Dopo la ratifica del Decreto Legge n. 101 a garanzia della stabilità economica di San Marino che ha riaperto lo scontro su bilancio di Cassa e Banca Centrale, il Consiglio chiude l'argomento banche con l'approvazione del decreto sulla richiesta di pagamento e protesto di assegni in formato elettronico. In questo caso nessuna perplessità: risponde infatti all'esigenza – spiega Celli – di allineare la normativa sammarinese a quella italiana. Così come viene ratificato senza problemi lo Stabilimento delle relazioni diplomatiche con la Repubblica della Costa d’Avorio. Si passa al progetto di legge in prima lettura per l'istituzione del servizio di distribuzione e fornitura di energia elettrica. All'opposizione non piace l'impostazione che vede il Congresso di Stato stabilire le condizioni di fornitura di energia elettrica, previo parere dell'Autorità di regolazione per i servizi pubblici. “La politica entra a piedi pari su argomenti che non le competono – accusa la minoranza – è un enorme passo indietro rispetto all'autonomia dell'AASS.
La legge è datata – spiega la maggioranza – e dopo 36 anni va revisionata, così come occorre ammodernare e riorganizzare tutta la struttura dell'Azienda dei Servizi. Per Simone Celli, che fa le veci di Podeschi, non c'è “nessun travolgimento rispetto alla legge dell'81, ma aspetti addirittura migliorativi. Se prima, infatti, il regolamento era emanato con decreto reggenziale, nella proposta del governo c'è un duplice passaggio: decreto delegato per le modalità del servizio previo parere dell'Autorità che ha competenze sulle tariffe. Assicura che ci sarà tutto il tempo per discuterne in Commissione. Arriva in Aula in prima lettura anche la "legge quadro su autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio delle strutture veterinarie pubbliche e private e delle attività connesse".
Il settore è deregolamentato, positivo - secondo l'opposizione – la disponibilità a normare. C'è l'urgenza ad attivare l'iter per rilasciare nuove autorizzazioni. La minoranza critica il richiamo a decreti delegati, la discrezionalità politica nelle autorizzazioni e chiede maggior coinvolgimento del servizio veterinario pubblico. Il percorso autorizzativo – spiega Franco Santi – ricalca quanto già avviene per le strutture umane che funzionano bene. “E offre una doppia garanzia, per i titolari delle strutture e per le utenze che dovranno avvalersene”. L'utilizzo della decretazione è una scelta nata per poter affrontare con strumento più snello e veloce l'evoluzione in campo medico.
La legge è datata – spiega la maggioranza – e dopo 36 anni va revisionata, così come occorre ammodernare e riorganizzare tutta la struttura dell'Azienda dei Servizi. Per Simone Celli, che fa le veci di Podeschi, non c'è “nessun travolgimento rispetto alla legge dell'81, ma aspetti addirittura migliorativi. Se prima, infatti, il regolamento era emanato con decreto reggenziale, nella proposta del governo c'è un duplice passaggio: decreto delegato per le modalità del servizio previo parere dell'Autorità che ha competenze sulle tariffe. Assicura che ci sarà tutto il tempo per discuterne in Commissione. Arriva in Aula in prima lettura anche la "legge quadro su autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio delle strutture veterinarie pubbliche e private e delle attività connesse".
Il settore è deregolamentato, positivo - secondo l'opposizione – la disponibilità a normare. C'è l'urgenza ad attivare l'iter per rilasciare nuove autorizzazioni. La minoranza critica il richiamo a decreti delegati, la discrezionalità politica nelle autorizzazioni e chiede maggior coinvolgimento del servizio veterinario pubblico. Il percorso autorizzativo – spiega Franco Santi – ricalca quanto già avviene per le strutture umane che funzionano bene. “E offre una doppia garanzia, per i titolari delle strutture e per le utenze che dovranno avvalersene”. L'utilizzo della decretazione è una scelta nata per poter affrontare con strumento più snello e veloce l'evoluzione in campo medico.
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