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Consiglio: presentati odg per chiedere le dimissioni di Galassi, Valentini e lo scioglimento dell'Aula

27 ott 2015
Consiglio: prosegue il dibattito sulla questione morale
Consiglio: prosegue il dibattito sulla questione morale
Il confronto sulla questione morale in comma comunicazioni, e quindi senza diretta radio, è stato sospeso dopo l'intervento del segretario della dc Marco Gatti. Nel pomeriggio è iniziato il dibattito sull'assestamento di Bilancio che arriva in Aula in seconda lettura. 54 le richieste di parola. Solo al termine si riaprirà il dibattito nato dopo l'arresto di Gabriele Gatti e le dimissioni di Clelio Galassi da Ambasciatore presso la Santa Sede. Questa mattina il confronto è ripreso con Alessandro Cardelli del pdcs che ha rivendicato il nuovo corso intrapreso dal suo partito. La Dc sta dimostrando di voler voltare pagina, ha detto, e la politica deve sfruttare questo momento come occasione di riflessione ma anche di rilancio rispetto al recente passato. Per Gian Nicola Berti di Noi Sammarinesi, siamo davanti a un ulteriore passaggio del processo di moralizzazione del nostro Paese. Al di là di quelle che sono le contestazioni nei confronti di Gatti (riciclaggio e associazione a delinquere), per Berti, c'è qualcosa di estremamente più grave ossia un attentato nei confronti dei poteri dello Stato. Berti ricorda di avere già invitato in passato Rete a fare attenzione perchè potrebbe essere lo strumento in mano a questi soggetti per delegittimare le istituzioni. Dall'ordinanza Gatti, sottolinea, nasce la lettura di quello che è il profilo criminale di questo cerchio magico e della sua capacità di infiltrarsi nelle varie pieghe della società. Per Berti il quadro che emerge fa capire che la politica ha passato un bruttissimo momento. E interrompere una legislatura oggi sarebbe un corto circuito istituzionale. Gabriele Gatti e Augusto Casali – afferma - cominciarono a flirtare già nel Consiglio del giugno 2012. L'obiettivo era quello di fermare la commissione d'inchiesta su Fincapital. La scorsa legislatura si è interrotta per questo. La conferma arriva da un semplice provvedimento della magistratura, che dice che quando Roberti chiama, Gabriele Gatti risponde e poi contatta Augusto Casali. Questo è il cerchio magico a cui è estranea completamente questa maggioranza ma che ha profonde leve nell'opposizione. Poi il consigliere di Noi Sammarinesi si sofferma su quella “verità che viene fatta apparire attraverso un altro potere che è il giornalismo”. Sui giornali sammarinesi, accusa, leggo solo quello che vogliono far passare certi personaggi politici. Il Segretario agli interni Giancarlo Venturini ripercorre il lavoro fatto per dare al Tribunale gli strumenti necessari. Oggi, sottolinea, la Magistratura sta svolgendo in piena autonomia un lavoro importante e delicato. Il lavoro da fare è ancora tanto. L'opera di cambiamento va portata a compimento. Lo sviluppo economico e sociale di San Marino, afferma, deve poter contare sulla trasparenza e sulla legalità. La fiducia nella Magistratura costituisce un requisito imprescindibile per portare avanti il lavoro di trasparenza. Il capogruppo di Sinistra Unita Tony Margiotta ironizza sulla sospensione di Gabriele Gatti dal suo partito. Io mi aspettavo una espulsione, dice, visto quello che la documentazione ha reso noto. Chiedo a questa maggioranza di fare un passo indietro, ribadisce, perché il Paese lo richiede. Arriviamo alla Finanziaria e poi andiamo alle elezioni per ridare nuovi stimoli e nuova energia a un governo che sia più efficace. Non è accettabile, dopo tre anni, trovarsi in una condizione statica. Matteo Zeppa di Rete ha presentato 3 ordini del giorno. Il primo chiede le dimissioni di Galassi da Presidente della Sums, requisito indispensabile – si legge – per ogni intervento in favore di Cassa di Risparmio. Nel secondo ordine del giorno Rete chiede le dimissioni del Segretario agli esteri Pasquale Valentini per le dichiarazioni fatte in Aula qualche mese fa. Propose,sostiene Rete, una Commissione di inchiesta sulla Magistratura. Il testo impegna il governo ad avviare al suo interno verifiche sulle affermazioni di Valentini anche coinvolgendo la magistratura, con l'obiettivo di individuare un eventuale collegamento con il disegno di delegittimazione messo in atto. Il terzo ordine del giorno invece porta la firma di Rete, Civico 10, Sinistra Unita e del consigliere indipendente Federico Pedini Amati e chiede, per tutelare il buon nome del Consiglio e per dimostrare alla popolazione che la politica è in grado di rigenerarsi, lo scioglimento dell’Aula dopo l’approvazione della legge di Bilancio – che escluda ogni contenuto non direttamente connesso alla finanziaria - indicendo immediatamente nuove elezioni. Zeppa contesta anche “ la lezione magistrale di Berti.” Questa legislatura è fallimentare ma è colpa del sistema che oggi è sotto indagine dei giudici. Perché elevarsi a dire 'continuiamo' in una sorta di eutanasia folle? Come potere dire che il cerchio magico se lo inventavano i movimenti e i giornalisti? A un anno di distanza dalla nomina di Galassi uscirono i primi articoli sulle indagini a carico di quei conti correnti. E Valentini non fece nulla.Rete non può rivolgersi al Congresso come a un gruppo criminale, commenta il Segretario al turismo Teodoro Lonfernini. Se non verrà ritirato quel testo sarò costretto a rivolgermi all’autorità giudiziaria. Per lui è un attacco ai poteri dello Stato. E a Rete dice “da soli non vincete e soprattutto da soli non convincete”. La Dc non ci sta alla caccia ai fantasmi del passato senza riconoscere che c’è stato un altro periodo. E questa è anche l'analisi che sottintende il lungo intervento di Marco Gatti. Bisogna riconoscere la fatica con cui le persone sono state combattute sul piano politico e gli strumenti dati alla magistratura. Chiedo scusa ai cittadini, a ogni singolo iscritto e agli elettori, afferma Lonfernini, non perché mi sento responsabile – non lo sono – ma perché di fatto ci
siamo tutti quanti fidati prima di certi personaggi e non abbiamo avuto la forza di fermare certi azioni evitando che generassero un danno enorme al Paese. Quel sistema è ancora in essere lo dice la magistratura, replica il capogruppo di Civico 10 rinnovando la richiesta di andare alle elezioni. I motivi politici sono seri, sostiene. Nessun cittadino aveva consapevolezza di quello che i magistrati hanno descritto con questa tremenda concretezza. Il Consiglio nella sua azione è sostanzialmente delegittimato. Da oggi, afferma Zafferani, i cittadini sono autorizzati a pensare che ci
sia del marcio dietro ogni atto del governo, visti i tanti addentellati tra politica e imprese, tra politica e poteri forti. Dal progetto del Polo museale affidato all'architetto Moretti, spiega, alla richiesta rilanciata ieri dal Psd alla Cartiera Ciacci di mettersi in regola. Se manca la credibilità, sottolinea, tutto si riduce a uno sterile esercizio di resistenza. Alcuni Segretari di Stato inoltre sono esponenti di primo piano della stagione del gattismo. Siete stati voi, dice Zafferani alla dc, a riproporre Gatti e Podeschi nel 2008 e c’è voluta una commissione di inchiesta e una fatica enorme per metterli da parte. Il gattismo, conclude, è tuttora nel dna democristiano. E per evitare le elezioni non voglio più sentire frasi che sanno di tutoraggio sulla magistratura. Questa è un potere autonomo che va avanti indipendentemente dalle crisi di governo. Racconta il suo percorso politico e personale, Marco Gatti. Nella dc del 2001 – sottolinea – era esclusa la possibilità di dibattere. Abbiamo scelto di combattere dall'intero e nel 2007 Valentini vinse il congresso insieme a tante persone che volevano il rinnovamento. E' stato un percorso combattuto e appena la dc è tornata al governo è ripresa la lotta interna. Ma, ricorda, siamo andanti avanti – anche su Finproject – nonostante le minacce di far cadere il governo. Alla domanda la politica Marco Gatti risponde 'no'. I partiti tradizionali, chi prima, chi dopo, e noi lo siamo stati tra i primi, hanno avviato il rinnovamento. Noi lo abbiamo fatto nei metodi e nelle persone. Alle elezioni, conclude, dobbiamo andare solo se non abbiamo fiducia tra di noi, governo e maggioranza.

Sonia Tura

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