Siamo alle battute finali del Comma sulle istanze. Si riparte dalla richiesta di declinare il principio di sussidiarietà nell'assistenza delle donne in gravidanza. Torna quindi la riflessione sull'aborto, definito dall'Istanza una sconfitta della comunità civile e la fine della speranza per una civiltà che desideri affermarsi umana. Tema affrontato recentemente nell'esame del testo di legge sulla maternità consapevole. “Difficile ragionare su azioni concrete che lo Stato deve mettere in campo se le norme sono declinate in una direzione opposta”, rileva il Segretario alla Sanità. “Nell'istanza si nega l'eventualità, anzi la si condanna in termini brutali”. Tornano anche oggi distanze già emerse nel precedente dibattito. Accorato l'intervento di Pasquale Valentini, che mette in guardia da una società che di fronte ad una scelta predilige la via più semplice. Realtà che Santi non riconosce e non accetta. Il nostro Stato – afferma - mette a disposizione tante soluzioni e supporti. L'istanza non passa per 37 voti contrari contro 12 favorevoli. Ed è scontro fra esponenti Dc e parte della maggioranza anche sulla richiesta di esplicitare il principio della dignità e dell'inviolabilità della vita umana, dal concepimento sino alla sua fine naturale. Mimma Zavoli invita a fare uno sforzo ed agire sopra le scelte di fede. Le posizioni – fa notare Lorenzo Lonfernini di Repubblica Futura - sono difficilmente inquadrabili fra maggioranza ed opposizione. Emmanuel Gasperoni entra in quello che definisce un campo minato. Parla come consigliere ma è anche un medico dell'Iss. L'istanza – dice - non solo è accoglibile, ma è inevitabile farlo. Non c'è altra scelta”. Definisce inoltre il fine vita terra di frontiera, far west senza regole. Mancano, insomma, tutele normative. Se la morte fa parte della vita – dice - è un dovere tutelarne la qualità. Roberto Ciavatta invita invece San Marino a smarcarsi da logiche in cui la maggioranza – qualunque essa sia - costringe la minoranza a piegarsi alle sue convinzioni. Potremmo così assumere la nostra identità e diventare oasi di tutela dei diritti individuali dei singoli". E' un forte richiamo all'autodeterminazione, elemento che ha fatto forte il nostro paese, fin dalle parole di Santo Marino: “liberi dall'uno e dall'altro”. Valentini mette in guardia l'Aula: “stiamo introducendo arbitrariamente una decisione circa il momento in cui vogliamo considerare soggetto giuridico l'essere umano. La questione richiede approfondimento che va al di là dei semplici schieramenti”. E invita ad uscire dalla logica di chi ha vinto e chi ha perso. "Stiamo giocando malamente la responsabilità che ci è stata affidata”. Vanessa D'Ambrosio guarda all'autodeterminazione come pilastro della società. Chiede scelte laiche. Abominevole – aggiunge - mettere sullo stesso piano embrione e essere umano nel pieno delle sue facoltà e dignità. L'istanza viene respinta per 20 voti contro 32.
Arriva una delle istanze più attese, su cui è massima l'attenzione del mondo cattolico, anche se l'insegnamento della religione nelle scuole – dice il Segretario Podeschi – non è catechismo, ma ha finalità culturale e pedagogico. Non significa dichiararsi credente ma contribuisce alla crescita della persona, alla sua conoscenza della storia, della musica, della letteratura, dell'arte. Insomma, è questione di cultura e civiltà. A San Marino la percentuale degli esoneri è bassa, non supera il 3%. Si vuole favorire dialogo ed eliminare stereotipi. La maggioranza propone quindi un odg per
aprire un confronto sugli accordi esistenti in materia di insegnamento della religione cattolica, parificare gli insegnanti e superare “l’esonero” con l’adozione di uno un istituto che assicuri libertà di scelta e proponga un percorso alternativo, relativo ad ambiti attinenti alle diverse culture religiose senza che gli studenti subiscano svantaggi. Marianna Bucci, a scanso di equivoci, riferisce subito la volontà di Rete: il movimento è favorevole all'insegnamento della religione nelle scuole. Ma è opportuno – spiega – togliergli lo stampo confessionale, renderlo inclusivo. “Siamo stato laico, non ostile ma neutrale, aperto al dialogo e al confronto”. Zeppa dice inoltre basta alle ingerenze della curia vescovile.
Ad Alessandro Cardelli l'istanza appare piuttosto una rivendicazione storica della sinistra, perché l'insegnamento della religione cattolica - dice - negli ultimi anni ha avuto un percorso di totale laicità. Dalibor Riccardi si dice deluso. "E' l'ennesima occasione mancata. Quando la maggioranza non riesce a mettersi d'accordo propone ordini del giorno che accontentano tutti". Nell'Istanza si cita l'affermazione di Don Mangiarotti, responsabile della curia per gli insegnanti di educazione religiosa, che non debbano esserci ingerenze statali su questa attività. “ Se le questioni vengono poste in questo modo – rimarca Denise Bronzetti - si alzano muri.” E chiede che in presenza di richiesta di esonero, si garantisca un' offerta formativa che tratti materie diverse da quelle religiose. Rete presenta a sua volta un odg sottoscritto anche da MDSI e Psd che chiede di uniformare i contratti e il trattamento economico degli insegnanti e impegna il Governo a rescindere gli accordi con Diocesi e Santa Sede e di attivare entro l'anno 2018- 2019 l'insegnamento aconfessionale. Si rivolge poi alla maggioranza e la invita “in nome della tanto proclamata libertà di pensiero sui temi etici di non farsi frenare per non scontentare l'alleato. Su questi temi - dice - c'è una maggioranza trasversale”. Si votano le istanze. Vengono respinte tutte. L'abolizione dell' ora di religione non passa per 13 si e 42 contrari. Bocciata con 40 voti contrari la richiesta di un insegnamento laico alternativo. 36 no perché i costi dell'attività di insegnamento nella scuola pubblica siano assunti dalla Curia.
Bocciato l'odg a firma Rete, MDSI e Psd. Iro Belluzzi annuncia la sua astensione.
15 si 31 no, 8 astenuti. Approvato l'Odg della maggioranza. La Dc si dice favorevole ad accoglierlo, ma chiede una modifica. La maggioranza tira dritto. 31 si, 13 contrari. 10 astenuti. Il Comma si chiude con una nuova votazione sulla prima istanza, che chiede libera scelta del luogo in cui celebrare i funerali. Precedentemente si era raggiunta la parità. Questa volta passa per 29 voti contro 25. Si è aperto il dibattito sul progetto di legge di iniziativa popolare su responsabilità civile su crediti monofase e crediti d'imposta alle banche. Tema molto sentito dai cittadini in un periodo in cui si chiedono sacrifici economici. Serve una soluzione di tipo strutturale, dice il Segretario alle Finanze per il recupero dei crediti monofase. E chiede, dopo il dibattito, un approfondimento non solo politico, ma anche tecnico, amministrativo e giuridico. Con l'apertura di un tavolo di confronto che coinvolga il comitato promotore. Alessandro Cardelli pungola la maggioranza, in particolare Civico10. Fa notare le incoerenze. Si chiede se siano tutti d'accordo su questo tema e punta il dito contro una delibera del Congresso su una transazione fra Governo e un'azienda privata su un debito monofase. La seduta è stata sospesa. Riprenderà alle 21.
Arriva una delle istanze più attese, su cui è massima l'attenzione del mondo cattolico, anche se l'insegnamento della religione nelle scuole – dice il Segretario Podeschi – non è catechismo, ma ha finalità culturale e pedagogico. Non significa dichiararsi credente ma contribuisce alla crescita della persona, alla sua conoscenza della storia, della musica, della letteratura, dell'arte. Insomma, è questione di cultura e civiltà. A San Marino la percentuale degli esoneri è bassa, non supera il 3%. Si vuole favorire dialogo ed eliminare stereotipi. La maggioranza propone quindi un odg per
aprire un confronto sugli accordi esistenti in materia di insegnamento della religione cattolica, parificare gli insegnanti e superare “l’esonero” con l’adozione di uno un istituto che assicuri libertà di scelta e proponga un percorso alternativo, relativo ad ambiti attinenti alle diverse culture religiose senza che gli studenti subiscano svantaggi. Marianna Bucci, a scanso di equivoci, riferisce subito la volontà di Rete: il movimento è favorevole all'insegnamento della religione nelle scuole. Ma è opportuno – spiega – togliergli lo stampo confessionale, renderlo inclusivo. “Siamo stato laico, non ostile ma neutrale, aperto al dialogo e al confronto”. Zeppa dice inoltre basta alle ingerenze della curia vescovile.
Ad Alessandro Cardelli l'istanza appare piuttosto una rivendicazione storica della sinistra, perché l'insegnamento della religione cattolica - dice - negli ultimi anni ha avuto un percorso di totale laicità. Dalibor Riccardi si dice deluso. "E' l'ennesima occasione mancata. Quando la maggioranza non riesce a mettersi d'accordo propone ordini del giorno che accontentano tutti". Nell'Istanza si cita l'affermazione di Don Mangiarotti, responsabile della curia per gli insegnanti di educazione religiosa, che non debbano esserci ingerenze statali su questa attività. “ Se le questioni vengono poste in questo modo – rimarca Denise Bronzetti - si alzano muri.” E chiede che in presenza di richiesta di esonero, si garantisca un' offerta formativa che tratti materie diverse da quelle religiose. Rete presenta a sua volta un odg sottoscritto anche da MDSI e Psd che chiede di uniformare i contratti e il trattamento economico degli insegnanti e impegna il Governo a rescindere gli accordi con Diocesi e Santa Sede e di attivare entro l'anno 2018- 2019 l'insegnamento aconfessionale. Si rivolge poi alla maggioranza e la invita “in nome della tanto proclamata libertà di pensiero sui temi etici di non farsi frenare per non scontentare l'alleato. Su questi temi - dice - c'è una maggioranza trasversale”. Si votano le istanze. Vengono respinte tutte. L'abolizione dell' ora di religione non passa per 13 si e 42 contrari. Bocciata con 40 voti contrari la richiesta di un insegnamento laico alternativo. 36 no perché i costi dell'attività di insegnamento nella scuola pubblica siano assunti dalla Curia.
Bocciato l'odg a firma Rete, MDSI e Psd. Iro Belluzzi annuncia la sua astensione.
15 si 31 no, 8 astenuti. Approvato l'Odg della maggioranza. La Dc si dice favorevole ad accoglierlo, ma chiede una modifica. La maggioranza tira dritto. 31 si, 13 contrari. 10 astenuti. Il Comma si chiude con una nuova votazione sulla prima istanza, che chiede libera scelta del luogo in cui celebrare i funerali. Precedentemente si era raggiunta la parità. Questa volta passa per 29 voti contro 25. Si è aperto il dibattito sul progetto di legge di iniziativa popolare su responsabilità civile su crediti monofase e crediti d'imposta alle banche. Tema molto sentito dai cittadini in un periodo in cui si chiedono sacrifici economici. Serve una soluzione di tipo strutturale, dice il Segretario alle Finanze per il recupero dei crediti monofase. E chiede, dopo il dibattito, un approfondimento non solo politico, ma anche tecnico, amministrativo e giuridico. Con l'apertura di un tavolo di confronto che coinvolga il comitato promotore. Alessandro Cardelli pungola la maggioranza, in particolare Civico10. Fa notare le incoerenze. Si chiede se siano tutti d'accordo su questo tema e punta il dito contro una delibera del Congresso su una transazione fra Governo e un'azienda privata su un debito monofase. La seduta è stata sospesa. Riprenderà alle 21.
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