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Consiglio: contestata la conferma del Comandante della Gendarmeria

19 gen 2015
Consiglio: contestata la conferma del Comandante della Gendarmeria
Consiglio: contestata la conferma del Comandante della Gendarmeria
La riconferma del Comandate della Gendarmeria, la Centrale del latte e la San Marino Rtv i temi al centro del comma comunicazioni che ha impegnato l'Aula per buona parte della giornata. Le polemiche nate all’interno della maggioranza dopo la delibera che ha sancito il superamento del periodo di prova per il Comandante della Gendarmeria si riassumono nell'ordine del giorno presentato da tutta l'opposizione per chiedere di sospendere la decisione del governo, lasciando che sia il Consiglio a decidere sul superamento del periodo di prova e la riconferma del generale Alessandro Gentili. Questa, ribadisce tutta la minoranza, è la prassi corretta. Ogni atto relativo a nomine, promozioni, conferme di appartenenti al corpo della Gendarmeria, sottolinea l'opposizione, deve essere di esclusiva pertinenza del Consiglio. La delibera del Congresso di Stato risale al primo dicembre scorso, ma è stata pubblicata all'inizio del 2015. Se il Governo riteneva che non ci fossero questioni ostative perché non ha informato l'Aula nel Consiglio di dicembre? chiede l’opposizione. A Gentili si imputa la mancata riorganizzazione dei corpi di polizia e altri problemi che sarebbero stati sollevati in Commissione affari di giustizia e in Commissione antimafia. Al governo si contesta la conferma quinquennale di una persona che non ha raggiunto gli obiettivi per i quali era stata scelta. Gli ostacoli sono politici, precisa il Segretario agli esteri. “Purtroppo finora non abbiamo trovato le condizioni perché la proposta di riorganizzare i corpi di polizia procedesse, afferma Valentini. Non possiamo trasferire su Gentili decisioni che prima spettano al governo e al Consiglio”. Spiega anche i diversi tempi nella pubblicazione della delibera. La legge, sottolinea, non specifica da chi deve arrivare la riconferma. E' stato modificato il testo che prevedeva la presa d'atto del Consiglio. Alla sua maggioranza Valentini dice anche di non avere ricevuto alcuna osservazione nelle due sedute del Congresso di Stato in cui è arrivata la “delibera Gentili”. Se avessi percepito l’esistenza di problemi, chiude, si sarebbero dovuti approfondire. Una spiegazione che non è piaciuta a Denise Bronzetti. Quando ho letto della riconferma di Gentili, commenta, ho provato malumore e stupore insieme alla conferma che la comunicazione tra governo e maggioranza non funziona. Già quando arrivò la nomina, sottolinea, avanzai dubbi e perplessità. Sapevamo, aggiunge il consigliere indipendente di maggioranza, che questa situazione poteva creare frizioni dentro Bene Comune fra l'altro in piena verifica. Lo stesso ragionamento Denise Bronzetti lo propone per la vicenda interna alla San Marino Rtv. Dovranno essere accertate ai vari livelli le responsabilità, dice, condividendo la proposta avanzata da Civico 10 di una commissione esteri straordinaria per ascoltare i vertici dell'emittente pubblica. Quando emergono con tanta virulenza le cose, sottolinea, fino a mettere a repentaglio la sicurezza dei posti lavoro e la garanzia del finanziamento, bisogna essere molto attenti e fare chiarezza. Era stata Antonella Mularoni ad anticipare all'Aula che, nella prossima sessione consiliare, si discuterà della questione Rtv. Il Consiglio d’Amministrazione, ricorda, ha deciso di convocare un'assemblea – entro metà febbraio - per discutere insieme ai soci di quanto accade all'interno dell'emittente radiotelevisiva. “Attendiamo risposte alle affermazioni che Marcucci ha espresso in una lettera, dice, sottolineando anche che nell’ultima riunione del Cda il presidente di Rtv è rimasto sostanzialmente isolato e anche il collegio sindacale non ha sollevato obiezioni rispetto alle conclusioni assunte dal Consiglio d’Amministrazione. Sulla Centrale del Latte non ci sono posizioni pregiudizialmente contrarie alla cessione ad un privato ma, anche qui, si contesta il mancato coinvolgimento dell'Aula su una decisione che riguarda un bene collettivo. Non ci si può appellare alla trasparenza solo quando fa comodo, dice il partito socialista, mentre per Rete si è fatta una manifestazione di interesse fittizia quando di fatto era stato già tutto deciso. Il trattamento dei dipendenti non è in linea con la privatizzazione, rimarca Civico 10. Resta il problema della zona bianca, come restano analisi contrastanti degli attori in campo. Non bisogna farne una questione ideologica ma analizzare le scelte sulla base dei numeri e delle prospettive. Non capiamo, ripete l'Upr, perché il governo non ha dato seguito all'articolo della Finanziaria 2014 con un piano di dismissione sulle proprietà dello Stato non strategiche. C'è spazio anche per commentare la verifica di maggioranza. Questa coalizione non ce la fa, dice Mimma Zavoli di Civico 10 mentre Ivan Foschi di Sinistra Unita invita a non far perdere altro tempo al Paese e a procedere con nuove elezioni.

Sonia Tura

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