Le due istanze sulla scuola monopolizzano l'attenzione dell'Aula. La prima chiede un progressivo affiancamento ai libri di testo di strumenti tecnologici come i tablet. In precedenza In Consiglio ne era stata presentata una simile che però non era passata. La parola 'affiancare' fa pensare che questa Istanza avrà destino diverso. Del resto è condivisa l'idea che il libro sia insostituibile. Ma anche la tecnologia - rileva qualcuno – lo è. La discussione fa emergere timori legati all'abuso, col rischio che i giovani ne diventino succubi. Il tema è molto sentito, la maggior parte dei Consiglieri è genitore, e il dibattito – forse a sorpresa – impegna l'Aula tutta la mattinata. La scuola – ricorda il Segretario all'Istruzione – si sta già dotando di strumenti informatici, come la lavagna elettronica. Ma il suo vero compito – dice Morganti - dovrebbe essere quello di insegnare ai nostri giovani più che a come usarli, a come non farsi usare da essi, tanto più che il libro – rimarca - favorisce la capacità di completare il ragionamento. Andrea Belluzzi chiede un momento di confronto politico sulle traiettorie di sviluppo della scuola e provoca: con le telecomunicazioni che abbiamo è inutile parlare di tablet, perché serve una rete che sia adeguata e potente. La nostra non lo è. Civico Dieci invita a non opporre resistenze nell'accogliere le novità. In gioco c'è la capacità del paese di essere competitivo nel mondo del lavoro. “Gli Imprenditori chiedono personale altamente qualificato – ricorda Mimma Zavoli - preparare le nuove generazioni è una scelta per progettare il futuro”. L'opposizione, accantonate le legittime preoccupazioni, dichiara voto favorevole. Alla fine però vincono i timori e l'istanza viene respinta con 25 voti contrari e 17 a favore. Grande attenzione anche per la questione della continuità didattica. Problema annoso, non solo in Repubblica. “Gira tutto intorno al docente piuttosto che allo studente”, c'è chi accusa dalla minoranza. L'Istanza porta la firma di genitori di una terza elementare che ha visto cambiare, in soli tre anni, 5 maestre di matematica e 2 di italiano. E' chiaro che la discontinuità crea ancor più problemi a chi ha difficoltà di apprendimento. Rete invita ad una mappatura della disabilità per garantire specifiche professionalità fino alla fine del percorso scolastico. Basta – dice Ciavatta - ad assunzioni solo in base a titolo di studio e punteggio. Servono concorsi pubblici che valutino chi è migliore a ricoprire il ruolo. L'Istanza viene però respinta a maggioranza. Come spiega Morganti la continuità è stata definita da un precedente decreto. Ora si attende che quanto sia stato deciso dal Consiglio abbia piena attuazione. Si spera già dal prossimo anno. Non passa neppure la richiesta di criteri più rigorosi in caso di rinnovo patente per gli over 75. Mancano dati certi e qualcuno, come Augusto Michelotti di Su, si chiede quale sia il livello di mortalità di quegli incidenti. Invita a verificare l'età media perché molti neopatentati, andando forte, creano molti più rischi sulle strade.
Riproduzione riservata ©