Onorevoli Membri del Consiglio Grande e Generale,
Onorevoli Segretari di Stato,
al termine di questa sessione Consiliare, che è l’ultima del nostro mandato
reggenziale, desideriamo rivolgere a tutti voi il più cordiale saluto.
Ci siamo impegnati, nel rispetto del ruolo di garanti delle Istituzioni, affinché
il confronto in questa aula fosse sempre improntato alle regole che sono a fondamento delle nostre tradizioni democratiche.
Con i nostri richiami abbiamo sempre inteso rafforzare l’autorevolezza delle
Istituzioni e valorizzare l’alto compito cui, come rappresentanti del popolo, siamo stati chiamati.
Un impegno – questo - da onorare con comportamenti trasparenti e
irreprensibili, con azioni e proposte tese a promuovere esclusivamente l’interesse
generale. Ma anche con una piena consapevolezza del ruolo che ciascuno di noi ricopre in Consiglio e all’interno delle Commissioni, ove ogni atto e decisione deve essere responsabilmente ponderato con grande senso istituzionale e rispetto dell’alto mandato ricevuto.
Nel corso del semestre, abbiamo già avuto modo di esprimere anche la nostra
grande preoccupazione per la situazione dell’occupazione nel nostro Paese.
E lo abbiamo fatto esortando la politica, ed in primo luogo il Governo, ad agire con maggior incisività e con maggior determinazione, compiendo ogni sforzo in grado di riportare al più presto la Repubblica ad un percorso virtuoso di sviluppo economico, di crescita occupazionale e di certezza per il futuro.
Al termine del nostro mandato, rinnoviamo il nostro appello affinché il Paese
nelle sue diverse componenti politiche, sociali ed economiche, sappia essere unito e dare prova di un impegno e di una responsabilità che deve appartenere a tutti, al di sopra di ogni interesse di parte, per riuscire quanto prima a superare una situazione di crisi che si protrae ormai da troppo tempo.
Giunga pertanto anche e soprattutto da questa Aula una chiara testimonianza di voler dissipare le ombre che la questione morale ha gettato sulla politica e sulle
Istituzioni e di saper agire responsabilmente e con spirito di concordia per trovare
soluzioni comuni ai più pressanti problemi del nostro Paese. Il nostro Paese, come sappiamo, ha compiuto un importante processo di cambiamento che ha portato ad un suo riposizionamento in ambito internazionale e, da ultimo, all’ingresso nella white list italiana. Di fronte a deboli segnali di ripresa, dobbiamo rilevare che permangono ancora difficoltà che ci sono state evidenziate proprio da quelle realtà produttive che più si confrontano sui mercati internazionali.
Occorre pertanto un impegno ulteriore affinché possano essere superate
riserve e diffidenze, non più giustificate, che ancora rischiano, nella pratica quotidiana, di limitare e rallentare l’attività di quelle imprese che operano su un più ampio bacino. Se alle nostre imprese dobbiamo saper garantire sostegno e soprattutto quelle condizioni che permettono loro di tornare a crescere ed a creare nuova occupazione, occorre altresì sottolineare che un solido sviluppo non può certo basarsi su interventi che alterano le regole del mercato e fanno ricadere sullo Stato e quindi sull’intera comunità costi e rischi imprenditoriali.
Nei giorni scorsi, si è formalmente aperta la fase di negoziati per giungere alla
definizione di accordi che portino a relazioni più strette con l’Unione Europea e ad una maggiore integrazione del nostro Paese al mercato unico europeo. Un percorso, quello intrapreso, che rappresenta un punto di svolta, e un passaggio molto importante che traccerà il futuro della nostra Repubblica.
La posta in gioco è molto alta. Esortiamo pertanto tutti ad un impegno corale
per individuare ogni opportunità che l’accordo di collaborazione possa prevedere a
sostegno della crescita del nostro sistema Paese.
Anche avvalendoci, se necessario, dell’apporto di coloro che possono porre a
nostra disposizione una loro riconosciuta esperienza e competenza. Non tanto per
importare modelli che mal si prestano alla nostra realtà ma per individuare potenzialità che ancora non conosciamo, per elaborare progetti innovativi che, nel rispetto dei nostri valori e delle nostre più radicate tradizioni, consentano di valorizzare al meglio opportunità e quelle caratteristiche di unicità ed originalità che, di fronte al crescente e generalizzato processo di omologazione, costituiscono un valore ed un punto di forza del nostro Paese. Siamo altresì convinti che la cultura, unitamente all’unicità della nostra storia e del nostro ordinamento istituzionale, possa costituire un importante valore aggiunto, un settore dalle grandi potenzialità che può svolgere un ruolo strategico per la crescita culturale ed economica e contribuire altresì a valorizzare quel capitale di intelligenza, formazione e talenti di cui è ricca la nostra comunità.
Il nostro pensiero oggi è rivolto anche ai nostri giovani, che dobbiamo saper
accompagnare e sostenere nel loro processo di crescita e di autodeterminazione,
aiutandoli a riconoscerne e a valorizzarne merito e intelligenza. La situazione attuale esige apporto creativo e spinta innovativa. Nei nostri giovani, pertanto, confidiamo affinché possano e sappiano essere protagonisti attivi della crescita del nostro Paese, certi che la loro carica ideale, la loro energia ed il loro entusiasmo, uniti all’esperienza e alla maturità dei più anziani, possano dare maggior slancio ed efficacia all’azione da intraprendere.
La prospettiva di una vita meno segnata dall’incertezza e dalla precarietà è quanto dobbiamo saper offrire alle nuove generazioni ma anche alle persone e famiglie
che continuano a trovarsi in difficoltà per la mancanza di un lavoro e di altri mezzi per il proprio sostentamento. Dobbiamo, a questo riguardo, rilevare che il Fondo Straordinario di Solidarietà, a causa di alcune rigidità delle norme e della non sempre tempestiva risposta degli attori coinvolti, come riferito dal Comitato Gestore, sembra non rispondere pienamente agli obiettivi per i quali è stato creato. E’ auspicabile, pertanto, valutare come sia possibile intervenire e nei tempi più brevi per sopperire con maggior celerità ed efficacia alle situazioni di emergenza presenti nel nostro Paese anche con provvedimenti legislativi di carattere strutturale. Anche al settore bancario, che ha vissuto momenti di grande criticità e attuato cambiamenti profondi, oggi si chiede un contributo per lo sviluppo del sistema: non solo di operare in territorio a sostegno delle nostre imprese, ma anche di mostrare, in una prospettiva di crescente internazionalizzazione, capacità progettuale per presentarsi su più ampi mercati con prodotti e servizi innovativi. Nell’esprimere compiacimento per la recente approvazione della Legge Quadro per l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità, formuliamo l’auspicio che questo fondamentale atto legislativo non resti una mera enunciazione di principi e diritti, ma da parte di tutti ci possa essere la volontà e l’impegno a dare finalmente concretezza ad una realtà di piena inclusione ove a tutti possano essere effettivamente garantite pari opportunità e la possibilità di esprimere appieno le proprie capacità. Riteniamo altresì che nostro debba essere anche l’impegno a riconoscere e a valorizzare - non solo l’8 marzo ma l’intero anno – la specificità e la grande ricchezza del contributo che le donne portano alla nostra comunità, facendo sì che sia pienamente resa giustizia ai loro talenti e alle loro sensibilità e che possa esserci una sempre maggior tutela della loro legittima aspirazione a condizioni di piena autonomia e di pari opportunità.
Con la nostra visita alle Comunità Sammarinesi negli Stati Uniti d’America in
occasione dei festeggiamenti per Sant’Agata e per l’ottantesimo anniversario della
Fratellanza Sammarinese di New York, abbiamo voluto testimoniare vicinanza ai nostri concittadini che lì vivono e lavorano ma anche il legame, continuamente da
salvaguardare e rafforzare, che sempre deve unire chi appartiene ad uno stesso popolo. Concludiamo questo nostro saluto ricordando con profonda commozione e
gratitudine la nostra recente visita a Sua Santità Francesco, cui abbiamo avuto il grande onore di portare il saluto dell’intera comunità sammarinese. Ci uniamo all’appello del Santo Padre ad adoperarci fattivamente per una prospettiva di pace, così pesantemente minacciata in questo momento, e per la salvaguardia della dignità di tutti gli esseri umani, raccogliendo l’invito a dare nella nostra esperienza umana e politica una concreta testimonianza di vicinanza e di solidarietà agli ultimi, ai diseredati, a tutti coloro che, esclusi dal sistema produttivo, anche nelle nostre società, pagano il prezzo più alto della crisi.
A tutti voi Onorevoli Consiglieri e Segretari di Stato desideriamo esprimere un
sentito ringraziamento per la collaborazione e l’impegno dimostrati nel corso dell’attività istituzionale che abbiamo presieduto. Abbiamo cercato di adempiere al nostro mandato con quel rispetto nei confronti delle Istituzioni e con quell’imparzialità, che riteniamo debbano costituire i tratti distintivi dell’esercizio della Suprema Magistratura e della attività politica in generale. Rivolgiamo un ringraziamento particolare al personale dell’Ufficio Segreteria Istituzionale, ai Donzelli, al Cerimoniale dello Stato, che si prodigano, costantemente e quotidianamente, con la massima professionalità e passione, affinché l’intera complessa struttura istituzionale possa operare con la massima efficienza. Un ringraziamento infine al Dipartimento per gli Affari Esteri, alla Guardia del Consiglio Grande e Generale, ai Corpi Militari tutti e, più in generale, a tutti coloro che – con spirito di servizio – hanno supportato la Reggenza nei momenti importanti e delicati del proprio mandato. In questa occasione, esprimiamo le nostre più sentite felicitazioni ai Capitani Reggenti eletti, Andrea Belluzzi e Roberto Venturini, e formuliamo loro un sincero augurio per l’alto ed impegnativo compito che li attende.
A voi tutti porgiamo il nostri più cordiale saluto e gli auguri di un buon lavoro.
Onorevoli Segretari di Stato,
al termine di questa sessione Consiliare, che è l’ultima del nostro mandato
reggenziale, desideriamo rivolgere a tutti voi il più cordiale saluto.
Ci siamo impegnati, nel rispetto del ruolo di garanti delle Istituzioni, affinché
il confronto in questa aula fosse sempre improntato alle regole che sono a fondamento delle nostre tradizioni democratiche.
Con i nostri richiami abbiamo sempre inteso rafforzare l’autorevolezza delle
Istituzioni e valorizzare l’alto compito cui, come rappresentanti del popolo, siamo stati chiamati.
Un impegno – questo - da onorare con comportamenti trasparenti e
irreprensibili, con azioni e proposte tese a promuovere esclusivamente l’interesse
generale. Ma anche con una piena consapevolezza del ruolo che ciascuno di noi ricopre in Consiglio e all’interno delle Commissioni, ove ogni atto e decisione deve essere responsabilmente ponderato con grande senso istituzionale e rispetto dell’alto mandato ricevuto.
Nel corso del semestre, abbiamo già avuto modo di esprimere anche la nostra
grande preoccupazione per la situazione dell’occupazione nel nostro Paese.
E lo abbiamo fatto esortando la politica, ed in primo luogo il Governo, ad agire con maggior incisività e con maggior determinazione, compiendo ogni sforzo in grado di riportare al più presto la Repubblica ad un percorso virtuoso di sviluppo economico, di crescita occupazionale e di certezza per il futuro.
Al termine del nostro mandato, rinnoviamo il nostro appello affinché il Paese
nelle sue diverse componenti politiche, sociali ed economiche, sappia essere unito e dare prova di un impegno e di una responsabilità che deve appartenere a tutti, al di sopra di ogni interesse di parte, per riuscire quanto prima a superare una situazione di crisi che si protrae ormai da troppo tempo.
Giunga pertanto anche e soprattutto da questa Aula una chiara testimonianza di voler dissipare le ombre che la questione morale ha gettato sulla politica e sulle
Istituzioni e di saper agire responsabilmente e con spirito di concordia per trovare
soluzioni comuni ai più pressanti problemi del nostro Paese. Il nostro Paese, come sappiamo, ha compiuto un importante processo di cambiamento che ha portato ad un suo riposizionamento in ambito internazionale e, da ultimo, all’ingresso nella white list italiana. Di fronte a deboli segnali di ripresa, dobbiamo rilevare che permangono ancora difficoltà che ci sono state evidenziate proprio da quelle realtà produttive che più si confrontano sui mercati internazionali.
Occorre pertanto un impegno ulteriore affinché possano essere superate
riserve e diffidenze, non più giustificate, che ancora rischiano, nella pratica quotidiana, di limitare e rallentare l’attività di quelle imprese che operano su un più ampio bacino. Se alle nostre imprese dobbiamo saper garantire sostegno e soprattutto quelle condizioni che permettono loro di tornare a crescere ed a creare nuova occupazione, occorre altresì sottolineare che un solido sviluppo non può certo basarsi su interventi che alterano le regole del mercato e fanno ricadere sullo Stato e quindi sull’intera comunità costi e rischi imprenditoriali.
Nei giorni scorsi, si è formalmente aperta la fase di negoziati per giungere alla
definizione di accordi che portino a relazioni più strette con l’Unione Europea e ad una maggiore integrazione del nostro Paese al mercato unico europeo. Un percorso, quello intrapreso, che rappresenta un punto di svolta, e un passaggio molto importante che traccerà il futuro della nostra Repubblica.
La posta in gioco è molto alta. Esortiamo pertanto tutti ad un impegno corale
per individuare ogni opportunità che l’accordo di collaborazione possa prevedere a
sostegno della crescita del nostro sistema Paese.
Anche avvalendoci, se necessario, dell’apporto di coloro che possono porre a
nostra disposizione una loro riconosciuta esperienza e competenza. Non tanto per
importare modelli che mal si prestano alla nostra realtà ma per individuare potenzialità che ancora non conosciamo, per elaborare progetti innovativi che, nel rispetto dei nostri valori e delle nostre più radicate tradizioni, consentano di valorizzare al meglio opportunità e quelle caratteristiche di unicità ed originalità che, di fronte al crescente e generalizzato processo di omologazione, costituiscono un valore ed un punto di forza del nostro Paese. Siamo altresì convinti che la cultura, unitamente all’unicità della nostra storia e del nostro ordinamento istituzionale, possa costituire un importante valore aggiunto, un settore dalle grandi potenzialità che può svolgere un ruolo strategico per la crescita culturale ed economica e contribuire altresì a valorizzare quel capitale di intelligenza, formazione e talenti di cui è ricca la nostra comunità.
Il nostro pensiero oggi è rivolto anche ai nostri giovani, che dobbiamo saper
accompagnare e sostenere nel loro processo di crescita e di autodeterminazione,
aiutandoli a riconoscerne e a valorizzarne merito e intelligenza. La situazione attuale esige apporto creativo e spinta innovativa. Nei nostri giovani, pertanto, confidiamo affinché possano e sappiano essere protagonisti attivi della crescita del nostro Paese, certi che la loro carica ideale, la loro energia ed il loro entusiasmo, uniti all’esperienza e alla maturità dei più anziani, possano dare maggior slancio ed efficacia all’azione da intraprendere.
La prospettiva di una vita meno segnata dall’incertezza e dalla precarietà è quanto dobbiamo saper offrire alle nuove generazioni ma anche alle persone e famiglie
che continuano a trovarsi in difficoltà per la mancanza di un lavoro e di altri mezzi per il proprio sostentamento. Dobbiamo, a questo riguardo, rilevare che il Fondo Straordinario di Solidarietà, a causa di alcune rigidità delle norme e della non sempre tempestiva risposta degli attori coinvolti, come riferito dal Comitato Gestore, sembra non rispondere pienamente agli obiettivi per i quali è stato creato. E’ auspicabile, pertanto, valutare come sia possibile intervenire e nei tempi più brevi per sopperire con maggior celerità ed efficacia alle situazioni di emergenza presenti nel nostro Paese anche con provvedimenti legislativi di carattere strutturale. Anche al settore bancario, che ha vissuto momenti di grande criticità e attuato cambiamenti profondi, oggi si chiede un contributo per lo sviluppo del sistema: non solo di operare in territorio a sostegno delle nostre imprese, ma anche di mostrare, in una prospettiva di crescente internazionalizzazione, capacità progettuale per presentarsi su più ampi mercati con prodotti e servizi innovativi. Nell’esprimere compiacimento per la recente approvazione della Legge Quadro per l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità, formuliamo l’auspicio che questo fondamentale atto legislativo non resti una mera enunciazione di principi e diritti, ma da parte di tutti ci possa essere la volontà e l’impegno a dare finalmente concretezza ad una realtà di piena inclusione ove a tutti possano essere effettivamente garantite pari opportunità e la possibilità di esprimere appieno le proprie capacità. Riteniamo altresì che nostro debba essere anche l’impegno a riconoscere e a valorizzare - non solo l’8 marzo ma l’intero anno – la specificità e la grande ricchezza del contributo che le donne portano alla nostra comunità, facendo sì che sia pienamente resa giustizia ai loro talenti e alle loro sensibilità e che possa esserci una sempre maggior tutela della loro legittima aspirazione a condizioni di piena autonomia e di pari opportunità.
Con la nostra visita alle Comunità Sammarinesi negli Stati Uniti d’America in
occasione dei festeggiamenti per Sant’Agata e per l’ottantesimo anniversario della
Fratellanza Sammarinese di New York, abbiamo voluto testimoniare vicinanza ai nostri concittadini che lì vivono e lavorano ma anche il legame, continuamente da
salvaguardare e rafforzare, che sempre deve unire chi appartiene ad uno stesso popolo. Concludiamo questo nostro saluto ricordando con profonda commozione e
gratitudine la nostra recente visita a Sua Santità Francesco, cui abbiamo avuto il grande onore di portare il saluto dell’intera comunità sammarinese. Ci uniamo all’appello del Santo Padre ad adoperarci fattivamente per una prospettiva di pace, così pesantemente minacciata in questo momento, e per la salvaguardia della dignità di tutti gli esseri umani, raccogliendo l’invito a dare nella nostra esperienza umana e politica una concreta testimonianza di vicinanza e di solidarietà agli ultimi, ai diseredati, a tutti coloro che, esclusi dal sistema produttivo, anche nelle nostre società, pagano il prezzo più alto della crisi.
A tutti voi Onorevoli Consiglieri e Segretari di Stato desideriamo esprimere un
sentito ringraziamento per la collaborazione e l’impegno dimostrati nel corso dell’attività istituzionale che abbiamo presieduto. Abbiamo cercato di adempiere al nostro mandato con quel rispetto nei confronti delle Istituzioni e con quell’imparzialità, che riteniamo debbano costituire i tratti distintivi dell’esercizio della Suprema Magistratura e della attività politica in generale. Rivolgiamo un ringraziamento particolare al personale dell’Ufficio Segreteria Istituzionale, ai Donzelli, al Cerimoniale dello Stato, che si prodigano, costantemente e quotidianamente, con la massima professionalità e passione, affinché l’intera complessa struttura istituzionale possa operare con la massima efficienza. Un ringraziamento infine al Dipartimento per gli Affari Esteri, alla Guardia del Consiglio Grande e Generale, ai Corpi Militari tutti e, più in generale, a tutti coloro che – con spirito di servizio – hanno supportato la Reggenza nei momenti importanti e delicati del proprio mandato. In questa occasione, esprimiamo le nostre più sentite felicitazioni ai Capitani Reggenti eletti, Andrea Belluzzi e Roberto Venturini, e formuliamo loro un sincero augurio per l’alto ed impegnativo compito che li attende.
A voi tutti porgiamo il nostri più cordiale saluto e gli auguri di un buon lavoro.
Riproduzione riservata ©