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In Aula irrompe la questione morale

26 ott 2015
In Aula irrompe la questione morale
Dopo l'arresto di Gabriele Gatti e le dimissioni di Clelio Galassi dall'incarico diplomatico presso la Santa Sede, la politica si confronta sul ruolo giocato anche nell'ultima vicenda giudiziaria. Per Rete, che con Civico 10 e Sinistra Unita sta definendo un ordine del giorno di sfiducia al governo, bisogna ridare la parola agli elettori e rinnovare davvero il Consiglio Grande e Generale. Per buona parte della maggioranza invece, così facendo, si corre il rischio della restaurazione.. I gangli di potere legati a Gatti, Podeschi e Stolfi, è l'analisi, sono ancora troppo radicati in certi ambienti economici. Per il Segretario agli esteri “pensare che la soluzione sia l’azzeramento totale e la delegittimazione di tutte le rappresentanze politiche farebbe il gioco di chi ha contrastato fin dall’inizio il cambiamento”. Per Roberto Ciavatta di Rete una parte del Consiglio non si è ancora ripulito da chi ha fatto parte di quel sistema. Andare avanti con un Aula in cui ci sono ancora corrotti significa esporre consapevolmente San Marino a nuovi devastanti scandali. Per Luca Santolini di Civico 10 i sospetti sulla lunga mano di quel sistema corrotto che si estendeva ai partiti acuisce per forza i contrasti e le contraddizioni all’interno della maggioranza e di un governo che non ha più nulla da dare. Non tutta la politica è marcia, commenta il segretario socialista, ma bisogna riconoscere gli errori commessi per poter dare vita a un nuovo corso della politica sammarinese. “Chiediamo scusa ai sammarinesi per aver consentito che si potesse raggiungere l'attuale fase di degenerazione, dice, altrimenti non ha senso di parlare di discontinuità con il passato”. Il nuovo corso, per Celli, dovrà inevitabilmente essere guidato da coloro che non hanno avuto contiguità con i fatti rilevati dalla Magistratura. E’ vero, dice Antonella Mularoni, che queste persone hanno pesantemente condizionato anche le ultime elezioni politiche. Ma di fronte a una indagine così capillare la cosa migliore da fare non è interrompere la legislatura. Dall’ordinanza emerge finalmente la prova che mentre la classe politica - che ha le più grandi responsabilità - la pulizia ha cominciato a farla, altri settori non hanno neanche sentito il dovere morale di mettersi da parte.
Mi aspetto, sottolinea il Segretario al territorio, che lo stesso esame di coscienza lo facciano altre componenti in questo Paese. Per Ivan Foschi di Sinistra Unita l’insufficienza e l’inadeguatezza di questo governo nel fare uscire il Paese dalla crisi è già un motivo per andare alle elezioni. Gatti, Galassi e Podeschi, ricorda, non sono stati ricandidati. Ma non c’è stata una presa di posizione netta. Il psd, con Vladimiro Selva, ricorda il progetto di restaurazione che emerge dall’ordinanza Gatti. Abbiamo l’obbligo morale, per proseguire il cambiamento, di garantire la tenuta del sistema economico. Se il governo è libero di agire nei confronti di Ambrogio Rossini, conclude, obblighi la Carteria Ciacci a rifare il sistema fognario come chiediamo da tempo, altrimenti è meglio che vada a casa subito. Anche per Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi le elezioni farebbero il gioco di chi vuole portare il Paese nel caos togliendo paradossalmente quel sostegno alla Magistratura di cui oggi ha bisogno. Quest' Aula ha un deficit di credibilità, replica Federico Pedini Amati. Riconosciamo le responsabilità dei partiti, commenta il capogruppo della dc, ma l'ordinanza va letta fino in fondo. Le tangenti se le mettevano in tasca i protagonisti dell'inchiesta e non le forze politiche. Sui tentativi di delegittimare la magistratura Mazza dice “sono certo che si cercò di fermare i lavori della commissione d'inchiesta nella precedente legislatura dalle stesse persone citate nell’ordinanza”. In Aula si vedeva chiaramente quella trasversabilità che abbiamo registrato quando si revocavano banche e finanziarie. Oggi non c'è più. Nel 2007 con molta fatica è iniziato un percorso per cambiare la dc. Ancora, conclude, c’è chi trama per tornare indietro ma bisogna proseguire su quella strada.

Sonia Tura

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