È il dato politico che esce dalla votazione sul comma 1 del Consiglio giudiziario di ieri, sulla legge qualificata n.1 del 2020 ed i suoi effetti, l'argomento forte su cui da oggi ci si confronta, su più tavoli. La seduta è terminata attorno alle 23.30, l'ordine del giorno non è chiuso, il consiglio giudiziario si ri-aggiornerà, ma è sull'esito della votazione che oggi tira aria “da resa dei conti”, a conferma di come il tema sia divisivo. La votazione sul comma, presentato da due togati, chiedeva venissero fatte decadere le decisioni prese dal consiglio giudiziario (in quanto ritenuto illegittimo in conseguenza dell'approvazione della legge qualificata ) a meno che queste non fossero state adottate all'unanimità.
“Se fosse passato dunque- sottolineano le forze di minoranza- sarebbe saltato il dirigente del Tribunale Guzzetta, i due giudici d'appello ed il Commissario della Legge Simoncini”. È stato votato da 22 aventi diritto e non ha passato l'esame. La forze che sostengono la maggioranza si confrontano alla luce di quegli 11 sì, 10 no ed 1 astenuto. Noi per la Repubblica annuncia per domani di voler riunire il proprio gruppo consiliare. Rinnova la necessità di spingere il piede sull'acceleratore delle riforme e si dice pronta ad adottare deliberazioni in ordine alla necessità di rafforzare il sostegno alla maggioranza.