Dopo le defezioni annunciate di 6 giudici e del Dirigente del Tribunale, oltre all'assenza tra le fila della maggioranza del dimissionario Iro Belluzzi e di Nicola Renzi per l'opposizione, con decisione comunicata oggi alla Reggenza, si è ugualmente raggiunto il numero legale per poter tenere la seduta del Consiglio Giudiziario Plenario. Libera aveva anticipato non voler concorrere a garantirlo, ma verificato l'effettivo raggiungimento del numero minimo di membri senza il proprio apporto, alla fine ha quindi optato per una “partecipazione di controllo”.
I Capi di Stato in avvio hanno dato lettura della lettera inviata da 10 magistrati e 2 uditori per esprimere “piena solidarietà alla figura di Giovanni Guzzetta – destinatario di innumerevoli attacchi - e per l'attività da lui svolta sino ad oggi in veste di Dirigente”, riconoscendogli una “più efficiente organizzazione del lavoro giudiziario, la forte riduzione dell'arretrato nel settore civile e un notevole aumento della produttività e dell'efficienza dell'inquirente penale, quale frutto della sua gestione”.
Poi si è entrati nel vivo dell'ordine del giorno fissato per la seduta, odg pressoché immutato rispetto alla precedente. Riproposto anche il comma nel quale è stato votato l'ordine del giorno sull'interpretazione della legge qualificata n.1 del 2020, allora bocciato con 11 voti a favore, 10 contrari e un astenuto. A tal proposito sarebbe stato chiesto un parere ad un giurista esterno.
Tra i punti in discussione, anche la relazione del Dirigente Guzzetta, che – lo ricordiamo – non è presente in Aula.
In giornata, nuovamente tramite lettera, giunto alla Reggenza anche l'appello del Giudice per i Rimedi Straordinari Vitaliano Esposito, affinché venisse esaminata “la possibilità di rinviare ogni decisione sul fondamentale ordine del giorno in discussione”.