Lavori ripresi questa mattina, dopo una nottata di confronti su alcuni articoli cardine di questa finanziaria; come il 46, sulla residenza atipica per pensionati. Approvato l'emendamento del Governo che sostituisce il testo presentato in prima lettura. La norma riguarda persone quantomeno benestanti che non risultino al momento – a tutti gli effetti - residenti in Repubblica. Fra i requisiti, infatti, un reddito annuale non inferiore ai 50.000 euro lordi annui ed un patrimonio liquido di almeno 300.000 euro. Dovuta un'imposta del 6% sui redditi da pensione. E poi una serie di pre-condizioni.
A deliberare in modo insindacabile, sulle domande, il Congresso di Stato. Questo regime fiscale agevolato, che riguarda innanzitutto cittadini di Paesi UE e della Svizzera, è concesso per un periodo, rinnovabile, di 10 anni. Nessuna sorpresa sull'articolo relativo alla disciplina dei fondi pensione; dopo le preoccupazioni espresse dalle forze sindacali è stato confermato il contributo a carico dello Stato di circa 28 milioni di euro; tutto ciò in attesa di una riforma complessiva del sistema previdenziale. Rammarico, a questo proposito, da parte di Libera, per il mancato accoglimento di una proposta per il coinvolgimento dei giovani. L'idea era quella di far partecipare l'Associazione Studentesca al tavolo di confronto sulla riforma.
Approvati poi gli interventi sulla spesa corrente e del personale del pubblico allargato, finalizzati ad una significativa compressione del ricorso al lavoro straordinario. Ok dell'Aula anche ad un articolo sulla semplificazione amministrativa: il Congresso di Stato, dopo un'apposita ricognizione sulle Commissioni di nomina politica, proporrà al Consiglio un piano di accorpamento e diminuzione di questi organismi. Pressoché esaurita la trattazione dei numerosi emendamenti, si procede ora spediti verso la definitiva approvazione del Bilancio di previsione. Entrate e uscite ammontano ad oltre 1 miliardo e 50 milioni di euro. Importante l'articolo 55 bis, che in considerazione della persistenza della pandemia, dà facoltà all'Esecutivo di adottare appositi decreti delegati per introdurre “misure straordinarie di moratoria”, proroghe per le scadenze di utenze e tributi e “misure straordinarie di sostegno e supporto economico e finanziario per i contribuenti per l'esercizio 2021”. Forti le perplessità da parte di RF, che si chiede innanzitutto se vi siano le “coperture tecniche” per quella che ritiene una “delega in bianco”.
Come spesso avviene, quando si arriva alla parte finale dell'articolato – quella relativa ai numeri -, si procede di gran carriera. Dibattuto tuttavia l'emendamento del Governo al bilancio di previsione dell'ISS, con una contrazione del finanziamento – rispetto alla I lettura – di 16 milioni. Riduzione fittizia, ad avviso di vari esponenti delle Opposizioni, che ritengono inevitabile un intervento in sede di assestamento, in ragione anche delle necessità di spesa in tempi di covid. Il Segretario Ciavatta ha replicato affermando come quanto deciso sia “uno sprone” per agire in modo appropriato senza ridurre i servizi. Ricordati allora i punti sui quali occorre intervenire: dai profili orari del personale al costo dei farmaci; “che può ridursi in maniera consistente con scelte appropriate”. E questo al netto dei 20.000 vaccini anti-covid richiesti; qualora si trattasse di quelli di Pfizer – ha puntualizzato – la spesa per l'approvvigionamento sarebbe intorno agli 800.000 euro. E poi la partita principale: la riforma previdenziale, da portare a casa “entro il 2021” - sottolinea il Segretario di Stato - “per rendere sostenibile la spesa dell'ISS”. Confronto anche sui numeri di Poste spa, dove è previsto uno sbilancio di 825.000 euro, e su quelli previsti per l'Istituto per l'Innovazione.
La sessione non si concluderà con il voto definitivo dell'articolato. A seguire verrà infatti esaurito il comma comunicazioni, con una decina di interventi. E poi un comma aggiuntivo, deciso nel corso dell'Ufficio di Presidenza di ieri sera, su input delle Opposizioni. Ci si confronterà infatti sull'attuale situazione Covid, alla luce del decreto annunciato dal Governo, con nuove restrizioni, di cui si attende l'uscita. E soprattutto si dibatterà in merito ai disagi, e alle implicazioni politiche, a seguito della radicale limitazione della mobilità – da e verso l'Italia – decisa da Roma.