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Consiglio: approvato il bilancio. Si astiene San Marino Prima di Tutto. Adesso.sm: "non avete rispettato i patti"

20 dic 2016
lavori pomeridiani
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C'è chi si aspettava un Consiglio sereno, un clima collaborativo, con pochi e brevi interventi, per varare in fretta la legge di bilancio. Non è andata così. Si vota la legge, ma non con i voti di tutta l'Aula. Alla fine i numeri diranno 36 favorevoli, 13 astenuti e 8 contrari. San Marino Prima di Tutto si astiene, anche sugli articoli più politici sottoscritti dalle tre coalizioni. Con qualche distinguo. Sulle azioni di responsabilità, ad esempio, votano sì Adesso.sm, Democrazia in Movimento e il Partito Socialista. Carattoni parla di atteggiamento schizofrenico, di dramma pirandelliano, Podeschi di ostruzionismo. Un passo indietro. In Aula si arriva con l'intesa, la Reggenza se ne compiace. Tutti d'accordo sull'evitare l'esercizio provvisorio. Passa la procedura d'urgenza all'unanimità. Pedini Amati legge un Odg - condiviso - sulla Centrale rischi. Si parte, dunque, dal previsionale del Governo uscente. Capicchioni parla di circa 30 milioni di disavanzo; crescono i costi per Settore Previdenziale e sanità. Al 31 dicembre 2015 il debito pubblico ammontava a 279 milioni. Il bilancio è vero e reale – dice - la situazione è molto critica. Il clima si surriscalda. All'opposizione non è piaciuta la conferenza stampa in cui Adesso.sm ha dichiarato di aver “ingoiato rospi”. “Si stanno smarcando, non è assunzione di responsabilità” - afferma Marco Gatti. “I rospi – dice Zeppa – li hanno ingoiati i cittadini”. E' scontro sulla paternità del testo di legge. C'è chi dice di nessuno, per Adesso.sm è della vecchia maggioranza, “la legge è la vostra”, afferma il Ps. “Se fosse stata della nostra coalizione – dice la Dc - fra prima e seconda lettura sarebbe stato tutto un altro bilancio”. “Non l'avremmo votata così, ma inserito elementi di rilancio” – aggiunge Iro Belluzzi. Per San Marino prima di Tutto la maggioranza ha perso un'occasione.“Mi viene da ridere – risponde Tony Margiotta - non c'erano i tempi per dare l'impronta politica”. Morganti si appella al rispetto del patto d'onore.
“Noi non voteremo nessun bilancio – gli risponde Pedini Amati. Non erano questi i patti. L'impegno era di non presentare emendamenti, a meno che non fossero concordati”. “I famosi patti – dice Mancini – li abbiamo rispettati questa notte, evitando l'esercizio provvisorio. Non voteremo la legge. Votatela voi che siete la maggioranza”. Amaro il commento di Zafferani: “ci vorrebbe senso dello Stato ma anche questa volta il gioco politico prevale sul buon senso”. Dunque, si vota il bilancio. E si fa in fretta. A qualche articolo - come dicevamo - Democrazia in Movimento dice no, ad altri dà il suo assenso. In generale si astiene. San Marino Prima di Tutto non vota. Respinto l'articolo su stampa ed editoria: uno dei nostri punti fermi – dice Podeschi – era di abrogare questo articolo più di altri. Chi opera nel settore dell'informazione ha manifestato forte disagio. E le critiche – continua - sono arrivate anche da fuori San Marino. Passa, poi, l'emendamento concordato sui beneficiari effettivi delle banche.
L'Aula approva all'unanimità anche due Ordini del giorno, entrambi sottoscritti da tutti i gruppi presenti. Il primo impegna il congresso di Stato a convocare “al più presto e non oltre il 8 febbraio 2017”, la Commissione Consiliare Finanze con l'audizione dei vertici della Banca Centrale, per discutere tra l'altro anche del rinvio della Centrale rischi. Il secondo è relativo alla situazione della città di Aleppo e impegna tra l'altro il Governo “ a continuare a sostenere con forza, attraverso i propri rappresentanti nelle sedi internazionali, la creazione immediata di corridoi umanitari in Siria, al fine di assicurare l'accoglienza in zone sicure alla popolazione civile in fuga dal conflitto”.
Lavori che si concludono con il ringraziamento della Reggenza, per l' atto di resposnabilità da parte delle forze politiche nei confronti del paese. Capaci in poche ore, di varare una finanziaria tecnica sulla quale lavorare.

Monica Fabbri

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