A dominare la seduta i fatti di Via Giacomini. E il terreno di scontro - essendo stata respinta la richiesta delle Opposizioni di un comma ad hoc - non potevano che essere le comunicazioni. Negli interventi dei consiglieri di Libera e Repubblica Futura – allora - dure critiche alle figure istituzionali che hanno partecipato al cosiddetto “brindisi” del I Aprile. “Offensiva” sfociata questa mattina nella lettura di un ordine del giorno di censura del comportamento dei presenti all'evento, e proseguita nel pomeriggio.
"I protagonisti devono chiedere scusa personalmente - ha detto Miriam Farinelli - e non schermarsi dietro la forza politica cui appartengono". “I cittadini si sono sentiti sbeffeggiati”, ha aggiunto l'esponente di RF, che ha parlato di “distacco di questa classe politica dalla popolazione”. In mattinata alcuni consiglieri di Maggioranza avevano sottolineato tuttavia i risultati raggiunti dall'Esecutivo in questi mesi. Ma Andrea Zafferani ha ricordato come stiano calando sia le imprese attive in territorio, che il tasso di occupazione interna. Citato poi un passaggio del giudizio di Fitch: l'outlook negativo “riflette incertezza sull'efficacia della strategia del governo per ridurre le vulnerabilità del settore finanziario”. E sul “Polo della Moda” Zafferani ha affermato come siano stati “smantellati i percorsi formativi, impostati nella precedente legislatura”. Sui fatti di Via Giacomini il consigliere di RF ha puntato il dito in particolare contro il Segretario di Stato Ciavatta ed il Direttore Sanitario Rabini: le “due figure più gravemente coinvolte in questa vicenda”, ha detto, perché rendono “non credibili” le scelte adottate in materia di contenimento del contagio.
“Non è stato tanto il festino che ha fatto arrabbiare le persone, quanto il disprezzo della loro intelligenza e dignità”, ha detto Nicola Renzi. “È stato l'ennesimo oltraggio alla capacità di sopportazione della nostra popolazione in una situazione così difficile”. Renzi ha poi attaccato il Governo su indebitamento, Giustizia, progettualità. E ha infine letto un Ordine del Giorno – presentato insieme a Libera – di “censura” a Roberto Ciavatta e Sergio Rabini, per “irresponsabilità dei comportamenti che pregiudicano anche la credibilità delle istituzioni che rappresentano”. “Se chi ha il compito di dettare le regole è il primo a non rispettarle” – ha detto Vladimiro Selva, Libera – vi è una “crisi dell'autorevolezza della politica”. Come Opposizioni non potevamo non criticare – ha rimarcato - “ma è in primis la cittadinanza ad aver sofferto questa situazione”. Luca Boschi, innanzitutto, un “appello inequivocabile a tutta la cittadinanza, a nome di tutti i consiglieri di Libera, ad attivarsi per la campagna vaccinale”. E poi una dura stoccata sui fatti di Via Giacomini, definiti ironicamente da Boschi – rivolgendosi al consigliere NPR Mancini - il “paralogismo della porchetta”. Critiche al Segretario Ciavatta, al consigliere Gian Nicola Berti. “Avrei apprezzato delle scuse chiare”, ha detto. E passando alla “parte politica” ha precisato come Libera non “abbia mai chiesto le dimissioni di nessuno per quei fatti”, che hanno tuttavia segnato – ad avviso di Libera - la morte di questa legislatura; perché la cittadinanza è stata umiliata nel periodo più doloroso da chi dovrebbe dare l'esempio. “Vorrei vedere il Segretario Ciavatta venire qui a proporre la riforma delle pensioni”, ha aggiunto. Stoccate, infine, ad NPR, sottolineando le forti fibrillazioni interne. “È in atto una guerra intestina per chi rimane al Governo”, ha detto Boschi.
I fatti del primo aprile “continuano ad essere utilizzati politicamente”, ha tuonato Denise Bronzetti. “Si utilizza il malcontento per fare della bagarre politica”, ha aggiunto la capogruppo di NPR, secondo la quale i “richiami di Libera alla parte riformista di NPR confermano intese in un'area politica che coinvolge una parte di NPR ed una parte dell'opposizione”. “Andavano da subito poste delle scuse”, ha riconosciuto Michela Pelliccioni, DML, riferendosi al “brindisi” di Via Giacomini. Ma questa vicenda “non può diventare una questione di responsabilità della Maggioranza, che deve procedere con forza alle riforme che servono al Paese. Questo governo ha costruito un programma di interventi, già dal 2021”, per costruire la San Marino del futuro. Da Paolo Rondelli l'invito, alle Opposizioni, a non “distruggere per partito preso”. “È una sessione consiliare – ha detto - dove ci sono 10 progetti di legge fra prime e seconde letture; una consistente attività di proposta legislativa che mi fa ben sperare per le prossime sessioni. Guardiamo a costruire”.
Sulla stessa linea Alessandro Cardelli, DC. “Dobbiamo parlare di ciò che serve al Paese guardando al futuro”, ha detto. “Se il problema principale di San Marino, oggi, è commentare per l'intera giornata fatti che non hanno rilevanza politica, vi è una grossa distanza in Aula dai problemi che vive la cittadinanza”. “Provo insoddisfazione quando sento come la maggioranza cerchi di giustificare ciò che non sempre è giustificabile; ma provo insoddisfazione anche per l'Opposizione, che si straccia le vesti per l'arroganza del governo, dimenticando tutti gli atti di arroganza di cui è stata protagonista”: così Pasquale Valentini, che ha parlato di “degenerazione della politica”, e di Consiglio Grande e Generale “esautorato sempre più dal suo ruolo di indirizzo, non solo da questa legislatura”. E poi l'auspicio affinché la stagione delle riforme parta con la condivisione di visioni, di orizzonti. Aida Selva, ha invitato poi a ricordare “tutti i fatti”, non solo alcuni; riferendosi a quanto fatto nella precedente legislatura, e citando fra le altre cose le risultanze della Commissione d'Inchiesta sul CIS.
Dal Segretario di Stato alla Cultura un annuncio: nella prossima sessione consiliare – ha detto Andrea Belluzzi – si potrebbe inserire un apposito comma per discutere in modo articolato delle prospettive della scuola, alla luce del calo demografico. E ciò prendendo spunto da un ordine del giorno presentato in mattinata da RF che chiedeva – fra le altre cose - la sospensione di ogni decisione relativa al trasferimento delle elementari di Città. Si è convenuto – ha aggiunto – di trattare le istanze d'arengo in materia. Belluzzi ha poi auspicato che a maggio, anche in Commissione, si apra un confronto che coinvolga la politica, il mondo della scuola e le famiglie; ragionando su un “modello sostenibile” per i prossimi anni. Ribadita, dal Segretario di Stato, anche la massima attenzione su uno degli effetti collaterali del Covid: il “disagio giovanile”; alla luce di quanto emerso dall'introduzione in via sperimentale di un punto d'ascolto nelle scuole. Infine l'invito al personale scolastico – che ancora non l'abbia fatto - ad aderire alla campagna vaccinale.
Intervento anche del collega Fabio Righi, iniziato con alcune riflessioni sul report Fitch, che ha confermato il rating del Paese. Tutto ciò, ha ricordato, dopo “un anno straordinario e inevitabilmente negativo, anche se il Paese ha dimostrato di reggere senza mai spegnere completamente i motori”. In qualche modo – ha sottolineato il Segretario di Stato all'Industria – è già stato delineato un progetto di sviluppo”. Tracciate poi alcune direttrici strategiche. “Dobbiamo digitalizzare interamente il Paese”. E sulla vicenda di Via Giacomini Righi ha ricordato come non sia da minimizzare, “ma riguarda le persone” - ha aggiunto -, “non è un fatto politico, eventualmente un fatto partitico. Per le chiacchiere non abbiamo più tempo”. Adele Tonnini, Rete, ha infine sottolineato l'importanza, per San Marino, di avere sul proprio territorio una sede della PAM; e non è mancato un invito a tutti a vaccinarsi.