Un comma specifico, nella sessione parlamentare di settembre, la prima dopo la pausa estiva, per affrontare l’esito dell’indagine amministrativa sulla vicenda del centro oncologico. Lo ha assicurato il Segretario di Stato alla Sanità, Massimo Rossini, che ai consiglieri ha consegnato la copia della conclusione alla quale sono giunti i 4 tecnici incaricati di condurre gli accertamenti. Partita dopo la richiesta danni avanzata dalla società incaricata di realizzare il centro oncologico mai nato, l’indagine ha concluso che il Congresso di Stato non aveva autorizzato l’allora Segretario alla Sanità di stipulare il contratto per la realizzazione del centro oncologico; che il Consilio di Amministrazione dell’Iss non aveva dato alcuna indicazione in merito come pure l’eccellentissima camera non aveva concesso l’uso dell’immobile indicato, parte del complesso ospedaliero. Sempre dall’indagine è emerso che in favore dell’azienda in questione non è stata data alcuna autorizzazione preventiva alla concessione. La società che rivendica il risarcimento poi, non ha, nel proprio oggetto sociale, alcun collegamento con l’esercizio di attività sanitarie. Tutti concordi a condurre un dibattito specifico perché il Consiglio Grande e Generale consideri attentamente l’esito dell’indagine, ripercorra i fatti e decida se trasferire o meno tutti gli atti alla magistratura.
Un comma, quello comunicazioni, segnato anche dalla questione della giustizia. Tito Masi, capogruppo di Alleanza Popolare, ha ripresentato, così come aveva annunciato, l’ordine del giorno per chiedere il ritiro della delibera sull’emolumento di giudici conciliatori. Incontrando i giornalisti poco prima dell’apertura dei lavori, Alleanza Popolare aveva ribadito il suo dissenso sulla delibera, ritenuta illegittima, e la critica all’operato dell’esecutivo. Insoddisfatto per la relazione del Segretario alla Giustizia in commissione consigliare, Masi ha definito il comportamento inaccettabile, una presa in giro delle opposizioni e del Partito dei Democratici, che attraverso il consigliere Fausta Morganti aveva fatto opera di mediazione trasferendo la questione in seno alla commissione. In questo modo – ha dichiarato Masi – siamo tornati alla logica della contrattazione individuale. Altra questione criticata da AP, l’esito del Consiglio Giudiziario sulla conferma dei commissari della legge Buriano e Ceccarini. Roberto Giorgetti parla di grave scorrettezza e di aperto contrasto con lo spirito della recente riforma dell’ordinamento giudiziario e denuncia una campagna di pressione su molti magistrati da parte di esponenti delle forze di maggioranza. E’ inevitabile – aggiunge – pesnare ad un collegamento fra queste squallide manovre e la volontà politica di insabbiare le numerose vicende giudiziarie che riguardano membri di governo ed esponenti politici di primo piano. Nel dibattito consigliare sollecitato sulla giustizia, da rilevare la posizione di dura contrarietà espressa dal leader dei Democratici, Giuseppe Morganti. Il suo è un giudizio severo: “venerdi scorso – ha dichiarato – è stata scritta una pagina nera per la giustizia e per il governo straordinario. Morganti arriva a mettere in discussione la coalizione. “Continueremo a dare la nostra collaborazione – ha dichiarato – solo se il governo straordinario resterà nei binari che si è dato. Si sono create le condizioni perché l’indipendenza della magistratura sia messa in serio pericolo. Chi lavora in senso opposto a questa che riteniamo una condizione irrinunciabile, va fuori dai binari del governo straordinario.
Un comma, quello comunicazioni, segnato anche dalla questione della giustizia. Tito Masi, capogruppo di Alleanza Popolare, ha ripresentato, così come aveva annunciato, l’ordine del giorno per chiedere il ritiro della delibera sull’emolumento di giudici conciliatori. Incontrando i giornalisti poco prima dell’apertura dei lavori, Alleanza Popolare aveva ribadito il suo dissenso sulla delibera, ritenuta illegittima, e la critica all’operato dell’esecutivo. Insoddisfatto per la relazione del Segretario alla Giustizia in commissione consigliare, Masi ha definito il comportamento inaccettabile, una presa in giro delle opposizioni e del Partito dei Democratici, che attraverso il consigliere Fausta Morganti aveva fatto opera di mediazione trasferendo la questione in seno alla commissione. In questo modo – ha dichiarato Masi – siamo tornati alla logica della contrattazione individuale. Altra questione criticata da AP, l’esito del Consiglio Giudiziario sulla conferma dei commissari della legge Buriano e Ceccarini. Roberto Giorgetti parla di grave scorrettezza e di aperto contrasto con lo spirito della recente riforma dell’ordinamento giudiziario e denuncia una campagna di pressione su molti magistrati da parte di esponenti delle forze di maggioranza. E’ inevitabile – aggiunge – pesnare ad un collegamento fra queste squallide manovre e la volontà politica di insabbiare le numerose vicende giudiziarie che riguardano membri di governo ed esponenti politici di primo piano. Nel dibattito consigliare sollecitato sulla giustizia, da rilevare la posizione di dura contrarietà espressa dal leader dei Democratici, Giuseppe Morganti. Il suo è un giudizio severo: “venerdi scorso – ha dichiarato – è stata scritta una pagina nera per la giustizia e per il governo straordinario. Morganti arriva a mettere in discussione la coalizione. “Continueremo a dare la nostra collaborazione – ha dichiarato – solo se il governo straordinario resterà nei binari che si è dato. Si sono create le condizioni perché l’indipendenza della magistratura sia messa in serio pericolo. Chi lavora in senso opposto a questa che riteniamo una condizione irrinunciabile, va fuori dai binari del governo straordinario.
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