Scoppia la bagarre in Aula sulla Giustizia. L'opposizione si era detta disponibile a votare la sostituzione in Commissione di sua Eccellenza Luca Santolini e del Segretario Eva Guidi chiedendo, però, il ritiro della legge che supera il requisito dei due terzi. La maggioranza accoglie la proposta ma presenta emendamenti che intervengono sul ruolo del dirigente del tribunale, “con l'unico obiettivo – spiega Giuseppe Morganti – di fare funzionare la giustizia in tutte le sue componenti. L'organo è stato completamente bloccato nelle sue funzioni – continua - in assenza di una regolamentazione della figura del dirigente”. Nell'acceso dibattito sull'interpretazione o meno della legge, si arriva dunque alla proposta della maggioranza di attribuire al Dirigente funzioni e compiti del Magistrato Dirigente, “salvo – precisa Morganti - poteri giurisdizionali”. Dunque è il Consiglio a decidere.
Guzzetta parteciperà al Consiglio Giudiziario Ordinario e Plenario, potrà decidere in merito a prescrizioni e attribuzioni del lavoro giudiziario. Viene prevista anche la figura del supplente del Dirigente, in caso di vacatio. “Non è un fulmine a ciel sereno” – afferma Nicola Renzi, che ricorda l'esigenza di partenza di superare l'impasse legata al mancato completamento della Commissione Giustizia. “Oggi parliamo di meccanismi burocratici – dice - ma dietro a tutto questo c'è un interesse prioritario: che il nostro tribunale funzioni”.
L'opposizione, che ha ricevuto gli emendamenti poco prima dell'apertura del comma, insorge. Volano parole grosse. Per Teodoro Lonfernini maggioranza e governo stanno rispondendo ad una provocazione politica con un diritto di seguito dal punto di vista istituzionale “aberrante” e minaccia denunce. Denise Bronzetti si dice disgustata, ricorda che la legge aveva previsto due figure con competenze diverse: un magistrato dirigente e in casi eccezionali un dirigente con funzioni limitate a necessità amministrative. “Le interessa – chiede a Renzi - a chi vengano assegnati certi fascicoli?”. Nel mirino anche la delibera del Congresso che assegna a Guzzetta stipendio ed indennità che spettavano al magistrato dirigente. Per Iro Belluzzi “al posto di cercare la pacificazione in un potere dello Stato si violentano le leggi”.
La maggioranza però torna ad accusare l'opposizione di aver per circa 4 mesi tenuto in ostaggio la composizione della commissione – dice Roberto Giorgetti - per ragioni politiche”, “con tattiche dilatorie e ostruzionistiche”. “Dove logica e buonsenso non prevalgono – commenta Pierluigi Zanotti - occorre precisare ciò che la razionalità dovrebbe imporre naturalmente. Poi chiarisce: "Non stiamo modificando la costituzione o l'ordinamento giudiziario, è legge di rango inferiore”. “Vi dovete vergognare – attacca Marco Gatti - sovvertite l'ordinamento Costituzionale con una legge ordinaria. Volete gestire politicamente il tribunale”. Il dibattito è infuocato e continuerà in seduta serale.
MF
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Guzzetta parteciperà al Consiglio Giudiziario Ordinario e Plenario, potrà decidere in merito a prescrizioni e attribuzioni del lavoro giudiziario. Viene prevista anche la figura del supplente del Dirigente, in caso di vacatio. “Non è un fulmine a ciel sereno” – afferma Nicola Renzi, che ricorda l'esigenza di partenza di superare l'impasse legata al mancato completamento della Commissione Giustizia. “Oggi parliamo di meccanismi burocratici – dice - ma dietro a tutto questo c'è un interesse prioritario: che il nostro tribunale funzioni”.
L'opposizione, che ha ricevuto gli emendamenti poco prima dell'apertura del comma, insorge. Volano parole grosse. Per Teodoro Lonfernini maggioranza e governo stanno rispondendo ad una provocazione politica con un diritto di seguito dal punto di vista istituzionale “aberrante” e minaccia denunce. Denise Bronzetti si dice disgustata, ricorda che la legge aveva previsto due figure con competenze diverse: un magistrato dirigente e in casi eccezionali un dirigente con funzioni limitate a necessità amministrative. “Le interessa – chiede a Renzi - a chi vengano assegnati certi fascicoli?”. Nel mirino anche la delibera del Congresso che assegna a Guzzetta stipendio ed indennità che spettavano al magistrato dirigente. Per Iro Belluzzi “al posto di cercare la pacificazione in un potere dello Stato si violentano le leggi”.
La maggioranza però torna ad accusare l'opposizione di aver per circa 4 mesi tenuto in ostaggio la composizione della commissione – dice Roberto Giorgetti - per ragioni politiche”, “con tattiche dilatorie e ostruzionistiche”. “Dove logica e buonsenso non prevalgono – commenta Pierluigi Zanotti - occorre precisare ciò che la razionalità dovrebbe imporre naturalmente. Poi chiarisce: "Non stiamo modificando la costituzione o l'ordinamento giudiziario, è legge di rango inferiore”. “Vi dovete vergognare – attacca Marco Gatti - sovvertite l'ordinamento Costituzionale con una legge ordinaria. Volete gestire politicamente il tribunale”. Il dibattito è infuocato e continuerà in seduta serale.
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