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Consiglio Grande e Generale: passo falso della maggioranza

18 gen 2008
Palazzo Pubblico
Palazzo Pubblico
Una giornata convulsa; era prevedibile che la vicenda Asset facesse tremare il palazzo e così è stato. Protagonisti due ordini del giorno. Il primo dell’opposizione ha visto un esito pari: 28 a 28, con 1 astenuto e 1 non votante. Un dato politico non indifferente. Il governo non ha più i numeri. Infatti sono mancati 6 voti nelle file di Psd-Ap-Sinistra Unita e Democratici di Centro. E’ salita la tensione nella successiva votazione del documento a firma della maggioranza: 28 voti a favore e 26 contrari con due astenuti. Due consiglieri presenti non hanno espresso alcun giudizio. A livello di Ordine del Giorno la minoranza chiede di rivedere il ruolo, la funzionalità e le potenzialità della Banca Centrale, in particolare del Coordinameto della vigilanza al fine di garantire agli organismi autorevolezza e credibilità necessari per dialogare con i corrispettivi organismi degli altri paesi, in primis l’Italia.
Un Ordine del Giorno che tornerà in aula per essere rivotato nella prossima seduta del Consiglio. Nel proprio OdG, la maggioranza impegna il parlamento a stabilire le direzioni di marcia delle necessarie modifiche del modello futuro di sviluppo in un contesto di responsabilità, comuni e condivise al di sopra delle visioni politiche di parte. Al fine di generare una risposta positiva e convincente per i cittadini.
Il dibattito è poi proseguito, in seduta pubblica, ma i primi interventi hanno messo in evidenza la crisi latente del governo: il Capogruppo di Ap, Fernando Bindi, ha chiesto a chi ha votato contro di uscire allo scoperto, per ragionare politicamente. Il Capogruppo Psd Claudio Felici afferma: "questo Consiglio non mette in primo piano gli interessi del Paese ma interessi politici talvolta trasversali".
I colpi di scena non sono mancati anche alla ripresa dei lavori. All’Ordine del Giorno la nomina di diverse commissioni. Da quella del commercio, lavoro e edilizia sovvenzionata, rinviate le nomine di quella pari opportunità e di alcuni membri dell Cda dell'Istituto musicale. Marco Podeschi è il nuovo presidente dell’Azienda dei Servizi.
La tensione è tornata alta per la nomina del Dirigente dell’Authority. L’opposizione ha sottolineato che il nome proposto dalla Maggioranza non ha i requisiti previsti per legge; la votazione alla fine ha visto la nomina di Gualtieri con 32 voti favorevoli, 1 bianca, 1 nulla, su 34 votanti. Con buona parte dell’opposizione che non ha partecipato. Così come non ha partecipato alla successiva: Stefano Bizzocchi e Orietta Berardi sono stati nominati a sostituire due membri del direttivo della Banca Centrale, votazione sulla quale è intervenuto il democristiano Claudio Podeschi, dichiarando una incompatibilità dovuta a opportunità politica: "vi chiedo se è opportuno che la moglie di un consigliere entri nella Banca Centrale, dopo i fatti avvenuti". Passa in seconda lettura la legge stralcio sulle pensioni; affrontato anche il lungo dibattito sulle Istanze d’Arengo.

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