15 istanze d'arengo di cui ben 5 a tema etico. Le scintille, in Aula, potrebbero volare anche lì. A scaldare gli animi non tanto la richiesta allo Stato di convenzioni per assistere donne in gravidanza, né – forse – che sia esplicitato il principio della dignità della vita umana dal concepimento alla sua fine naturale. Le istanze più problematiche sono piuttosto quelle che riguardano l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Sono tre: la prima ne chiede l'abolizione, un'altra che i costi di insegnamento siano assunti dalla Curia, l'ultima vorrebbe un insegnamento laico alternativo. Questioni piuttosto delicate, che toccano la libertà di coscienza e l'attaccamento alle radici cristiane, ma chiamano anche in causa il principio di laicità dello Stato. L'appello del Vescovo ai cattolici cadrà nel vuoto? Questa sera a Domagnano si terrà l'incontro dal titolo “Religione a scuola? Come e perché”. Partecipano i Direttori dell’Istituto di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” e del Centro Studi Scuola Cattolica della CEI. Ogni Consigliere ha in mano un invito in cui si dice che sono “i bambini, ragazzi e giovani al centro delle considerazioni. Ma la questione dell’Insegnamento della religione cattolica – si legge - investe anche fattori istituzionali, di inclusione di altre esperienze religiose, di fedeltà all’identità culturale sammarinese e di rapporti con la Chiesa Cattolica”. Si ribadisce che l'ora di religione non è catechismo ma una disciplina con dignità culturale, un insegnamento “inclusivo”, capace cioè di uno studio del fatto religioso e di una apertura alle esperienze religiose di altre confessioni.” l’Ufficio di Pastorale Sociale si rivolge poi a Parroci e Religiosi della Repubblica precisando che “questa circostanza favorirà un approfondimento del tema e, se necessario, la scelta di un indirizzo da prendere”. Ogni decisione spetta al Consiglio che aprirà il dibattito dopo l'appuntamento della diocesi e la fiaccolata di protesta che arriverà domani fin sul Pianello.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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