Nel mirino dell'opposizione le scelte sul sistema bancario. I Segretari ad Esteri e Finanze saranno oggi a Roma con rappresentanti di Abs per un incontro con Abi ma “invece di fare queste trasferte romane che non si sa a cosa portino – dice Denise Bronzetti del Partito socialista – dovrebbero spiegarci cosa sta succedendo in Banca Centrale”. È di questa notte la notizia di una resa dei conti ai vertici. “Finisca la notte dei lunghi coltelli – commenta - ma se pensiamo che sia frutto di dinamiche interne ci sbagliamo di grosso”. Sotto la lente della minoranza anche il mondo del lavoro. “ Dire che ci sono 700 occupati in più è una falsità enorme” - attacca il democristiano Teodoro Lonfernini che puntualizza: “sono effetto del 4 e mezzo percento sul lavoro frontaliero. Dal punto di vista sociale ha una certa differenza se sono occupati italiani o sammarinesi”. “E' una strada sbagliata negare i risultati nel mondo del lavoro e delle imprese” – gli risponde Mimma Zavoli. “Significa dire falsità, tentare di contestare un progresso”. Per l'esponente di C10 si ripropone il solito fil rouge del non riconoscimento che ostacola un confronto proficuo. “A fronte di un aumento dei frontalieri è diminuita la disoccupazione interna. Questo è un dato di fatto” – rincara la dose Lorenzo Lonfernini. “Non significa che va tutto bene ma si registrano segnali positivi”. La spaccatura fra maggioranza ed opposizione è come una ferita che non riesce a rimarginarsi.
Alle accuse di Rete di assenza di democrazia e di un Governo che decide in altre sedi, risponde nella notte Roberto Giorgetti, che di contro fa riferimento ad una delegittimazione del ruolo istituzionale dell'Aula. Torna l'ormai noto comunicato sul colpo di Stato e resta al centro del dibattito il bilancio di Carisp. “I problemi del settore bancario – ricorda Marco Podeschi - arrivano da anni di negazionismo totale. Quando chiedevamo dati basilari su Cassa c'erano consiglieri che saltavano sulla sedia”. Jader Tosi punta il dito contro un'opposizione che spara a zero senza proporre. “La maggioranza è disponibile al dialogo – dice - ma non si chieda la testa di qualcuno”. Ribadisce poi quanto sostenuto anche nel programma Palazzo Pubblico. Se il paese non trova risorse e un punto di pareggio nel bilancio dello stato non si possono escludere azioni straordinarie come la patrimoniale. Negare questo significa essere bugiardi. E non sarà questo governo la causa della patrimoniale, ma l'inettitudine di quei politici che negano i problemi”. Nello scontro politico e accuse reciproche c'è ancora chi tenta di ricucire il rapporto. Giuseppe Morganti coglie l'appello al dialogo lanciato da Mussoni e Riccardi.
“Forse – dice l'esponente Ssd - c'è la possibilità di ricostruire un percorso. Diamo la piena disponibilità fuori da schemi e pregiudizi”.
Si apre il capitolo istanze. Sono tre e affrontano argomenti delicati, per questo si era deciso di rimandare la loro discussione. La prima chiede di dichiarare la volontà di San Marino tramite nota all'assemblea generale dell'Onu di fare parte di quei paesi che hanno riconosciuto la Palestina e il diritto del popolo palestinese di vivere in pace sulla propria terra. Guerrino Zanotti evidenzia un vizio di forma. “Dovremmo intraprendere – spiega – un percorso bilaterale attivando canali diplomatici”. Per Marina Lazzarini è necessario quindi andare avanti e prevedere un percorso preciso nel rispetto delle procedure.
San Marino – dice Pasquale Valentini - deve tenere fede agli accordi di Oslo e alla deliberazione di due popoli due stati. Per la Dc l'istanza non è accoglibile ma spinge per un'accentuazione dell'azione diplomatica. “C'è un vizio di forma – commenta Davide Forcellini - ma l'istanza dà un indirizzo, spetta alla politica attivarsi con strumenti utili. L'Aula – dice Rete - dovrebbe recepire il principio e quindi votare favorevolmente”. In un ordine del giorno letto da Giuseppe Morganti la via da percorrere: promuovere il tema in tutte le sedi multilaterali e bilaterali; avviare un percorso ragionato e prudente sul fronte del riconoscimento sello Stato della Palestina che tenga conto delle problematiche relative alla sicurezza; attivare procedure affinché l'autorità palestinese abbia a san marino una propria rappresentanza. L'istanza è respinta. L'odg viene invece accolto. Con soli otto voti favorevoli non passa poi l'istanza contro utero in affitto e fecondazione eterologa. Il tema è controverso, maggioranza ed opposizione rimarcano i rischi di sfruttamento. A lasciare interdetti è però la parte in cui si chiede di non censire nei registri neonati o minori concepiti con il ricorso a tali pratiche all'estero. “Principio – afferma Zanotti - in contraddizione con i diritti dell'infanzia dell'Onu”. Per Tony Margiotta è un'istanza vergognosa. Il Governo dà orientamento negativo, la Dc chiede di accoglierla, accusando l'Aula di ipocrisia. Anche qui la maggioranza presenta un ordine del giorno – approvato con 29 voti favorevoli e 13 contrari - che oltre a sostenere azioni politiche mirate in Consiglio d'Europa, impegna il Governo a presentare una legge che vieti la maternità surrogata in Repubblica. Si chiede approfondimento sulla fecondazione eterologa.
Sulle telecamere in scuole e luoghi di cura il Governo non ha dubbi: l'occhio del grande fratello sostituisce la formazione con la paura, è “da regime poliziesco”. Michele Muratori, che lavora nel comparto sociosanitario, parla di alto standard qualitativo e teme possa venire meno la fiducia che un paese piccolo come il nostro deve invece ritrovare. “L'eccessivo controllo può aver un effetto controproducente – dice Mara Valentini - la diffidenza può favorire opportunismo”. Invita invece a verifiche periodiche delle competenze umane. Rete lascia libertà di voto. C'è chi punta sull'effetto deterrente delle videocamere e crede che possano prevenire odiosi reati contro i più deboli. Una misura che apre a mille interrogativi e accende il dibattito. L'istanza è respinta. Solo tre i voti favorevoli.
MF
Alle accuse di Rete di assenza di democrazia e di un Governo che decide in altre sedi, risponde nella notte Roberto Giorgetti, che di contro fa riferimento ad una delegittimazione del ruolo istituzionale dell'Aula. Torna l'ormai noto comunicato sul colpo di Stato e resta al centro del dibattito il bilancio di Carisp. “I problemi del settore bancario – ricorda Marco Podeschi - arrivano da anni di negazionismo totale. Quando chiedevamo dati basilari su Cassa c'erano consiglieri che saltavano sulla sedia”. Jader Tosi punta il dito contro un'opposizione che spara a zero senza proporre. “La maggioranza è disponibile al dialogo – dice - ma non si chieda la testa di qualcuno”. Ribadisce poi quanto sostenuto anche nel programma Palazzo Pubblico. Se il paese non trova risorse e un punto di pareggio nel bilancio dello stato non si possono escludere azioni straordinarie come la patrimoniale. Negare questo significa essere bugiardi. E non sarà questo governo la causa della patrimoniale, ma l'inettitudine di quei politici che negano i problemi”. Nello scontro politico e accuse reciproche c'è ancora chi tenta di ricucire il rapporto. Giuseppe Morganti coglie l'appello al dialogo lanciato da Mussoni e Riccardi.
“Forse – dice l'esponente Ssd - c'è la possibilità di ricostruire un percorso. Diamo la piena disponibilità fuori da schemi e pregiudizi”.
Si apre il capitolo istanze. Sono tre e affrontano argomenti delicati, per questo si era deciso di rimandare la loro discussione. La prima chiede di dichiarare la volontà di San Marino tramite nota all'assemblea generale dell'Onu di fare parte di quei paesi che hanno riconosciuto la Palestina e il diritto del popolo palestinese di vivere in pace sulla propria terra. Guerrino Zanotti evidenzia un vizio di forma. “Dovremmo intraprendere – spiega – un percorso bilaterale attivando canali diplomatici”. Per Marina Lazzarini è necessario quindi andare avanti e prevedere un percorso preciso nel rispetto delle procedure.
San Marino – dice Pasquale Valentini - deve tenere fede agli accordi di Oslo e alla deliberazione di due popoli due stati. Per la Dc l'istanza non è accoglibile ma spinge per un'accentuazione dell'azione diplomatica. “C'è un vizio di forma – commenta Davide Forcellini - ma l'istanza dà un indirizzo, spetta alla politica attivarsi con strumenti utili. L'Aula – dice Rete - dovrebbe recepire il principio e quindi votare favorevolmente”. In un ordine del giorno letto da Giuseppe Morganti la via da percorrere: promuovere il tema in tutte le sedi multilaterali e bilaterali; avviare un percorso ragionato e prudente sul fronte del riconoscimento sello Stato della Palestina che tenga conto delle problematiche relative alla sicurezza; attivare procedure affinché l'autorità palestinese abbia a san marino una propria rappresentanza. L'istanza è respinta. L'odg viene invece accolto. Con soli otto voti favorevoli non passa poi l'istanza contro utero in affitto e fecondazione eterologa. Il tema è controverso, maggioranza ed opposizione rimarcano i rischi di sfruttamento. A lasciare interdetti è però la parte in cui si chiede di non censire nei registri neonati o minori concepiti con il ricorso a tali pratiche all'estero. “Principio – afferma Zanotti - in contraddizione con i diritti dell'infanzia dell'Onu”. Per Tony Margiotta è un'istanza vergognosa. Il Governo dà orientamento negativo, la Dc chiede di accoglierla, accusando l'Aula di ipocrisia. Anche qui la maggioranza presenta un ordine del giorno – approvato con 29 voti favorevoli e 13 contrari - che oltre a sostenere azioni politiche mirate in Consiglio d'Europa, impegna il Governo a presentare una legge che vieti la maternità surrogata in Repubblica. Si chiede approfondimento sulla fecondazione eterologa.
Sulle telecamere in scuole e luoghi di cura il Governo non ha dubbi: l'occhio del grande fratello sostituisce la formazione con la paura, è “da regime poliziesco”. Michele Muratori, che lavora nel comparto sociosanitario, parla di alto standard qualitativo e teme possa venire meno la fiducia che un paese piccolo come il nostro deve invece ritrovare. “L'eccessivo controllo può aver un effetto controproducente – dice Mara Valentini - la diffidenza può favorire opportunismo”. Invita invece a verifiche periodiche delle competenze umane. Rete lascia libertà di voto. C'è chi punta sull'effetto deterrente delle videocamere e crede che possano prevenire odiosi reati contro i più deboli. Una misura che apre a mille interrogativi e accende il dibattito. L'istanza è respinta. Solo tre i voti favorevoli.
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