Dovrà sostituire la tanto contestata Commissione Urbanistica. La divisione si manifesta fin dal primo emendamento. Riguarda l’articolo 2 della legge e al momento del voto l’esito è a pareggio: 28 a 28. Per la Reggenza la variante è bocciata ma i presentatori non ci stanno e protestano.
Si ferma la seduta per una verifica sul regolamento consiliare, sulla sua interpretazione e dopo un consulto la Reggenza decide: l’emendamento è respinto.
Contrariata la Democrazia Cristiana che minaccia di abbandonare l’aula, ma dopo un consulto decide di restare per rispetto alla Reggenza che però accusa di essersi piegata alle pressioni della maggioranza con una decisione che a suo giudizio rappresenta un fatto grave.
Replica deciso sua Eccellenza Alessandro Rossi. “Nessuna pressione ma la convinzione di assumersi una precisa responsabilità interpretativa”.
Il relatore di maggioranza, Augusto Michelotti, già presidente dell’Associazione Micologica che recentemente aveva chiesto di non procedere all’esame, ha definito la legge “non la soluzione di tutti i mali emersi negli ultimi anni in campo urbanistico, ma un piccolo, timido, tentativo. Il cammino da percorrere è ancora lungo”.
Diciotto i consiglieri intervenuti nel dibattito. Cesare Gasperoni, Democratici di Centro, riconosce che “il progetto di legge è un piccolo passo avanti, anche se non si è avuto il coraggio di andare oltre”.
Per Maurizio Rattini, Nuovi Socialisti, “con la nuova commissione non cambia nulla rispetto prima”. Mentre Giancarlo Venturini, Pdcs, ribadisce il giudizio negativo perché – dichiara - su problematiche così delicate non è possibile intervenire attraverso uno stralcio”.
In sintesi, per il consigliere scudocrociato: “Attualmente la vera e propria pianificazione urbanistica avviene nel Prg su questo la nuova proposta non va a cambiare nulla”. Scettica Alleanza Nazionale.
Per Glauco Sansovini nonostante innumerevoli proposte per salvaguardare il territorio non si è fatto nulla. Adesso – dichiara – ci si presenta la soluzione per tutti i mali. Prima – conclude – si applichino le leggi esistenti e poi ci si dica dove si vuole arrivare, visto che si sta edificando ben oltre la richiesta effettiva”.
Il provvedimento, al di là dei suoi contenuti, costituisce un altro banco di prova della maggioranza, sulla quale il polso è stato più volte tastato in questa sessione piuttosto sofferta.
Due volte il Governo è uscito battuto sulle Istanze d’Arengo: la prima ieri sull’estensione ai parenti fino al terzo grado dei diritti riconosciuti ai genitori di disabili, la seconda questa mattina sull’Istanza per la riorganizzazione dei parcheggi dell’Ospedale, accolta nonostante le indicazioni contrarie del Governo.
Forte per le opposizioni il segnale politico che arriva da queste due stroncature mentre la maggioranza ne minimizza la portata.
Convergenza diffusa invece sulla richiesta di incentivare i meccanismi di contrasto del lavoro irregolare. Tutti concordi sulla necessità di mettere mano alla materia ma di farlo in maniera organica.
Istanza respinta a larghissima maggioranza. Passa invece la richiesta di liberalizzazione dei provider internet in Repubblica, appannaggio esclusivo, fino ad ora, di Telecom San Marino.
Nella nottata erano state accolte altre due istanze, per snellire le procedure per le adozioni internazionali e per disciplinare l’esercizio di amministratore di immobili.
Si ferma la seduta per una verifica sul regolamento consiliare, sulla sua interpretazione e dopo un consulto la Reggenza decide: l’emendamento è respinto.
Contrariata la Democrazia Cristiana che minaccia di abbandonare l’aula, ma dopo un consulto decide di restare per rispetto alla Reggenza che però accusa di essersi piegata alle pressioni della maggioranza con una decisione che a suo giudizio rappresenta un fatto grave.
Replica deciso sua Eccellenza Alessandro Rossi. “Nessuna pressione ma la convinzione di assumersi una precisa responsabilità interpretativa”.
Il relatore di maggioranza, Augusto Michelotti, già presidente dell’Associazione Micologica che recentemente aveva chiesto di non procedere all’esame, ha definito la legge “non la soluzione di tutti i mali emersi negli ultimi anni in campo urbanistico, ma un piccolo, timido, tentativo. Il cammino da percorrere è ancora lungo”.
Diciotto i consiglieri intervenuti nel dibattito. Cesare Gasperoni, Democratici di Centro, riconosce che “il progetto di legge è un piccolo passo avanti, anche se non si è avuto il coraggio di andare oltre”.
Per Maurizio Rattini, Nuovi Socialisti, “con la nuova commissione non cambia nulla rispetto prima”. Mentre Giancarlo Venturini, Pdcs, ribadisce il giudizio negativo perché – dichiara - su problematiche così delicate non è possibile intervenire attraverso uno stralcio”.
In sintesi, per il consigliere scudocrociato: “Attualmente la vera e propria pianificazione urbanistica avviene nel Prg su questo la nuova proposta non va a cambiare nulla”. Scettica Alleanza Nazionale.
Per Glauco Sansovini nonostante innumerevoli proposte per salvaguardare il territorio non si è fatto nulla. Adesso – dichiara – ci si presenta la soluzione per tutti i mali. Prima – conclude – si applichino le leggi esistenti e poi ci si dica dove si vuole arrivare, visto che si sta edificando ben oltre la richiesta effettiva”.
Il provvedimento, al di là dei suoi contenuti, costituisce un altro banco di prova della maggioranza, sulla quale il polso è stato più volte tastato in questa sessione piuttosto sofferta.
Due volte il Governo è uscito battuto sulle Istanze d’Arengo: la prima ieri sull’estensione ai parenti fino al terzo grado dei diritti riconosciuti ai genitori di disabili, la seconda questa mattina sull’Istanza per la riorganizzazione dei parcheggi dell’Ospedale, accolta nonostante le indicazioni contrarie del Governo.
Forte per le opposizioni il segnale politico che arriva da queste due stroncature mentre la maggioranza ne minimizza la portata.
Convergenza diffusa invece sulla richiesta di incentivare i meccanismi di contrasto del lavoro irregolare. Tutti concordi sulla necessità di mettere mano alla materia ma di farlo in maniera organica.
Istanza respinta a larghissima maggioranza. Passa invece la richiesta di liberalizzazione dei provider internet in Repubblica, appannaggio esclusivo, fino ad ora, di Telecom San Marino.
Nella nottata erano state accolte altre due istanze, per snellire le procedure per le adozioni internazionali e per disciplinare l’esercizio di amministratore di immobili.
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