaria. Il Governo porta in Aula una rosa di quattro nomi: Francesca Masi, Gabriele Rinaldi, Mara Morini e Massimiliano Panella. Professionisti in possesso dei titoli richiesti ma con profili diversi – spiega il Segretario alla Sanità. Ognuno ha punti di forza e criticità. Il nuovo direttore dovrà garantire competenza, esperienza, autorevolezza e terzietà. Nell'opposizione c'è chi si aspettava un'indicazione precisa. “Sarebbe bene emergesse con chiarezza”, dice Mussoni. Uno dei candidati – fa notare la Minoranza - pare abbia problemi giudiziari e invita il Segretario ad opportune verifiche.
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