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IL Consiglio Giudiziario Ordinario ribadisce l'indipendenza della Magistratura

21 ago 2004
IL Consiglio Giudiziario Ordinario ribadisce l'indipendenza della Magistratura
Il Consiglio Giudiziario ordinario ha approvato all’unanimità un documento in cui è stata ribadita l’indipendenza della magistratura e la piena autonomia. Solidarietà al commissario della Legge Ceccarini e ai Giudici Conciliatori, dopo i rilievi messi nero su bianco nell’esposto consegnato ai Reggenti. Circa due ore di riunione che si sono concluse con l’approvazione all’unanimità di un documento di due pagine e mezzo in cui viene ribadita l’indipendenza della magistratura. In sostanza un invito al mondo della politica affinché resti fuori dal tribunale. Il riferimento all’esposto presentato ai reggenti è chiaro. Il documento, firmato dalle opposizioni, oltre che dai consiglieri Gabriele Gatti della Dc, Francesca Michelotti e Alessandro Rossi del PDD, Cocis, Movimento Biancoazzurro e semplici cittadini per un totale di 38 sottoscrizioni, chiedeva la convocazione di un consiglio grande e generale straordinario per affrontare la questione giustizia, dopo il cosiddetto caso patente, la polemica sugli emolumenti dei giudici conciliatori e altre vicende che avevano sfiorato o interessato direttamente il tribunale, i singoli magistrati, gli uomini politici. I reggenti – come noto – hanno detto no alla convocazione del Parlamento e richiamato tutte le forze politiche alla responsabilità e al rispetto dell’autonomia della magistratura. Ora, nel documento approvato dal Consiglio Giudiziario, viene ribadito il concetto di autonomia e indipendenza dei magistrati. Durante la riunione i singoli commissari della legge sono intervenuti respingendo le accuse e i rilievi che hanno suscitato le polemiche delle ultime settimane. Nel documento si esprime piena solidarietà, in particolare, al Commissario della Legge Vittorio Ceccarini e ai tre conciliatori. Al consiglio ordinario – presieduto dai Capitani Reggenti - hanno partecipato solo 8 dei 14 magistrati aventi diritto. Uno in più del numero legale. Alcuni – lo si sapeva - erano assenti per ferie. Inatteso invece il forfait all’ultimo momento del Magistrato dirigente del Tribunale, il commissario della Legge Valeria Pier Felici.

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