Il documento di revisione della spesa va a toccare tutti i settori della macchina pubblica, compresa Banca Centrale che vedrà tagliate del 30% le proprie risorse, pari a circa un milione di euro, dei 3,8 che oggi arrivano dallo Stato. Pareggio di bilancio per il 2014 insieme alla “normalizzazione” di indennità, straordinari e convenzioni, iniziando dal Parcheggione. Gestione, con logiche di mercato, degli affitti degli immobili pubblici e verrà fissato un tetto agli stipendi dei manager, ai consigli di amministrazione e alle pensioni d'oro. Quanto più si otterrà qualità nella spesa, spiega il segretario della Democrazia cristiana Marco Gatti, tanto meno dovremo intervenire sul prelievo fiscale. La riforma è aperta al confronto, sottolinea, anche perchè la fiscalità pesante non funziona, dobbiamo lavorare sull'emersione del reddito.
Perdiamo 50 milioni di entrate all'anno, ricorda il segretario del psd, per l'effetto combinato della crisi e della perdita dei vecchi privilegi. Dai 43 milioni frutto dell'accordo Ecofin siamo passati a 9. Ma, aggiunge, non saranno solo tasse e tagli. Stiamo scrivendo i decreti applicati definiti al tavolo per lo sviluppo. La maggioranza parla di scelte irrimandabili e, sottolinea Gerardo Giovagnoli, si gioca la sua credibilità e la sua stessa sopravvivenza. Non da troppo peso, il segretario del psd, ai distinguo di qualità – ascoltati in Aula - tra governo e maggioranza. E' stato un lavoro di insieme, taglia corto. Quel che conta è il risultato.
Per la prima volta, aggiunge Nicola Renzi, c'è stato un compromesso al rialzo. Ciascuno è stato capace di rinunciare a qualcosa per il bene comune. E a chi ricorda che i propositi di buona volontà si ripetono, inapplicati, da anni, la maggioranza risponde: questa volta non c'è altra via per il Paese. Il consenso va cercato sulle cose giuste da fare e, sottolinea il coordinatore di Ap, dobbiamo coniugare i sacrifici con la speranza.
[Nel servizio le intervista a Marco Gatti, Segretario PDCS; Gerardo Giovagnoli, Segretario PSD e Nicola Renzi, coordinatore AP]
Sonia Tura
Perdiamo 50 milioni di entrate all'anno, ricorda il segretario del psd, per l'effetto combinato della crisi e della perdita dei vecchi privilegi. Dai 43 milioni frutto dell'accordo Ecofin siamo passati a 9. Ma, aggiunge, non saranno solo tasse e tagli. Stiamo scrivendo i decreti applicati definiti al tavolo per lo sviluppo. La maggioranza parla di scelte irrimandabili e, sottolinea Gerardo Giovagnoli, si gioca la sua credibilità e la sua stessa sopravvivenza. Non da troppo peso, il segretario del psd, ai distinguo di qualità – ascoltati in Aula - tra governo e maggioranza. E' stato un lavoro di insieme, taglia corto. Quel che conta è il risultato.
Per la prima volta, aggiunge Nicola Renzi, c'è stato un compromesso al rialzo. Ciascuno è stato capace di rinunciare a qualcosa per il bene comune. E a chi ricorda che i propositi di buona volontà si ripetono, inapplicati, da anni, la maggioranza risponde: questa volta non c'è altra via per il Paese. Il consenso va cercato sulle cose giuste da fare e, sottolinea il coordinatore di Ap, dobbiamo coniugare i sacrifici con la speranza.
[Nel servizio le intervista a Marco Gatti, Segretario PDCS; Gerardo Giovagnoli, Segretario PSD e Nicola Renzi, coordinatore AP]
Sonia Tura
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