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Consiglio: dopo le tensioni sul tema covid l'Aula ritrova serenità in chiusura di sessione

Dopo l'approvazione della Finanziaria Opposizioni all'attacco sul comma relativo alle scelte dell'Esecutivo per contrastare la pandemia e alla mobilità transfrontaliera

22 dic 2020
Consiglio: dopo le tensioni sul tema covid l'Aula ritrova serenità in chiusura di sessione

Aspre polemiche in Consiglio, su un tema di strettissima attualità. A seguito dell'inserimento di un comma aggiuntivo il Congresso è stato chiamato a riferire sulla situazione covid – e le relative implicazioni politiche -, dopo lo choc dovuto all'improvviso inserimento del Titano, da parte dell'Italia, nella cosiddetta lista C. Dopo gli interventi dei Segretari di Stato Beccari e Ciavatta il fuoco di fila delle Opposizioni che hanno puntato il dito innanzitutto contro la gestione mediatica dell'emergenza da parte di membri dell'Esecutivo. Contestatissimo anche quello che è stato definito ironicamente il “decreto salvabrindisi”.

Una provocazione, è stato detto, mentre l'Italia e l'intera Europa si blindavano. Capisco le critiche – ha replicato in serata il Segretario di Stato agli Esteri – ma “il tentativo di San Marino di avere margini di operatività, fino ad oggi, non era una sfida ad altri, ma una risposta ai nostri operatori economici dopo mesi di lockdown ed una stagione estiva partita in ritardo”.

Se ciò non è possibile – ha aggiunto – è per tutelare un valore più grande come la salute. E questo, ha ricordato, anche alla luce di esigenze sanitarie nuove, emerse proprio in questi giorni in alcune parti d'Europa. La volontà – ha detto Beccari – è quella di “impostare le giuste politiche in coerenza con quanto sta avvenendo fuori confine”. Ad avviso del Segretario di Stato vi saranno forse disagi per gli operatori, ma “è importante pensare al futuro” e “uscire da questa emergenza il prima possibile”. A stretto giro l'intervento di Andrea Zafferani, che ha parlato della “grave incertezza” dovuta all'attesa del varo del nuovo decreto. L'esponente di RF ha riferito poi di alcune voci - “non so quanto attendibili”, ha precisato - circa un incontro tenutosi il 18 dicembre tra Governo e categorie economiche. Nell'occasione, ha continuato, pare si fosse detto che l'Esecutivo avrebbe inviato una bozza di decreto all'Italia, prima di emetterlo. “Questo ritardo – ha chiesto – è dovuto ad un mancato feedback” da parte di Roma? “Se non è così cosa state aspettando a fare uscire il decreto?”.

Il Segretario Beccari ha spiegato allora come il confronto con l'Italia sia tutt'ora in corso; e il decreto terrà conto sia di questi aspetti sia dell'esigenza interna di adattare “i nostri presidi al contenimento della diffusione del virus”. “Il contesto è mutato – ha aggiunto – e dobbiamo tenerne conto”. Fra gli interventi anche quello di Iro Belluzzi, NPR, che ha sottolineato come sia necessario, su tematiche simili, prestare attenzione al contesto “nel quale siamo collocati”. Quindi un rammarico: “sarebbe stato importante iniziare anche qui la campagna vaccinale il 27 dicembre”. “I risultati a livello diplomatico sono sotto zero”, ha attaccato Matteo Ciacci. “Come Libera – ha aggiunto – avevamo detto che nella seconda ondata quella delle aperture era una scelta giusta ma delicata; era necessario concordare queste azioni”. E poi un ammonimento: se c'è volontà di fare squadra Libera c'è, altrimenti saremo costretti a sfiduciare questa politica estera ed economica. Il Segretario di Stato Pedini Amati, dal canto suo, ha ricordato come il 2020 sia stato “un anno incredibile”; “siamo partiti a Pasqua nel lockdown”, ha tuonato. “Se abbiamo sbagliato qualcosa – ha concluso – è stato per dare una risposta alle nostre attività”, che non hanno sussidi dall'Europa. Una tensione che ha accompagnato insomma tutta la trattazione del comma. Serenità ritrovata dall'Aula, invece, nel corso della trattazione in seconda lettura del progetto di legge “Società di professionisti in forma di società di capitali”. Consenso praticamente unanime per un provvedimento che mira ad adeguare la legislazione sammarinese ai più aggiornati standard internazionali in materia. A dare lettura dell'articolato il Segretario di Stato Righi. Una formalità la successiva approvazione.

Sessione di fine anno – per il resto - incentrata quasi interamente sulla finanziaria; approvata infine con 35 voti favorevoli, 14 contrari e nessun astenuto. Nessuna sorpresa, dunque. Bilancio previsionale 2021 parzialmente rivisto, rispetto alla prima lettura: entrate ed uscite ammontano ad oltre 1 miliardo e 50 milioni di euro. Da segnalare, nelle dichiarazioni di voto, il riconoscimento, da parte delle compagini di Maggioranza, del contributo fornito dalle Opposizioni, che hanno preferito all'ostruzionismo la via delle proposte. Forze di minoranza che hanno comunque ribadito forti perplessità e preoccupazioni per i contenuti del testo approvato.


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