La lunga sessione Consiliare si chiude con l'esame dei Decreti e l'approvazione dell'odg del Pdcs contro la maternità surrogata, ma è sui conti pubblici che si accende l'Aula. Operazione verità o allarmismo? Termini forti come “shock di liquidità” - fa notare l'ex Segretario alle Finanze - generano preoccupazione. Per Capicchioni bisognava parlare anche dei crediti, lo Stato ne vanta per 100 milioni. L'opposizione teme il ricorso a prestiti esteri. La maggioranza, del resto, non l'ha escluso e difende una scelta di trasparenza, per una maggiore consapevolezza nei cittadini. Rientra in una strategia diversa – spiega Morganti – che non vuole mettere la polvere sotto il tappeto. Le soluzioni saranno eque e coinvolgeranno politica e parti sociali. C'è però chi si chiede se il Governo abbia preparato il terreno per una nuova patrimoniale e tagli di stipendi, pensioni, servizi. C'è anche il sospetto che a tirare le fila siano Upr e Ap. Alessandro Cardelli fa notare che Civico 10 ha sconfessato le sue posizioni politiche. Risponde Mimma Zavoli: Repubblica Futura è una delle tre componenti della maggioranza e le altre due hanno il medesimo peso decisionale. L'operazione verità ha avuto forte eco fuori confine – fa notare Denise Bronzetti – fermando chi vuole investire in Repubblica. Per rispondere alla crisi di liquidità la Dc chiede soluzioni domestiche come aperture di credito e mutuo più strutturato, già previsti da un articolo di legge. “Pura follia indebitarsi con l'esterno” avverte Roberto Ciavatta. Dal 2019 il Segretario alle Finanze assicura l'equilibrio strutturale fra entrate e uscite. Si guarda quindi all'emergenza. Istituti di proprietà dell'Eccellentisima Camera – dice Rete - hanno liquidità. Il capogruppo di Repubblica Futura ammette che non ci sono soluzioni facili, il mito dell'Islanda – spiega – è stato sfatato. Sul sistema bancario e finanziario avverte: sono finiti i tempi in cui lo Stato investiva risorse a beneficio di privati. Guarda poi all'aumento della base imponibile. L'opposizione presenta due odg – uno di Democrazia in Movimento e l'altro della Dc – in cui si chiedono soluzioni diverse dall'indebitamento estero. Entrambi vengono bocciati. Passa invece quello della maggioranza per mettere in atto misure più appropriate per ricostituire le riserve intervenendo sull'emergenza e salvaguardando il welfare. Si lavora a riforme strutturali. Il Segretario Celli annuncia che il primo gennaio 2019 entrerà a regime il nuovo modello previdenziale e che il Governo a breve riprenderà il lavoro della precedente legislatura sulla Riforma sulle Imposte Indirette. Prima dell'assestamento di Bilancio si cercherà condivisione politica e verranno coinvolte categorie economiche e sociali. Poi, tranquillizza: “Non vogliamo misure con impatti recessivi; i tagli degli stipendi non sono stati contemplati”. Il tema dei temi è lo sviluppo, occorre riportare la crescita a livelli superiori al 2%. Celli anticipa l'attenta revisione della spesa pubblica “per aggredire quella improduttiva”. Infine, sulla liquidità, un messaggio di fiducia: il paese ce la farà. La situazione è gestibile.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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