Alla fine il confronto si infiamma sul referendum. O meglio su tre Istanze d’Arengo che chiedevano di semplificare l’iter, in particolare per il quorum, di prevedere la raccolta delle firme dopo la dichiarazione di ammissibilità del quesito e di abolire il quorum di elettori necessario per dare esito al referendum. Tutti d’accordo sulla necessità di rivedere la legge, ma su come farlo le posizioni divergono anche all’interno dei singoli gruppi. Maggioranza e opposizione sottolineano la necessità di valorizzare questo istituto. Così alla fine l’Aula boccia le istanze e approva all’unanimità un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi. Il governo è impegnato a predisporre, entro il 31 marzo 2012, un progetto di legge che modificherà la procedura di raccolta delle firme, posticipandola al parere del Collegio dei Garanti, la revisione delle firme e del quorum per valorizzare la volontà degli elettori. Non passa invece per un solo voto, 28 no e 27 sì, la richiesta di introdurre l’Iva nell’ordinamento sammarinese. Approvato a larga maggioranza, 44 voti a favore e 11 contrari, l’ordine del giorno presentato dalla Democrazia Cristiana che impegna il governo a presentare, entro giugno 2012, un progetto di fattibilità per il passaggio dalla monofase all’imposta sul valore aggiunto, tenendo conto del gettito tributario e della competitività delle imprese. Mentre in alcuni settori, come quello industriale, destinati all’export – ha spiegato Luigi Mazza – l’Iva sarebbe preferibile. Ma per il commercio al dettaglio, l’Iva grava sul consumatore finale, si rischia di avere meno gettito reale, pesare di più sulle famiglie e togliere competitività alle piccole e medie imprese. Già nei giorni scorsi l’Aula si era confrontata sulla proposta di legge del Psrs per l'introduzione dell'Iva. La normativa aveva trovato sponda negli interventi dei consiglieri di Psd e Sinistra Unita, convinti che la proposta avrebbe effetti positivi sulle entrate di bilancio, rappresentando anche la scelta dei sammarinesi di uscire dall'area grigia per intraprendere il percorso virtuoso verso trasparenza.
Sonia Tura
Sonia Tura
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